7. Dubbi

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Buon ferragosto! ❤️

Me ne stavo seduta su uno dei divanetti, accerchiata dai miei amici. Quel giorno ero lì da cliente, e non da cameriera. Dylan aveva convocato tutti.

- Ecco a voi - proruppe Tina, sorridente. Lasciò tre frullati e due tazze di golosa e fumante cioccolata calda sul nostro tavolo, prima di andare via.

Presi il mio frullato, bevendone un po' attraverso la cannuccia colorata.

- So cosa è successo a Stephen -.

La voce di Dylan aveva troncato il nostro momento di goduria. Mandai giù il frullato con non poca fatica, non esattamente pronta a sentire cosa stesse per dire a tutti noi. Avevo la pelle d'oca e gli occhi vispi e attenti. Lisa alzò gli occhi dal suo cellulare, poi bloccò il display e con estrema lentezza lo fece scivolare sulla superficie di legno.

Nessuno di noi sapeva cosa fosse successo a Stephen Sanders, ma lui sì. Anche i miei ne sapevano qualcosa, ma erano sembrati così sconvolti da non voler dirmi nulla.

- Lo hanno trovato impiccato - disse Josh per lui, standosene leggermente scivolato sul divanetto. Aveva la solita aria cupa e la dose di sarcasmo che non gli mancava mai.

- Cosa? - sbottò Bryan, passandosi una mano fra i capelli color grano. Si sporse in avanti verso Josh, seduto alla mia destra. Mi tremavano le mani, sentivo la bocca e la gola secca, le palpebre immobili, spalancate.

Stephen si è suicidato.

Come era possibile che fosse successa una cosa simile? Non ero abbastanza sua amica, ma da quel poco che lo vedevo, non mi era mai sembrato così triste o depresso -o in qualunque stato si viva per fare una cosa simile- da portarsi al suicidio.

- Ehi, amico. Come fai a saperlo? - chiese Dylan, stupito. - Ho sentito mio padre parlarne a telefono con un amico - disse. I genitori di Josh erano possibilmente i più ricchi della cittadina, insieme agli Hamilton. Vivevano in una villa enorme, in cui però non era mai stata organizzata una festa. Josh non aveva molti amici e forse era dovuto a quello.

- E tu? - domandò il moro in un secondo momento, fissandolo con sfida.

- L'ispettore Kent lo ha detto ai miei genitori -.

- L'ispettore Kent? Non dovrebbe tenere certe informazioni per sé? - chiese Lisa con voce acuta. Non sembrava nemmeno così impressionata, non tanto quanto me almeno. Non ero capace di dire qualcosa. Loro sembravo più impressionati dalla nuova e pessima notizia che da quello che era successo in sé.

- Non è mica una lista di sospettati. Tutti sanno come muore una persona -.

- Se lo dici tu... - sbuffò, appoggiandosi allo schienale.

- Ma... - ricominciò Dylan, stringendo un pugno sul tavolo. Il suo sguardo si fece accattivante, mentre ci guardava uno ad uno.

- Non è un caso di suicidio -.

Io e Lisa sbarrammo gli occhi. Un sospiro sorpreso sfuggì dalle mie labbra. Ero terrorizzata. E impressionata. E incapace di credere a tutto ciò.

Sentii Josh mormorare qualcosa simile a "Quindi lo hanno ucciso" e d'improvviso tutto di fece ancora più reale. Josh aveva capito esattamente quello che avevo capito io. E non potevamo aver capito male in due, non su un argomento del genere.

- Wendy, tutto okay? - mi domandò Bryan, guardandomi con i suoi occhi castani. Era preoccupato e perplesso allo stesso tempo.

Sbattei le palpebre e fu come se non lo avessi fatto da secoli. Mi voltai a scatti verso di lui, guardandolo senza riuscire a dire nulla.

Come la peceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora