Una ragazza dai capelli color rame, afferra il mio braccio, strattonandolo più volte.
Cerco di alzarmi dall'asfalto bagnato, sentendo un dolore lancinante all'addome.
La mia guardia del corpo cerca di allontanare, la folla impazzita di ragazzine, mentre stringo lo zigomo sanguinante.
Sono appena stata aggredita dalle fans del mio fidanzato.
Mi muovo tra le persone, totalmente disorientata e confusa.
Come è potuto succedere?
Cody apre lo sportello per me, tentando ancora di proteggermi dalle ragazzine furiose.
Non appena entro in macchina, fisso il finestrino davanti a me.
Cody, immediatamente, si volta verso di me.
"Mio dio Signorina, non ho idea di come possa essere successo. S-sono rammaricato. Gesù." Con nervosismo, sistema il proprio auricolare, con le mani tremanti.
"I-io, sto bene." Balbetto, percependo le lacrime agli occhi, mentre Cody tampona un fazzoletto imbevuto d'acqua sul mio zigomo sanguinante.
Mando giù la saliva, percependo un nodo stringermi la gola.
"La modella brasiliana, Natalia Castro, nonché attuale compagna del famoso e bellissimo Harry Styles, secondo quanto riportato dalle ultime notizie, è stata aggredita all'uscita dell'hotel Maison. A quanto pare, un gruppo di fans di Styles, si sono raggruppate attorno alla Castro, assestandole diversi calci. I bodyguards della modella, sono riusciti troppo tardi a placare l'ira della folla."
La notizia si è già sparsa dappertutto. Su ogni radio, su ogni piattaforma social, su ogni rivista scandalistica.
Diverse lacrime scendono dai miei occhi, il mio telefono continua a squillare al mio fianco.
Perché è successo tutto questo?
Gli occhi di Cody, mi osservano preoccupati, attraverso lo specchietto retrovisore, mentre guida per il traffico di Los Angeles.
"La sto portando in ospedale, Signora Styles. Devo farla visitare." Annuisco velocemente, mentre il mio unico pensiero ricade ad Harry.
Sarà a conoscenza di quello che è successo? Starà correndo da me?
Il Mercedes si ferma davanti a una struttura grigia. Subito, l'uomo alla guida, scende dal veicolo, aiutandomi a camminare fino all'entrata dell'Ospedale.
Le mie ossa fanno così male.
"Mi scusi, lei avrebbe bisogno di una visita urgente." Richiama l'attenzione di un dottore, Cody, gesticolando nervoso.
"Mi dispiace, ma abbiamo ancora molti paz...-"
"È Natalia Castro, che ha bisogno di una visita." Lo blocca l'uomo al mio fianco, com un tono fermo. Il dottore senza dire niente, annuisce facendoci cenno di avvicinarci.
Rimango sola, sul freddo lettino bianco.
I miei capelli biondi cadono disordinati sul piatto cuscino bianco; il dottore esamina i lividi sul mio stomaco.
In poco tempo, avverto le voci preoccupate di Anne, mia madre e Gemma, all'esterno della stanza dalla porta chiusa.
Manca solo lui.
Il tempo non sembra passare più, finché il dottore dal camice bianco, poggia il caleidoscopio sul carrello.
"Le è andata di lusso, Signorina Castro. I colpi assestati non sono stati troppo profondi, il che ha comportato soltanto la formazione di importanti ematomi." Mi dice, mentre scrive su un foglio.
"Ma in ogni caso, voglio tenerla qui in ospedale per la notte. Una commozione cerebrale non è mai da sottovalutare. Voglio tenerla monitorata." Mi rivolge un piccolo sorriso, aprendo poi la porta bianca.
Mi muovo leggermente nel letto, totalmente stremata e dolorante. Sul mio zigomo, è stata applicata una grossa benda, che occupa quasi tutta la mia guancia.
Le voci dei miei familiari mi arrivano più vicine, quando entrano all'interno della camera.
Mi riempiono di domande, e istintivamente aggrotto le sopracciglia, confusa.
"Natalia." Come se fosse un gesto meccanico, il mio collo si muove velocemente verso la voce a me conosciuta.
Subito, gli occhi si riempiono di lacrime.
Harry getta il giacchetto contro il pavimento, correndo verso di me.
Allungo la mano che lui subito afferra.
Le sue dita stanno tremando e il suo cuore sta battendo terribilmente velocemente.
"Ehi, sto bene." Mi sforzo di sorridergli, quando lui bacia spasmodicamente le mie nocche.
"Cazzo, cazzo. Ho avuto così tanto paura." Borbotta, con la voce rauca, poggiando il viso contro il dorso della mia mano.
Accarezzo la sua pelle morbida, sentendolo ancora tremare vicino a me.
"Sto bene. Guardami, sto bene tesoro." Tocco i suoi capelli legati in un codino, vedendolo sospirare.
"È tutta colpa mia. Ti hanno aggredito le mie f...-"
"Non dirlo nemmeno per scherzo." Lo interrompo, sapendo già dove andrà a parare il suo discorso.
Vuole scaricare la colpa addosso a sé.
"Non c'entri nulla tu, tesoro. Erano solo persone tanto cattive, che volevano farmi del male, ma non ci sono riuscite." Lo vedo annuire, con gli occhi colmi di lacrime.
"Sarei dovuto essere al tuo fianco,
i-io..." Sospira tremolante, facendo scendere diverse gocce d'acqua dagli occhioni verdi.Passo le mani sulle sue braccia, baciando diverse volte il suo viso, poggiato contro il mio petto.
"Non importa Harry, ora siamo qui insieme. E stiamo entrambi bene. Bene e insieme."
Mio marito mi ammira, facendo poi un piccolo sorriso.
"E soprattutto, non essere arrabbiato con le tue fans, quelle che mi hanno aggredito non posso essere definite delle sostenitrici, Harry."
"Sei sempre così giusta." Fa un respiro profondo, accarezzando la mia mano.
"È per questo che ti amo, Nat."