Tanta, tanta acqua che cade sopra a quella grande città
Un semplice ragazzo con le cuffie, con Beautiful Day nelle orecchie ad un volume non troppo alto in modo che si potesse sentire la pioggia.
Una semplice passeggiata per uscire di casa, date le continue lamentele di sua madre perchè sua sorella più piccola non ha tutto ciò che vuole, quindi tutti in casa ovviamente si devono preoccupare per lei.
Fingendo di uscire con un amico riuscì in tutta tranquillità a fare una passeggiata, e dato che nessuno in casa si sarebbe preoccupato per un po, avrebbe potuto fare il giro di mezza città.
Era così bello camminare per lui, con solo il cappuccio, in mezzo a tutta quella gente. Ombrelli, giubbotti impermeabili e persone che correvano in cerca di un riparo. Lui, che era un piccolo essere che faceva parte del suo piccolo mondo, stava bene.
In un certo momento decise di prendere una strada alternativa più lunga per andare alla biblioteca, un punto di arrivo da cui sarebbe partito per un altro punto di arrivo.
Attraversò, ma colto dalle parole della canzone cantate nel suo pezzo preferito, non notò la macchina.
Non gli successe assolutamente nulla, la macchina era ancora abbastanza lontana ma anche questa non aveva notato il ragazzino intento ad attraversare, così che si fermò di schiocco.
Il ragazzo si scusò, ma questo non servì a calmare l'ira del guidatore, già con vari motivi per essere arrabbiato.
Dio, se la pioggia lo rendeva nervoso.
"Perchè madre natura dovrebbe far si che cada acqua dal cielo? Per farmi fare tardi a lavoro, è ovvio." borbottò tra se e se un attimo prima di notare il ragazzo sulle strisce.
"CAZZO! Ma che minchia fai ragazzino di merda!"
Fortuna che aveva i finestrini chiusi.
Ripartì ancora più stressato di prima, e controllò l'orologio, notando che stava facendo tardi.
"Merda..."
Inizió ad accellerare, schizzando tutta l'acqua che era sul cemento sotto le sue ruote sulle persone sul marciapiede.
Fino a quando
"Fermi l'auto"
"OH ANDIAMO"
Dato l'ordine del poliziotto, accostò su un lato della strada.
"Lei sta superando il limite di velocità."
"Si, lo so, mi dispiace, è che sono in ritardo, non è che possiamo rimandare a dopo la multa eccetera eccetera e tutta quella roba lì?"
"Signore, io..." cercò di dire il poliziotto prima di essere interrotto dal suo walkie talkie.
"C'è un ladro inseguito da due poliziotti sulla 23esima, abbiamo bisogno di aiuto, passo"
"Oh-ok, ti lascio andare, per questa volta" disse la forza dell'ordine (?) di fretta prima di mettersi al volante della sua auto per inseguire il ladro.
'Non mi sfuggirà, non di nuovo' pensó mentre metteva in moto la sua auto.
Il ladro, con in mano un vecchio sacco di stoffa, aveva appena svoltato l'angolo quando andó a sbattere contro una ragazza che correva nella sua direzione opposta.
Lui cadde sbattendo la testa a terra,e lei era troppo presa dai suoi problemi.
Gli rivolse un "e sta attento" appena prima di ricominciare a correre verso la fermata dell'autobus. Purtroppo era senza alcun tipo di riparo, ed era appena stata vittima di una delusione.
La fermata solitamente è uno spazio coperto, apposta per quando piove. Sfortunatamente era pieno di gente, e non avrebbe nemmeno potuto provare a ripararsi là sotto. Proprio al momento giusto vide un suo amico lì vicino, fermo anche lui ad aspettare l'autobus sotto ad un ombrello.
"HEY!" gli urló per farsi notare prima di corrergli incontro.
Lui non ebbe nemmeno il tempo di accorgersi di chi lo aveva chiamato che la ragazza si era già precipitata addosso a lui, mettendosi sotto il suo ombrello.
"Oh cazzo, avvertirmi prima?"
"Si scusa ma è 20 minuti che sto cercando un riparo e sei la scelta migliore"
"Che onore" disse il ragazzo facendo sorridere la ragazza. Certo che amava quel sorriso...
"Allora.." disse lui, "che ci fai fuori?"
"Beh...è una storia complicata" il viso della ragazza si incupì.
Il ragazzo fece cenno di continuare a parlare, per farle capire che poteva parlarne.
"Si insomma, dovevo incontrare Marco, poi ha iniziato a piovere e dopo un ora mi ha detto che non sarebbe potuto venire...per il terzo giorno di fila."
La ragazza finì di parlare e si girò a guardare le macchine che passavano, mentre il ragazzo che la fissava, fece uno sbuffo.
"Devi smetterla. Ti tratta troppo di merda, e sembra che sei l'unica che non se ne sia accorta."
Gli occhi della ragazza iniziavano a mostrarsi un po' lucidi, ma lei di certo non era il tipo che piangeva in mezzo alla gente.
"Senti...forse sono stato un po' stronzo" si difese il ragazzo, "ma è la verità. Lui sta con te solo per il tuo corpo, e tu stai con lui solo per paura di rimanere sola."
"Perché rimarrei sola. È così. "
"No, non è così "
La ragazza si girò di scatto a guardare il ragazzo, che la stava già guardando, e iniziarono a guardarsi negli occhi.
Lei fece un sorriso e abbassò lo sguardo, ma prima che potesse distoglierlo del tutto, il ragazzo le prese il mento, e la baciò. Finalmente un bacio vero.
Intanto la pioggia iniziava a diminuire.
Il ragazzo col cappuccio era seduto su un muretto, a guardare le macchine passare, e ci sarebbe rimasto un bel po'.
Il signore in ritardo si prese, ahimé, un reclamo da parte del suo capo.
Il poliziotto riuscì ad acciuffare il ladro. Per puro culo, in verità, dato che non sapendo nemmeno dove fosse, svoltò l'angolo e se lo trovò davanti.
Il ragazzo sotto l'ombrello accompagnò la ragazza a casa, dove appena arrivata mandò un messaggio: "il mio corpo non è un oggetto, stronzo. Fai a trovarti un'altra troia"
E in tutto questo, tutti
Si presero tanta acqua
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RandomQuesto non è un racconto unico fatto a capitoli, quelli non riesco proprio a scriverli. Mi stanco della storia dopo un po'. Così ho pensato: "HEY, e se tipo facessi tante piccole storielle diverse?" e... questo è quello che ne è venuto fuori. Saran...