Chapter Twenty-Eight: Let Me Love You

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Il suono insistente del campanello svegliò Taehyung, che tra i due aveva il sonno più leggero.

Spostò delicatamente Jungkook da sè e si diresse verso la porta.

Un uomo di mezz'età con un cappello verde e la divisa abbinata lo squadrò, assottigliando gli occhi.

Merda, mi sono dimenticato dell'ordinazione. Ma dove ho la testa...

Il grigio fece un sorriso per l'imbarazzo, prese i soldi e pagò.

Chiuse la porta e alzò gli occhi al cielo, ma il suo sguardo si addolcí quando vide il minore ancora addormentato sul divano.

Aveva un'espressione serena e tranquilla, che Taehyung non gli vedeva da tanto tempo.

Trasportò il sushi fino al tavolo, dove lo posò, per poi andare a svegliare il bell'addormentato.

"Kookie..." Disse scuotendo piano il ragazzo, che mugugnò di risposta.

Taehyung sbuffò, ma poi gli venne un'idea.
Si avvicinò al collo del corvino e iniziò a posarvici dei piccoli baci.

Jungkook, con ancora gli occhi chiusi, ridacchiò e si girò nuovamente verso Tae, che dal collo passò alle labbra.

"Mi fai il solletico..." Disse il corvino cercando di spostare il maggiore da sè.

"È arrivata la cena idiota. Il tizio del sushi era incazzato, ed è colpa tua."

Disse il grigio smettendo di baciare il minore e cercando di assumere un tono autoritario, dandogli la schiena e incrociando le braccia appoggiato alla stampella.

"TaeTae è offeso..." Disse Jungkook alzandosi e mettendosi in piedi dietro al grigio, avvolgendolo con le braccia.

Quel semplice gesto bastò per far intenerire il maggiore.

"Non riesco ad arrabbiarmi con te, uffa." Disse girandosi verso Kook e mettendo un broncio adorabile.

Il minore di risposta diede un bacio al neo sul naso di Taehyung.

"Dai, mangiamo. Ho fame."
Disse poi il corvino andando verso il tavolo.

Il grigio nascose un sorrisetto al gesto del corvino e lo seguí, affamato.

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Il giorno dopo...

Seokjin sussultó e fece quasi cadere il telefono quando la porta di casa si aprì, rivelando Jungkook.

"Ah qualcuno si è ricordato di avere una casa."
Commentó il maggiore, facendo il finto offeso e girando lo sguardo dalla parte opposta del minore.

"Oh non iniziare, sei peggio di eomma quando fai così."

"Chi è peggio di me?" Disse una voce squillante dalla stanza matrimoniale.

"Tuo figlio, eomma." Rispose Jungkook sorridendo mentre la madre veniva a salutarlo.

"Allora, come è andata? Ti sei divertito con il tuo amico?"
Chiese la signora Jeon.

Seokjin all'affermazione della donna dovette trattenere una risata, con scarsi risultati, guadagnandosi un'occhiataccia dal minore e uno sguardo confuso dalla madre.

"Niente, ho riso per un messaggio." Si giustificó lui.

Jungkook continuó a fulminarlo con lo sguardo.

In quel momento, un telefono in un'altra stanza squilló.

La madre si diresse verso esso, cominciando così una telefonata e lasciando i due da soli.

❝ѕтαу❞➴кσσктαєDove le storie prendono vita. Scoprilo ora