Ipnotizzante.
È l'unica cosa a cui riesco a pensare, quando la vedo avanzare sulla navata, come una pantera. Gli occhi ipnotizzati di tutti sul suo bel corpo.
La mia gola secca, e il mio labbro fra i denti, il suo completo rosso sangue e il suo cappello del medesimo colore sui capelli.
È un'incantatrice, potrebbe portarci al suicidio tutti quanti e farci resuscitare con la sola forza di uno sguardo.
Il Quire è gremito di reali, che si lanciano sorrisi di cortesia a vicenda. Lei, volge il suo sguardo a uno dei tanti vescovi che le mostra la sua seduta.
Esattamente di fronte a me.
Ingurgito la saliva, muovendo nervosamente la mano nella tasca del pantalone. Mio fratello, nella sua divisa blu, farnetica qualcosa nel mio orecchio.
Sono il suo best man, non posso deconcentrarmi.
Gli occhi di lei, vagano nello spazio circostante, mentre si accomoda con eleganza. Le gambe vicine e le caviglie accavallate.
Semplicemente perfetta.
E succede.
I suoi occhi si fermano su di me, e mi fa un cenno con la mano coperta dal guanto.
La sorella della sposa.
Le sorrido, quasi spirando sul suolo al suo gesto.
La sua lingua lecca il labbro inferiore, quando mi schiaccia un occhiolino e mi borbotta qualcosa riguardo al ricevimento.
Non faccio a tempo a rispondere, che il corpo di Eugenie, avvolta nell'abito bianco fa la sua comparsa e gli occhi di mio fratello, Jack, si illuminano come per magia.
Dopo aver lasciato un sorriso a Eugenie, mi accomodo anche io fra le persone del quire.
Mia madre mi sorride, lasciandomi una carezza sulla spalla, e il ricevimento ha ufficialmente inizio.
***
"Sei terribilmente elegante, Harold." Mi dice lei, quando camminiamo a piedi fino al Backingham Palace per il rinfresco che precede la cena ufficiale.
I miei occhi sono solo per lei e per i suoi lucenti capelli biondi.
Un sorriso sulle sue labbra morbide.
Le sue dita che tracciano il mio completo di prima sartoria. I corridoi della tenuta sono immensi e puliti.
Il suo corpo si appoggia al mio, quando rapisco le sue labbra con irruenza.
Mia.