Capitolo 6 (prima parte): chi è quella?

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Non sei morta, stupida, alzati ...
Non sentivo rumori intorno a me, era tutto troppo silenzioso. Era questo che mi aspettava per l'eternità? Il nulla? Ma se ero morta, come facevo a sentire le ossa doloranti? Forse Nathaniel  non mi aveva uccisa, forse non ero stata ferita a morte, ero viva, aprii un occhio per avere la conferma di ciò che pensavo ( e speravo ). Ero lì, mi trovavo ancora in quel maledetto ufficio, mi trovavo distesa dolorante su quel maledetto pavimento, accanto a quel maledetto muro e ancora avevo puntata su di me la mano di quel maledetto demone con le ali angeliche.
< Non morirò così facilmente > sussurrai, Nathaniel fece uno scatto e si parò davanti a me, mi acciuffò i capelli in una sua mano e mi tirò su, in piedi, urlai dal dolore e avvolsi le mie mani intorno alla sua cercando di diminuire la pressione della presa.
< Sei già morta > ringhiò a un palmo dal mio viso, l'altra mano strinse la mia gola.
L'aria non arrivava ai polmoni e cerca di ribellarmi alla sua violenza, ma senza riuscirci.
< Pensa il lato positivo ... prima di tornare negli Inferi, potrai conoscere la tua vera natura > disse e strinse di più la presa sul mio collo.
Non mi ero mai accorta di quanto ci tenessi a vivere, di quanto ero disposta a dare pur di respirare... anche supplicare.
< Ti prego ... lasciami viva e farò tutto ciò che vuoi >.
Vidi nei suoi occhi disprezzo e cominciai a piangere non sopportando più il dolore.
Improvvisamente mi lasciò e caddi in ginocchio, mi raggomitolai su me stessa tossendo.
< Guardati allo specchio > disse. Ciò che mi preoccupava non era il tono freddo con il quale mi stava parlando, ma il modo in cui mi stava guardando, come se fossi un spettacolo da baraccone.
C'era un grande specchio accanto alla libreria e mi ci avvicinai.
Guardai la sua superficie ma non vidi il mio riflesso.

Quella non ero io, quella cosa non potevo essere io.
I lineamenti erano gli stessi, ma la pelle era molto più chiara rispetto alla mia, le pupille erano così dilatante che non riuscivo a vedere il colore chiaro dell'iride, risultavano gli occhi  totalmente neri; ma la cosa che più mi colpii fu che dietro la figura spuntavano delle terrificanti ali nere, non grandi quanto quelle di Nathaniel, ma pur sempre ali. Aprii la bocca e cercai di urlare ma non ne uscì nessun suono, ero un mostro. La mia pelle riprese colore e sentendo un forte bruciore sulla schiena vidi le ali scomparire dietro di me ... ero tornata la me di sempre. Nello specchio vidi Nathaniel avvicinarsi con passo minaccioso.
< Cosa sono? >
< Sei una figura infernale ... molto probabilmente tua madre era un' umana e un demone se la sarà spassata con lei > disse in modo freddo avvicinandosi sempre più.
Come poteva essere? I miei genitori erano Michael e Marie ... io e mio padre eravamo uguali nei lineamenti, nei colori degli occhi e dei capelli.
Nathaniel circondò la mia vita con un suo braccio mentre l'altra mano puntava sul mio petto. Allo specchio sembrava una scena romantica, sembrava che lui mi stesse abbracciando, mi stesse proteggendo, ma non era la realtà, era lui il carnefice di tutto il male  che mi stava accadendo.
Abbassai la testa, non potevo reggere il suo sguardo in quella situazione, neanche attraverso lo specchio, cominciai a singhiozzare, avevo continui spasmi e Nathaniel strinse la sua stretta su di me, cercando di farmi stare ferma.
Non ce la facevo più a combattere per sopravvivere.
< Dove sono le suppliche che mi aspettavo? Quantomeno mi potresti implorare di ucciderti in modo non doloroso >
< Ci si aspetta che un angelo dovrebbero essere buono, tutti noi ci aspettiamo qualcosa. > dissi .
Non sentii più le sue braccia intorno a me e quando vidi nello specchio notai che anche Nathaniel era tornato quello di sempre.
< Ti giuro, che riuscirò a farti chiudere quella dannata boccaccia! >
Mi tolse le mani di dosso e diede un calcio a una poltrona che si trovava accanto a noi, facendola  cadere per terra, dire che era incazzato era un eufemismo.
Andò verso la scrivania e spinse un pulsante.
< Sbrigati a venire >.

Dopo pochi secondi nell'ufficio entrò un uomo di mezz'età,  leggermente sovrappeso, con pochi capelli, di cui molti bianchi; sul naso grande erano poggiati degli occhiali rotondi spessi, che ingrandivano le dimensioni degli occhi. Aveva una respirazione veloce e la fronte era imperlata di sudore, corse verso Nathaniel e fece un inchino.
< Cosa è successo? > chiese.
< È un demone! Sapevo che era una creatura oscura ma non un demone > urlò.
< Ma come può essere? Per fortuna non abbiamo testimoni di ciò che è successo > disse.
Guardai verso la porta e vidi che le guardie erano strapazzate al suolo.
< Dobbiamo ucciderla! Merita di marcire all'Inferno> disse Nathaniel indicandomi.
< Ma ti senti quando parli? IO non ho mai ucciso nessuno, IO non ho mai fatto del male, IO non sono un mostro Stanne certo, che quello che ha un posto d'onore nell'Inferno, sei te > se dovevo uscir di scena , lo avrei fatto in grande stile.
< E allora cosa mi cambierà uccidere una persona in più? > mi venne la pelle d'oca nel il sentire quanto ringhiò quelle parole.
< Maestà, non essere così avventato ... la possiamo usare a nostro vantaggio > sussurrò lo sconosciuto.
< E dove la mettiamo, non la possiamo portare nei sotterranei ...  potrebbe star fingendo e potrebbe distruggere tutto...è pericoloso > .
< Teniamola d'occhio, non penso sia a conoscenza della sua essenza o di ciò che è in grado di fare, dobbiamo addestrarla e scoprire tutto su di lei, pensaci ... lei non può essere ferita da noi, ma se lei riesce a utilizzare i suoi poteri può distruggere con un solo gesto i nostri nemici >.
< Voi no ... ma io posso ucciderla > Nathaniel si stava arrabbiando sempre di più.
< Io non collaborerò con voi > intervenni.
< Oh pensi davvero di aver scelta? Farai tutto ciò che ti comanderò >
< E allora ti conviene uccidermi subito, io non obbedirò mai a te >.
Rise... rise di gusto.
< ...portami la sua famiglia >
< Ma... signore >
< Fallo! > urlò.

Spazio autrice: capitolo corto ma intenso.  Julie potrebbe non essere la classica protagonista indifesa e debole. È davvero Nathaniel il cattivo? Cosa ne pensate?
Baci Ely.

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