Christmas Day

10.1K 151 13
                                    

Tieniti vicino chi ti rende migliore.

La neve cade sui tetti delle case, e sull'asfalto scuro delle strade di Seattle. Il freddo è percepibile anche se non si è fuori, a sopperire al freddo gelido del 25 Dicembre.

I miei capelli biondi ondeggiano ad ogni passo, mentre mi dirigo verso la camera del paziente 214. Inspiro profondamente, prima di sistemarmi il camice come un'adolescente agitata.

Le mie nocche toccano la porta, e di risposta sento la solita voce roca, un po' impastata dall'accento britannico.

I suoi occhi verdi sono fissi sulla finestra, da cui è possibile vedere i fiocchi bianchi depositarsi sul terreno. Il braccio tatuato e troppo pieno di lividi, a causa dei prelievi frequenti e della flebo conficcata nelle sue vene, è piegato contro il suo addome. Il suo viso giovane, contornato dai morbidi capelli scuri e illuminato dai vivaci occhi chiari, non intendono lasciare la finestra.

I miei stivali toccano il pavimento, creando un rumore sordo, mentre mi avvicino a lui. Mi accomodo sullo sgabello al suo fianco, e solo in quel momento il giovane sembra accorgersi di me.

"Ehi." Gli sorrido, con una voce morbida, lasciandogli una flebile carezza sul polso.

"Ciao." Il suo viso così perso e cupo.
I suoi occhi continuano ad analizzarmi.

"Che ci fai qui, Dottoressa problematica? Non dovresti essere a festeggiare il natale, proprio come fanno tutti, a casa con la tua famiglia?" Le sue labbra si piegano in un pigro sorriso, contrastando le grandi occhiaie sul volto angelico.

Faccio oscillare la scatola di cioccolatini nella mia mano, appoggiandola fra le sue mani.

"Beh, se la vedi così, nessuno dei due è nel posto in cui dovrebbe essere." Lo vedo fissare i cioccolatini e bloccare ogni movimento alla mia rivelazione.

"Tu sei giovane, non dovresti essere su un letto d'ospedale; soprattutto completamente solo il giorno di Natale. Mentre io, avrei dovuto finire come tutti il mio turno di lavoro e precipitarmi a casa per mangiare i buonissimi muffin di mia madre. Eppure sono qui. " Un respiro esce dalle mie labbra.

"Siamo entrambi qui." I miei occhi incontrano i suoi, quando vedo un vero sorriso nascere sulle sue labbra.

"Bene, allora grazie di essere qui, e non aver lasciato solo un povero adolescente, nel giorno di Natale." La sua mano raggiunge la mia, appoggiata sul materasso. La stringe leggermente, mettendoci tutta la poca forza che ha, con la sua mano calda.

Dio solo sa, quanto la sua malformazione cardiaca lo prosciughi.

"Non ringraziarmi. Sono qui perché lo voglio, nessuno mi ha costretto, Harry." Il mio pollice accarezza il dorso della sua mano e a quel gesto, lui sembra rilassarsi totalmente.

"Beh? Quei cioccolatini non verranno mangiati da soli." Cantileno, vedendolo ridacchiare, intento a strappare la plastica che avvolge la scatola rossa.

Nel frattempo, agguanto il telecomando della televisione, mettendo una canzone natalizia. Muovo la testa a ritmo del motivetto, mentre lo vedo ridere di cuore.

Ridere di cuore a causa mia. C'è di meglio?

Il cioccolato che riempie le sue guance, mentre le sue dita me ne allungano uno. Mordo la croccante copertura in cioccolato, dalle sue dita affusolate, poi mugolando con gli occhi socchiusi.

"Sono terribilmente buoni. Wow, il mio vicino di casa ha veramente consigliato bene." Lo vedo fissarmi, buttare il cioccolatino nella scatola e prendere il mio viso nella sua mano, sollevandosi un po' dal materasso.

"Sei il mio angelo." Sussurra, accarezzando la mia guancia, per poi appoggiare le sue labbra sulle mie.

Moments// Harry Styles 🦋 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora