Ma...Leo chi?

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Erano passati solamente tre giorni,ma erano stati i giorni più lunghi della mia vita

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Erano passati solamente tre giorni,ma erano stati i giorni più lunghi della mia vita. Intorno a me avevo talmente tante persone da sentirmi un groppo alla gola, come se un grosso serpente cercasse di soffocarmi. Si, la sensazione era proprio quella, non riuscivo neanche più a respirare. Sapere che tanta gente era  venuta da me per sapere come stavo, per darmi un aiuto, mi rallegrava, ma vedevo solamente persone che piangevano per la morte dei miei genitori. In cucina come in salotto vedevo tanti volti familiari,  tanti  sconosciuti, ma come loro ero distrutta, avvilita...le uniche persone che volevo vedere non c'erano, ed era dura abituarmi all'idea  che quelle persone che mi avevano dato la vita, che volevano vedermi crescere, volevano essere partecipi del mio futuro, avrebbero voluto conoscere i loro nipoti,  insomma avrebbero voluto solamente  essere felici, nel giro di 2 ore non c'erano più. Mi sentivo sola, spaesata. Continuavo a chiedermi cosa avrei dovuto fare, se avevo sbagliato qualcosa, ma non avevo risposte, nella mia testa avevo solo un miliardo di voci che mi dicevano:

<<stai tranquilla, ci siamo noi, non sarai da sola!>>

Ero nella mia stanza a guardare la televisione quando sentii bussare alla porta, andai ad aprire e mi apparve davanti Leo. In quel momento non sapevo cosa fare, cosa pensare, avevo difronte a me il ragazzo che avevo sempre desiderato, ma con cui fondamentalmente non avevo mai parlato. Lo feci entrare ma non mi diede neppure il tempo di pronunciare parola che mi prese per la mano e mi disse:

<<Non ti fa bene stare qui, dai ti porto in un posto tranquillo!>>
<<No, non ne ho voglia, non ho voglia di fare niente! >> Dico in modo deciso
<<Dai! su, non puoi stare qui...ti do due minuti per prepararti altrimenti ti vengo a prendere in braccio!>>Disse girandosi verso di me e facendomi l'occhiolino

In quel momento avrei voluto dirgli di no, non lo conoscevo neppure, ma a quegli occhioni non sapevo resistere.

<<va bene! ma un'ora e ritorniamo!>> dissi velocemente

Il tempo di sistemarmi in modo molto veloce e uscii fuori. Lui mi aspettava sulla sua moto, era bellissimo, aveva tutto ciò che avevo sempre cercato in un ragazzo, era alto, biondo, aveva le mani grandi, quelle mani che mi facevano sentire protetta e degli occhi, bhe! i suoi occhi erano degli smeraldi, bellissimi, ho sempre fatto fatica a guardarli, cercavo sempre di sviare i miei guardi ogni volta che  lo vedevo in giro. Quando ero sulla moto con lui, lo stringevo forte e lui mi lasciava fare, io non lo so cosa mi spingeva a fidarmi tanto, in fondo ancora non ci eravamo neanche presentati, eppure questa cosa così assurda era la cosa più bella in mezzo a quei giorni tremendi.

Vi è piaciuto questo capito? Il prossimo capitolo lo posto giovedì oppure lo anticipo a mercoledì?💘

La luce in fondo al tunnel #wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora