«Moranna loro sono i miei figli Trevor e Lucy.»
La signora dai capelli rossi che mi sembra più una versione senior di 'Anna dai capelli rossi' sta parlando circa da dieci minuti del suo lavoro e della sua casa, quando io invece sono rimasta alla presentazione dei suoi due figli che come degli ebeti sorridono felici ascoltando la madre. In che razza di posto sono finita?
Mi sto sforzando di ricordare per quale motivo io sia voluta venire in America, devo stare un anno e guardando questi due cocchi di mamma ho seriamente bisogno di voler ritornare in Spagna: si stava così bene con quel caldo e con le strade piene di musica e gente felice.
«Oh che sciocca la cena si raffredda, Moranna dai vieni mangia qualcosa.»
«Non ho molta fame, la ringrazio signora ma il viaggio è stato davvero molto lungo, vorrei riposare.»
«Certamente mia cara, Trevor accompagnala in camera.» dice la signora sorridendo e spostandosi un ciuffetto fuori posto dal suo enorme chignon.
Se si sciogliesse i capelli sembrerebbe Rapunzel, almeno una versione aggiornata del duemila e diciotto con più rughe e due chili di trucco, ovviamente nude.Il ragazzo alto annuisce per poi prendermi la valigia con nonchalance, finalmente un macho.
Saliamo le scale in silenzio fin quando un grande corridoio si fa spazio davanti a noi con diverse camere.
«La tua è questa.» Trevor apre la porta e mi porta in una camera lilla con diversi palloncini.
«Sono finita a PinkCity o mi sbaglio?» inarco un sopracciglio guardando inorridita la stanza per poi girarmi verso Trevor che ha iniziato a sogghignare.
«Non è tutto oro quel che luccica.»
«Che vorresti dire Topolino?» dico guardando più attentamente il suo gilè abbinato con una cravatta rossa.
«Che in realtà la nostra vita quotidiana non è così, o almeno non la mia e quella di mia sorella.» dice facendo spallucce per poi levarsi la cravatta dal collo.
«Per tua informazione era orribile.»
«Neanche a me piace.»
«E allora perché l'hai indossata?»
«Mia madre, vuole far sembrare tutto così perfetto, non so se capisci.»
Oh sì, sì che capisco eccome. Dall'altra parte del mondo in Europa c'è una madre, specificamente quella della sottoscritta che vuole che le cose siano sempre perfette: dai capelli alle scarpe, ed io non ho mai sopportato questa cosa.
«Questo viaggio sarebbe servito per scappare da una madre simile ma eccomi ritornata nella perfezione.» dico indicando la camera.
«Posso farti ricredere.»
«Che intendi Topolino?»
Metto le braccia incrociata al petto per poi guardarlo attentamente soffermandomi sui suoi occhi furbi.
«Stanotte mentre tutti dormono verrai con me.»
«Dove? A che ora?»
«All'una, il posto lo scoprirai Pocahontas.»
«E questa da dove ti è uscita?»
Neanche il tempo di rispondermi che mi fa un cenno con la testa per poi lasciarmi sola nella camera.
Sarà una lunga serata.
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With(out)
Teen FictionMoranna Canboza ed Elliot Emblem sono una fotocopia. Entrambi sfacciati, arroganti e sarcastici. Il loro primo incontro sarà ad una corsa clandestina dove Moranna, trasferita da poco in America per uno scambio culturale, viene trascinata senza vole...