Fu una notte molto lunga, girovagai nella città in cerca di risposte. Come se quella strade che percorrevo da sempre, quel marciapiede, quei muretti rotti potessero rispondermi. Continuai a domandarmi:
<< Chissà se io ho fratelli o sorelle?>>
Dovevo trovare un modo per scoprirlo, ma prima dovevo calmarmi. Andai prima sulla spiaggia, dove ci rimasi per parecchie ore. Guardare il mare e sentire i movimenti delle onde mi rilassava, mi liberava da tutti i pensieri. Osservavo le onde con ammirazione perché notavo che ogni volta che si batteva contro gli scogli trovava sempre la forza per riprovarci. Come fosse una sfida. Lo guardavo e pensavo se anche io avessi avuto la stessa forza.
Erano le due di notte e il cellulare continuava a squillare, questa volta però erano le mie amiche che chiamavano a rotazione, sapevo che le stavo facendo preoccupare ma non avevo le forze per poter parlare con loro. Gli avrei detto tutto quando mi sentivo realmente pronta, ma sapevo che in quel momento non lo ero. Dopo essere stata al mare andai in un posto totalmente diverso, andai a trovare le persone che fino a quel momento erano stati i miei genitori e che ormai erano diventati i miei angeli custodi. Per me erano loro i miei genitori e lo sarebbero stati per SEMPRE, anche se era strano pensarlo dopo tutto quello che era successo. Era proprio in quel momento che avrei voluto abbracciarli e ringraziarli, erano state le uniche persone ad avermi voluta quando qualcun altro mi aveva rifiutata. Ammetto che inizialmente ero arrabbiatissima, ma ragionando avevo capito che loro mi avevano salvato, mi avevano accolto a casa loro anche se io fossi una sconosciuta. Quest'idea mi era nuova. Mi faceva rabbrividire. Insomma, loro mi hanno cresciuta, loro ci sono sempre stati per me, il mio punto fisso, la mia unica certezza... Ma ora neanche loro lo sono più. Avevo visto tutto ciò...svanire.
<<Chissà chi erano i miei veri genitori. >> chiesi tra me e me
Quando andai al cimitero ci fu un momento molto difficile, io parlavo con i miei genitori, gli dicevo quello che avevo scoperto, li ringraziavo,volevo fargli sapere che li ammiravo per il coraggio che avevano avuto ad accettarmi nella loro vita anche se non ero per loro una figlia biologica. Gli raccontavo di come procedeva la mia vita. Ero entrata in un mondo parallelo, per un attimo speravo che tutto ciò che stavo vivendo era un incubo da cui mi sarei risvegliata, speravo che i miei genitori sarebbero venuti da me dicendomi:<<Amore era solo un sogno noi non ti lasceremo mai, dovrai sopportarci per tantissimi anni ancora!>>
Invece stavo parlando ad una lapide. Ho provato la sensazione più brutta della mia vita, un vuoto incolmabile. Tornai a casa la mattina seguente verso le 7:00. Presi il telefono, accesi internet e mi trovai catapultata nella bellezza di 4.550 messaggi tra cui gruppi che oramai non ne sapevo neanche più l'esistenza. Trovai messaggi di tutti gli amici e dei parenti che mi davano per morta o per dispersa. Decisi di fare un gruppo con le mie migliori amiche, con i miei parenti più stretti e ovviamente anche con Leo. Gli diedi appuntamento a casa mia per le 11.30, così avrei avuto tutto il tempo per sistemare il casino che avevo combinato.
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La luce in fondo al tunnel #wattys2018
Chick-LitIo sono Sofi una giovane ragazza di 16 anni, amo recitare, cantare e ballare. Il 29 maggio 2017 subito dopo aver fatto un importante provino ricevetti una telefonata che mi cambiò radicalmente la vita. Tra tutte le persone che cercavano di aiutarmi...