Ci risiamo, la sveglia suona, puntuale come un orologio svizzero ed io devo alzarmi per superare un altro giorno di merda. Bene forse non lo sapete, che domande, se non ve l'ho ancora detto come fate a saperlo? Ve lo dico subito, oggi è il giorno in cui tutti smetteranno di piangere e inizieranno a riandare avanti come prima e poi ci sarò io che realizzerò che dopo oggi niente sarà più come prima, perché io oggi sto andando a dire a Dio alle uniche persone a cui tenevo veramente. Sono nel mio letto, sola e mi sento soffocare, mi gira la testa, sento che qualcosa non va, chiamo Leo, con voce molto bassa gli supplico di venire e dopo un paio di secondi il NULLA. Mi risveglio dopo un pò e mi ritrovo distesa sul divano con le gambe alzate, una flebo al braccio destro, Leo che mi teneva la mano sinistra e una dottoressa dolcissima che continua a chiedermi:
<<Sofi, mi senti? Come stai? Riesci a vedermi bene?>>
Non capivo cosa mi stesse succedendo, solo dopo circa 5min ripresi a vedere con lucidità, allora capì che avevo avuto uno svenimento. Mi dava conforto sapere che li vicino a me c'era Leo, mi faceva sentire protetta, così appena finì la flebo, ringraziai i dottori che corsero da me per salvarmi e mi catapultai in stanza per cambiarmi. Non possiamo dimenticarci che quello sarebbe stato il giorno del funerale dei miei genitori. Aprì l'armadio e presi una maglia nera, un pantalone nero con gli strappi alle ginocchia e le mi solite Converse bianche. Appena finì di vestirmi sentì bussare alla porta.
<<Leo, se sei tu puoi entrare! >>dico con un sorriso stampato in faccia
Lo so che è strano il mio cambiamento d' umore, eppure lui era l'unica ragione di tutto ciò.
<<hey pì..come stai? Mi hai fatto prendere un colpo! >>disse con voce preoccupata
<<dai! non fare lo scemo i miei svenimenti bastano e avanzano, se ti prende un infarto fulminante anche a te io entro in coma e non mi sveglio più>> dissi guardandolo
Scoppiammo a ridere, avevo proprio bisogno di una risata, mi faceva sentire viva, mi ricordava che avevo ancora un cuore funzionante che aveva voglia di pulsare per ancora molti anni:
<<Sei una pazza! >>mi disse
<<devo prenderla come un complimento? >>dissi ridendo
<<io ti ammiro, come fai ad essere così sapendo quello che dovrai affrontare tra meno di mezz'ora?>>
La conversazione di botto diventò seria e intima, così gli dissi:
<<Sai, in questi giorni ho imparato che le cose non si possono scegliere, non abbiamo la bacchetta magica che con un semplice ABRA CADABRA, posso far ricomparire i miei genitori. No! in questa vita noi non decidiamo NIENTE. Sai se io oggi decido di piangere, le lacrime non mi riporteranno indietro i miei genitori , quindi se è vero che loro mi guardano dal cielo io scelgo che loro mi devono vedere felice, perché è questo quello che desideravano.>>
Devo ammetterlo che ho fatto uno sforzo enorme a dire quelle parole, in realtà avrei tanto voluto dirgli che mi sentivo tremare la terra da sottopiedi, che tutto ciò che mi stava intorno per me non aveva più nessun senso, ma non volevo! non volevo mostrarmi fragile ai suoi occhi. in fondo era il più bello della scuola, rincorso da tutte, magari si sarebbe stancato di me! magari avrebbe voluto un' altra con un carattere forte e sicuro, ma...
Dopo aver pronunciato queste parole, mi guardò dritto negli occhi, mi fissò così attentamente che stavo per svenire di nuovo ahah!!
<<se continui a guardarmi dritto negli occhi in questo modo io svengo di nuovo! >>dico con voce sarcastica
<<ma a te andrebbe di essere felice insieme a me? >> disse con voce imbarazzata, quasi con la paura di essere respinto, come se quelle parole fossero uscite per la prima volta dalla sua bocca.
Decido di affidarmi al mio istinto e di credere alla sua ingenuità. Ammetto di aver avuto dei dubbi, chissà a quante altre ragazze lo avrà detto, ma mi sembrava sincero.
In quel momento stava per diventare mio, allungai la mia mano sulla sua faccia e di colpo dissi:<<E' l'unica cosa che voglio di certo in questo momento!>>
Eravamo lì, stavamo per baciarci, quando sua zia ci chiamò dalla cucina:
Sua zia Alessandra era fantastica. L'ho sempre adorata. Era una delle poche persone che conosceva meglio la mamma. Erano diventate amiche da qualche anno, ma erano diventate inseparabili. Noi ci passiamo solamente 16 anni, molte volte mi sono trovata anche a parlarle di cose mie personali, è sempre stata dolce e premurosa nei miei confronti.
<<Ragazzi!? andiamo altrimenti facciamo tardi>>
Ci staccammo subito, ci sorridemmo e quando mi alzai dal letto mi abbracciò e mi disse:
<<supererai anche questa, ed io sarò con te.>>
Con questa frase si meritò un altro bacio sulla guancia, lo guardai e gli dissi.
<<sei la cosa più bella in tutto questo disordine>>
<<dai! andiamo...>>disse sorridendoSpazio autrice:
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La luce in fondo al tunnel #wattys2018
ChickLitIo sono Sofi una giovane ragazza di 16 anni, amo recitare, cantare e ballare. Il 29 maggio 2017 subito dopo aver fatto un importante provino ricevetti una telefonata che mi cambiò radicalmente la vita. Tra tutte le persone che cercavano di aiutarmi...