Capitolo VI

824 56 6
                                    


Tony si svegliò in tarda mattinata, proprio mentre zia May era giusto intenta a preparare il pranzo con zio Ben. Quest'ultimo insieme a Peter, aveva deciso di accendere un barbeque e mangiare fuori, visto e considerato che il cielo pareva sgombro di nuvole quindi il rischio di pioggia era minimo, se non inesistente.

Peter aveva passato l'intera mattina in attesa che Tony lo raggiungesse in giardino, con la paura di non riuscire a contenere la propria felicità riguardo a ciò che era successo la stessa notte. Più che altro per non mettere la pulce nelle orecchie degli zii riguardo loro due ma allo stesso tempo sapeva che era quasi impossibile potessero accorgersi di qualcosa. Bastava mantenere un profilo basso e Peter scoprì con sua grande sorpresa che non sarebbe stato difficile farlo, specie dopo il buongiorno che ricevette dall'uomo, quando questo si presentò.

«Buongiorno», lo salutò Tony, sbadigliando e lui si voltò a guardarlo con un sorriso che gli partiva da un orecchio all'altro, mentre con un pezzo di cartone cercava di mantenere vivo il fuoco del barbeque, sventolandolo.

«Buon pomeriggio, vuoi dire», lo redarguì scherzosamente e quantomeno si aspettava un gesto affettuoso da parte sua, visto e considerato che zia May e zio Ben erano in cucina a preparare le tartine al salmone che lui stesso aveva richiesto e non li avrebbero di certo visti.

Tony invece lo superò e raggiunse la sdraio, dove si buttò a peso morto e si infilò gli occhiali da sole che soleva tenere di solito attaccati al colletto della maglietta. Lanciò distrattamente le infradito sull'erba e si mise a prendere il sole.

Peter rimase con il pezzo di cartone a mezz'aria, immobile a guardarlo come se l'uomo fosse appena sceso da un'astronave e, alzando un sopracciglio, si sentì un po' deluso.

Aveva passato tutta la mattina in attesa di rivederlo, ed era stata l'attesa più lunga della sua intera esistenza e ora Tony lo aveva sbolognato con una mezza risposta e si era allontanato.

E... tutto quello che era successo la sera prima? Tutte quelle parole dolci? Tutte quelle coccole, effusioni? Persino lo sfiorarsi delle mani era stato importante, ed ora?

Peter vide il muro che proprio qualche ora prima erano riusciti a rompere, tornare a ricomporsi davanti ai suoi occhi, più forte e duro di prima, a quanto pareva e a Tony non sembrava importare un granché di quel fatto, comunque.

«Va... tutto bene, Tony?», gli chiese, incerto, senza abbandonare la sua postazione, siccome ci aveva messo una vita per accendere la brace.

L'uomo annuì, senza aprire gli occhi poi si mise più comodo sulla sdraio e sospirò: «Certo. Non dovrebbe?», gli chiese e gli sembrò scocciato.

Peter ebbe una sorta di tuffo al cuore, poi fece per avvicinarsi con il solo intento di prenderlo di petto e chiedergli cosa accidenti stesse succedendo ma zio Ben comparve dalla portafinestra della cucina e, con una ciotola piena di patatine, si avvicinò.

Peter sorrise, cercando di non dare a vedere che si era incupito, così si affrettò a domandare: «Hai portato l'antipasto?».

«Lo chiamerei più aperitivo. Tony, ne gradisci?», chiese zio Ben, allungando all'uomo la ciotola e quello prese una manciata di patatine e sorrise, «Hai proposto a Tony quella cosa, Peter?».

«No, non... non ho avuto ancora modo di farlo. Si sta rilassando e non ho voluto disturbarlo», rispose lui, lanciando all'altro uno sguardo che quello parve non comprendere ma che Peter sapeva di aver palesato totalmente il suo disappunto e la sua delusione riguardo quel comportamento che il più grande stava adottando nei suoi confronti.

Immotivatamente, poi.

«Mi sono perso qualcosa?», chiese Tony, mettendo poi in bocca una manciata di patatine e Peter tornò a sentire quel fastidio che aveva provato il primo giorno che si erano conosciuti; quello stesso fastidio che aveva smesso di provare quando avevano cominciato a conoscersi meglio.

Fools In The Rain - StarkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora