Prima che tutti arrivassero chiamai Leo. Mi mancava tantissimo, così lo invitai a venire prima degli altri, in questo modo avremmo passato un po di tempo insieme. Dopo 10 min suonò il campanello. Era lui. Aprì la porta e mi ritrovai Leo con un pacco di cioccolatini, un orso di peluche gigante e con un biglietto dove c'era scritto:ABBRACCIALO OGNI VOLTA CHE TI MANCO, SARA' UN PO' COME ABBRACCIARE ME!!
Lo abbracciai forte e poi ci baciammo. Il cuore batteva forte e un brivido mi percorreva lungo la schiena. Una sensazione di benessere generale, mi sentì subito a casa. Avevo proprio voglia di quel bacio, appassionante, voluto, desiderato. Ci mettemmo sul divano io fra le sue braccia. Sarei potuta rimanere in quel modo per il resto della mia vita, ma poi iniziarono a venire le mie amiche. Presentai Leo a tutte loro, non pensavo che potesse andare così d'accordo con tutte in così poco tempo. Nonostante il momento piacevole, ricordo bene il motivo per il quale loro erano a casa mia, così andai in camera mia, presi la scatola che avevo messo sotto il mio letto in modo che nessuno potesse prenderla, la riaprì nuovamente e presi il certificato di adozione per farlo vedere a tutti. Stavolta però un altro documento catturò la mia attenzione, il certificato di morte di un bambino di 3 anni di nome Andrew Stallen. Mi assalì improvvisamente un senso di solitudine, angoscia e tristezza, cercai di non pensare a tutto ciò che avrei potuto scoprire, sapevo che dietro a quei due documenti si nascondeva un mondo troppo grande, più grande di me, lo sapevo che ci sarei stata tanto male eppure qualcosa mi spingeva ad andare aventi. Erano passati diversi minuti da quando ero andata in camera mia, così Leo si preoccupò e venne a vedere se andava tutto bene. Odiavo farmi vedere debole ai suoi occhi era già successo diverse volte e non volevo che riaccadesse. Quando sentì che pronunciava il mio nome mi asciugai velocemente le lacrime, anche se poco serviva. Il volto era evidentemente abbattuto e i miei occhi arrossati, pieni di angoscia. Ma sorrisi. Mi domandò se andava tutto bene, lo guardai per qualche secondo e dopo lo abbracciai, il suo profumo era sensazionale, mi tranquillizzava. Aveva capito che qualcosa non andava.
<< Che c'é?? >>mi disse con voce dolce
<< Mi mancano tanto, ho paura di non potercela fare!>>
<< Tu ce la farai, ci sono io qui con te!>>Lo bacia immediatamente, lui fece per prendermi in braccio ma io lo scaraventai al muro. Avevo bisogno di lui, della sua presenza. Su di me. Volevo sentirmi protetta, amata. Finito L'intenso bacio, avevo il suo sapore tra la mie labbra e lui guardandomi negli occhi mi disse di stare tranquilla che a tutto ci sarebbe stata una soluzione. Io mi fidavo di lui. Ma le domande continuavo imperterrite ad assalirmi.
<<Come mai quel bambino aveva il mio stesso cognome?>>
<<Ma quindi i miei genitori avevano avuto un altro figlio prima di me!>>La mia adozione ad esempio era stata fatta in seguito alla morte del piccolo Andrew
<<chissà perché era morto, era forse malato? >> chiesi tra me e me
Poi strinsi forte Leo e pensai che le uniche persone in grado di poter rispondere alle mie domande erano i miei familiari che avevano assistito a tutto ciò che era successo antecedentemente alla mia adozione. Nel pomeriggio avrei chiesto loro informazioni.
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La luce in fondo al tunnel #wattys2018
ChickLitIo sono Sofi una giovane ragazza di 16 anni, amo recitare, cantare e ballare. Il 29 maggio 2017 subito dopo aver fatto un importante provino ricevetti una telefonata che mi cambiò radicalmente la vita. Tra tutte le persone che cercavano di aiutarmi...