Capitolo 7(prima parte):Azrael

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< Non è così semplice, Azrael era un angelo, precisamente l'angelo della morte, era l'angelo più furbo e astuto, secondo la mitologia è " colui che morirà per ultimo ". Aveva il compito di condurre alla morte gli umani, un potere immenso che nelle mani sbagliate può portare alla catastrofe. Aveva ali grandi e nere , occhi di ghiaccio come tutti gli angeli, lineamenti duri e capelli biondi grano. Egli non usufruì mai del suo potere, portò con freddezza migliaia e migliaia di uomini nel mondo dei morti, inoltre poteva decidere se far vivere beata in eterno un'anima oppure renderla schiava del dolore e della tristezza. Azrael era unico, fin quando ci sarebbe stata sulla faccia della Terra una creatura vivente, lui sarebbe vissuto. lui era fiero del suo potere, fiero che non sarebbe mai morto, e fiero di essere uno degli angeli più potenti che siano mai esistiti. Ma Julie, non tutto dura per sempre e forse non lo sai ma gli angeli non erano immortali, l'unica eccezione era Azrael e per questo che Ebbam, un angelo puro, casto e senza peccati, invidioso di Azrael diede inizio a una nuova stirpe ... i Dangers in Black. Questi nuovi esseri sarebbero stati immortali e avrebbero ucciso tutti gli umani, in modo tale che sterminando la stirpe umana anche Azrael, l'ultimo , sarebbe morto. Ebbam che la sua più importante caratteristica era la purezza, venne esiliato dal paradiso e costretto a condurre la vita di un semplice essere umano, ora non posso spiegarti nei particolari come si sono creati i Dangers in Black poiché neanche io conosco la loro origine, ma so che in poco tempo si sono raddoppiati. Ebbam plasmò queste creature con aspetti d'angeli oscuri, affamati di potere, egoisti, malefici ma sempre angeli, e quando diedero attacco alla Terra in poco tempo riuscirono a sottometterla. Azrael che si vide soffiare da sotto il naso il suo immenso potere cominciò a perdere le sue caratteristiche angeliche e diventò a tutti gli effetti un demone e cercò di sconfiggere i Dangers in Black; scoprì che erano tutti collegati a quello più potente e malvagio, che sicuramente avrai intuito chi è, e Azrael riuscì a portare negli inferi Nathaniel, ma egli riuscì a ucciderlo; o almeno così pensavamo...ma evidentemente non è così, se sei viva significa che lui è uscito dagli inferi e la sua vendetta sarà spietata > concluse Mandy.
< Ma tutto ciò non ha senso. Angeli, demoni, creature magiche... perchè mai dovrei credere a tutto ciò ? > domandai.
< Perché lo sei anche te, te sei una di loro in un certo senso... ancora non ci posso credere che sei figlia di Azrael, questo è un completo disastro, hai sangue nero nelle vene piccola >.
Mi distesi sul letto e sentii fischiarmi le orecchie, rivivendo flash di momenti che erano accaduti pochi minuti fa.
Chiusi gli occhi e mi addormentai.

Mi sentii scuotere la spalla e quando aprii gli occhi notai che a smuovermi era Nathaniel. Sentivo un bruciore agli occhi, e toccandomi gli occhi mi accorsi di avere le guance rigate da lacrime.
< Alzati, usa la divisa e vieni con me, non ho tempo da perdere con te demone > disse e uscì dalla porta.
Appoggiata sulla sedia c'era una divisa nera, era di un tessuto molto spesso.
La indossai e sentivo la tuta attaccata al corpo, guardandomi allo specchio mi sentii amareggiata, erano evidenti tutte le mie imperfezioni e fui costretta a rigirare più volte l'orlo dei pantaloni troppo lunghi, prima di uscire legai i capelli in una coda alta e uscii dalla porta.
Nathaniel non mi degnò di uno sguardo e cominciò a camminare fino all'immensa sala con le tante porte.
Tutti si fermarono e fecero un lungo inchino verso Nathaniel, lui continuò per la sua strada con me alle calcagna .Prendemmo l'ascensore e andammo al terzo piano.
< D'ora in poi ogni mattina alle nove in punto devi salire qui e poi entrare nella seconda porta a destra ... lì ci eserciteremo per un'ora circa poi tu tornerai nella tua stanza senza né fiatare, né parlare, né fare azioni che non riguardano quello che ti ho appena detto. Ci sono domande? >
Non risposi troppo ammaliata a vedermi intorno, mi trovavo in un lungo corridoio che conduceva a una porta. Era illuminato da grandi lampadari, c'erano numerosi quadri attaccati a una lussuosa carta da parati, sentivo sotto le suole delle mie scarpe un tappeto così morbido che sembrava invitarmi a stendermi su di esso e addormentarmi. Ma non potevo godermi tutto ciò che mi circondava, il principino davanti a me aveva un passo che era il doppio del mio, e un'andatura veloce, quindi l'unico modo per non rimanere indietro era correre.
Entrammo nella porta, una palestra enorme e un'armeria in un'unica stanza.
< Vediamo: il dolore non ti fa trasformare, proviamo con la paura >
Il suo aspetto cambiò trasformandosi in quella creatura alata, mi guardai nella palestra cercando un qualche cosa con cui difendermi e in effetti ce ne erano a bizzeffe di armi, ma c'era solo un piccolo problema: io non sapevo come usarle e anche se forse non era difficile impugnare una di quei tanti coltelli non avrei avuto poi il coraggio di usarli.
< Avanti, trasformati ... demone > grugnì.
La rabbia prese il posto della paura.
< Sai cosa ne penso di tutta questa storia? Io non ho mai ucciso, io non ho sottomesso mai nessuno, avrò anche delle ali nere ma qui sono io quella che ha un'anima, preferisco morire adesso piuttosto che diventare marcia dentro come te > .
Nathaniel non rispose, forse non mi stava proprio ascoltando.
Poi non lo vidi più, mi girai intorno ma niente da fare, era scomparso.
Sentii un dolore al petto, come se qualcuno tenesse in pugno il mio cuore.
< L'anima... e che importanza ha avere un'anima se hai un cuore nero? > .
Spazio autrice: semplicemente dedico questo capitolo a tutte le persone che si sono innamorate della persona sbagliata. (Scusate per il ritardo)

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