9 - He took his vorpal sword in hand:

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Mancava solo un quarto d'ora alla mezzanotte e il treno sarebbe arrivato di lì a venti minuti, quando i cinque iniziarono a sentire un forte e rapido scalpiccio.

Quelli in avvicinamento dovevano essere passi appartenenti a piedi piccoli, ma tra le pareti di quella stazione ormai praticamente deserta, risuonavano forti e chiari.

I ragazzi, ad eccezione di Usaro, sollevarono lo sguardo simultaneamente, in parte temendo che fossero arrivate le guardie dell'ospedale, la polizia o comunque qualcuno incaricato di riportarli indietro, mentre in parte consci che passi così piccoli non sarebbero mai potuti appartenere ad un adulto.
Si stavano infine convincendo che non appartenessero a nessuno di loro conoscenza, quando finalmente il loro proprietario fece la sua comparsa, fermandosi appena in tempo, a giusto mezzo metro dai binari e piegandosi subito sulle ginocchia, respirando con affanno e tergendosi il sudore dalla fronte.

Aveva un grande zaino da viaggio sulle spalle. Era chiaro che fosse davvero troppo pesante per la sua costituzione così minuta.
Chiaro a tutti meno che a lei.

La ragazzina osservò i binari deserti, quindi alzò lo sguardo sul tabellone e vide che il prossimo treno sarebbe arrivato tra diciotto minuti.

- Dannazione! -

Sbottò Akane togliendosi di getto lo zaino dalle spalle e facendolo cadere a terra, tirandogli poi un calcio e pestando il piede a terra, le mani strette a pugno dalla rabbia e dalla frustrazione.

I quattro (sempre escluso Usaro) la osservarono da lontano rimanendo in silenzio.
Tre chiedendosi perché fosse lì anche lei e uno chiedendosi perché diamine quella città fosse piena zeppa di matti.

- Lo sapevo che dovevo sbrigarmi! - Si rimproverò la Dormouse, lasciandosi cadere con sconforto sul grande zaino. - Mannaggia a quel dannato Jabberwocky, mi ha detto l'orario sbagliato! -

- Ehm... Akane...? -

- Che vuoi, Sora!? - Sbottò lei pestando nuovamente i piedi per terra e prendendosi il capo tra le mani, per poi fermarsi di punto in bianco e sussultare, sollevando di scatto il capo verso i cinque. - Sora?! Ma perchè sei... E chi è quello? Un attimo, ma ci siete anche voi? -

A quel punto sgranò lentamente gli occhietti grigi e, dopo un istante di sbigottimento iniziale, si alzò di scatto dallo zaino e corse verso gli amici con le lacrime agli occhi.

- Non sono mai stata così felice di vedervi! - Esclamò gettando un braccio intorno al collo di Sora e l'altro a quello di Souchi. - Pensavo che mi aveste lasciata indietro! -

- Beh, in effetti è quello che è successo a noi. - Ribattè Baiko, osservandola perplesso. - Ma tu... Chi sei? -

- La Dormouse! - Rispose lei sorridendo. - Tu piuttosto chi se... -

- Ma tu non puoi essere la Dormouse. -

La mora strabuzzò gli occhi, lasciando lentamente la presa dagli amici e osservando interdetta il ventenne.

- Che vuoi dire? -

Chiese aggrottando la fronte.

- C'è già un Dormouse. - Le rispose il Bandersnatch, perplesso almeno quanto lei. - E sono abbastanza sicuro che sia venuto prima di te. -

- E chi sarebbe? -

Replicò lei incrociando le braccia al petto e osservandolo con lo sguardo assottigliato.

- Non credo che tu lo conosca, se ti stupisce tanto che ce ne sia un altro... E poi al momento non è neanche più in Giappone. - Ribattè il biondo con un'alzata di spalle. - Ma ad ogni modo faceva parte del "primo Wonderland" e si chiama Bussho. -

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