11. Scoppio dentro

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-Sei davvero uno stronzo, comunque-
Affermo io interrompendo quel silenzio assordante.
-Perché?-
Chiede senza troppi problemi.
-Dopo che hai scopato per bene con me... Te ne vai da un'altra tipa che chiami con nomi sdolcinati che presumo sia la tua nuova ragazza... Non funziona proprio così sai?-
Lui mi guarda stranito, non si aspettava avessi compreso qualcosa del genere.
-E tu come lo sai?-
Chiede.
-Ti ho sentito in chiamata, ancora sorda non sono diventata sai?-
Lui sospira per poi sedersi accanto a me.
-Ti spiegherò più avanti... Adesso posso soltanto dirti una cosa: io non amo lei-
-Perché ci stai assieme?-
Chiedo come una bimba che ha bisogno di spiegazioni dai genitori.
-Non ci sto assieme, ma lei pensa praticamente che sia così. Io non la considero la mia ragazza, non lo farò mai-
Io intanto cerco di deviare il più possibile il suo sguardo che mi distrugge dentro.
-Ti amo Deborah-
Sussurra d'un tratto.
-Guardami-
Continua per poi tirarmi il viso verso di lui.
-Ti amo, ok?-
-Solo perché sono brava a letto?-
Dico sarcasticamente.
-Anche per quello, però ti amo per tutto-
Risponde ridendo. Poi si alza.
-Pla-
Lo richiamo, senza dar conto al mio cervello.
-Mh?-
Si gira verso di me.
-Anch'io forse sto iniziando ad amarti di nuovo-
Non so perché l'ho detto. Sono matta forse. Lui però sorride esageratamente, si riavvicina a me e mi bacia, facendomi sgretolare come al solito quasi come fossi un piatto di vetro caduto a terra. Poi va via, lasciandomi li fra i miei infiniti pensieri e problemi, che stavano inondando pian piano la mia testa.

Ore 23:20. Lui ancora non è tornato.
Sono qui, persa sul divano a osservare il soffitto. Non so cosa mi stia succedendo, sento dentro di me qualcosa che mi tira delle gomitate da dentro, una sensazione orrenda. Sono profondamente confusa da tutta questa situazione. Insomma quando lui non c'era io ero depressa, è tornato e non volevo vederlo, poi gli ho concesso di rimanere a casa mia, poi gli ho sbraitato contro quando sono venuta a sapere che sarebbe tornato a lavorare con me, poi gli ho parlato e gli ho detto che mi dispiaceva ma nello stesso momento ho scoperto che aveva un'altra, poi me lo sono portata a letto e infine mi ha detto che non amava lei ma me.
Qui qualcuno mi sta prendendo per culo. In caso contrario credo che impazzirò, dovrò cercare uno psicologo o uno strizza cervelli, qualcosa del genere. In seguito a tutti questi complessi sento il rumore del campanello del portone quindi mi alzo e vado ad aprire, senza neanche vedere chi sia. Tanto so che è lui.
-Buonasera-
Esclama entrando.
-Ciao-
Dico fredda per poi tornare sul divano. Lui mi segue.
-Ti devo parlare...-
Sussurra sedendosi accanto a me. Io annuisco.
-Credo di doverti dare delle spiegazioni-
-Direi di sì-
Affermo io.
-Mi dispiace non avertelo detto... Comunque come ti ho detto prima lei per me non è nulla... È solo... Ecco... Un modo per dimenticarti-
-...Cosa?-
Esclamo alzandomi d'impatto.
-Per dimenticarmi?-
Domando ridendo sguaiatamente.
-Quindi è questo che vuoi? Vuoi dimenticarmi?-
Continuo quasi in lacrime.
-No aspetta non è quello che...-
-Zitto, non dire altro-
Lo zittisco subito per poi coprirmi la faccia. Non ci voglio credere.
-Non ho parole Placido... Ti ho permesso di rimanere anche da me... Dopo tutto quello che mi hai fatto, ti ho permesso di tornare a lavorare con me... Ti ho permesso... di toccarmi... Con quelle cazzo di mani, che chissà quante altre ragazze avranno toccato dopo che te ne sei andato da me, ma io ti ho permesso di rifarmi tua... E tu che cazzo fai? Mi dici che vuoi dimenticarmi e te ne trovi un'altra? Io per te sono solo un cazzo di gioco? C'è bisogno che te lo dica a parole che ti amo ancora? Beh se è questo che desideri allora lo faccio! Ti amo ancora, sei un pezzo di merda, ma ti amo ancora, altrimenti non saresti qui, ma come al solito hai sempre bisogno che te lo si venga a dire in faccia, e sai perché? perché non sei capace di leggermi dentro, una cosa che eri in grado di fare prima di andartene, ma adesso non più! E quello che è perso non può essere recuperato facilmente, ma so che non ti interessa, quindi non importa, davvero, torna da lei. Riprenditi quello che desideri e lasciami in pace, fammi vivere la mia cazzo di vita e prendiamo strade diverse. Ah e tutte quelle promesse... Andassero a fanculo. Erano tutte grosse stronzate. Ho sofferto come un cane per te, e oggi come mai ho capito che si soffre sempre per chi non ti merita. Quindi piangerò... ne sono consapevole, ma supererò anche questa come ho sempre fatto. Non ti rimpiangerò ancora, te lo giuro.
Io con te ho chiuso, questa volta per sempre-

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