7 - Beware the Jubjub bird,

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(Piccola nota: il Jubjub è l'uccello Ciciacià.
Lo specifico qui perché non credo che userò mai il suo nome italiano nella storia.)

I tre giorni passarono in un battito di ciglia.
O forse sarebbe meglio "in un ticchettio di orologio", benchè fosse alquanto difficile dirlo, considerando che ormai nell'ospedale psichiatrico non era rimasto un solo orologio funzionante (tranne quelli da polso di medici, infermieri e responsabili vari).

Erano le nove e mezza di sera quando venne annunciato il coprifuoco e tutti dovettero recarsi nelle proprie stanze.

Alle undici di notte in punto, erano pronti per uscirne.

- Era proprio necessario? -

Rise leggermente il Jabberwocky quando, dopo aver aperto la porta della stanza di Shun e Kazuto, vide uscirne il primo con una piccola lampada da tavolo tra le braccia.

- Lascia stare che voleva portarsi dietro tutto il lampadario, almeno abbiamo trovato un compromesso. -

Sospirò Kazuto mentre scuoteva sconsolato il capo.

- Ma apparte quella non vi portate niente? -

Bisbigliò il diciannovenne nel notare l'assenza di zaini o borse di alcun tipo.

- Non c'è niente da portare. -

Replicò il Mad Hatter, per poi richiudersi lentamente la porta alle spalle e dirigersi con i tre (il Jabberwocky era infatti già passato a prendere Tweedledum) a prendere anche gli altri.

Benchè vi fosse un coprifuoco, le porte non venivano mai chiuse a chiave e non c'erano controllori che facessero la ronda per i corridoi, ma solo un paio davanti alla porta d'ingresso, uno a controllare quella sul retro e altri due fuori in cortile, davanti al cancello che si affacciava sulla strada.

Poi chiaramente c'erano le telecamere, ma grazie ad una certa tredicenne di loro conoscenza, non costituivano un problema.

Quando andarono a prendere Usaro, lo trovarono già pronto davanti alla porta, in attesa del loro arrivo.
Notarono che aveva lasciato la sua stanza in perfetto ordine, disfandosi di tutti i resti dei poveri orologi martoriati la settimana prima.
Non aveva bagagli, ma si accorsero di un vecchio e logoro cinturino che sbucava leggermente dalla tasca dei suoi pantaloni, probabilmente era quello del suo orologio da polso preferito, ma non fecero domande.

Sora invece era completamente a mani vuote, il che fece impensierire i ragazzi, dei quali si fece portavoce Shun, che gli chiese subito se non avesse deciso di non portarsi dietro nulla perchè grazie ad una visione già sapesse che quella fuga non avrebbe funzionato.
Questa volta il Caterpillar non ce la fece a ribattere, così lo ignorò e basta.

Ren e Takeshi erano invece davvero pronti, forse perfino troppo.
Entrambi con uno zaino sulle spalle, parevano in realtà più in procinto di partire per una gita scolastica, piuttosto che di compiere una fuga.

Il Jabberwocky nel vederli si avvicinò subito al Dodo e si chinò leggermente per sussurrargli qualcosa all'orecchio.
Probabilmente si trattava di una domanda, dato che il corvino rispose annuendo più volte con il capo.

Per qualche motivo invece Ren non sembrava essere particolarmente di buon umore, con le mani infossate nelle tasche del giacchetto e lo sguardo chino verso il basso.
Ma dato che stavano andando di fretta, nessuno pensò fosse il caso di fermarsi per chiedergli cos'avesse e così semplicemente si diressero alla porta seguente.

Haku e Shinzou avevano entrambe una piccola borsetta sulla spalla, di quelle che già è tanto se riescono a  contenere un cellulare, ma considerato che tra di loro c'era gente che non si portava dietro proprio nulla, nessuno fece loro domande.

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