6. Beer Pong e Barbie non vanno d'accordo

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Non pensavo che potesse esistere una casa più grande di quella dei McParker ma mi sbagliavo. La casa di Loren Flogart è immensa.

Lucy mi ha detto tutte le voci che girano su Loren e la sua famiglia, ma quella più attendibile è che la madre è una manager sempre in viaggio mentre il padre è un avvocato, infine Loren è la solita capo cheerleader: solito cliché della famigliola americana.

«Straniera, giusto?» un ragazzo con un bicchiere rosso si avvicina a me a passi lunghi e veloci.

«Straniera?» dico inarcando un sopracciglio mentre studio attentamente il suo viso. È davvero un bel ragazzo.

«Luke.» dice porgendomi la mano. «Tu sei la ragazza spagnola ospitata dai McParker giusto?»

Gli stringo la mano per poi annuire e sorridergli.

«Moranna, piacere.»

Mi soffermo principalmente sui suoi grandi occhi azzurri, ma sono tutti così belli i ragazzi americani?

«Allora come sono stati i primi giorni a casa McParker? Ti piace il posto?»

«Abbastanza direi.»

Non fa in tempo a rispondere che un ragazzo molto alto mi da le spalle mettendosi in mezzo a me e Luke.

Ma che vuole questo gigante adesso?

«Luke stiamo giocando a beer pong dai vieni.»

«Elliot ti raggiungo tra poco.»

Dal tono di voce Luke sembra quasi infastidito e appena 'Elliot' si gira mi rivolge una faccia sorpresa. Splendido, il pallone gonfiato.

«Ragazzina, oggi stai attenta a dove metti i piedi eh!» dice facendomi l'occhiolino.

Ma quanto è odioso?

«Smettila di chiamarmi in quel modo se ho la tua età.»

«Per come ti sei conciata già è tanto che non ti chiamo Barbie.» dice sogghignando una risata e buttando tutto l'alcool che aveva nel bicchiere in gola. Magari si affoga.

«Ma te ne vai?» sbuffo girando gli occhi ma la voce di Luke mi riporta a prestare l'attenzione ad entrambi.

«Vi conoscete?»

«No.» diciamo all'unisono per poi guardarci male.

«Dai andiamo a giocare a Beer Pong Luke.» dice Elliot mantenendo i suoi occhi concentrati e fermi nei miei.

«Solo se la new entry viene!»

«Va bene ci sto.» dico sorridendo a Luke, sentendo quel razza di cretino sbuffare.

Dopo pochi minuti ci troviamo in una grande sala con dei ragazzi riuniti attorno ad un tavolo.

«Moranna eccoti!» una chioma rossa compare davanti a me e il sorriso di Trevor si estende ancor di più.

«Sei diversa.» si acciglia qualche secondo pensieroso per poi continuare. «Uhm...Guido?»

«Sì.» dico ridendo.

È strano come in poco tempo mi possa sentire bene in mezzo a Trevor e Lucy, mi sento in una sorta di famiglia, come se io avessi scelto come vorrei avere la mia vita, la mia nuova vita.

«Spagnola vuoi provare a giocare?» la voce di Luke mi fa girare di scatto e noto che tutti i ragazzi attorno al tavolo si sono girati per guardarmi. Alcuni spaesati e ubriachi, altri sorridenti e sudaticci. L'atmosfera non è delle migliori e non oso immaginare quanta fatica ci vorrà domani per pulire questa casa senza che i genitori di Loren scoprano tutto.

«Perché no?» accetto l'offerta andando vicino il tavolo e sorpassando alcune persone.

«Beer Pong e Barbie non vanno d'accordo Lukie.» il sorriso di Elliot si fa spazio sulla sua faccia da strapazzo, ma come cazzo si permette?

«Al mio Paese si dice che Beer Pong e Ragazzi grandi e fessi non vanno d'accordo, Lukie.» dico incrociando le braccia al petto e guardando sorridente Luke che sta ridendo sotto i baffi.

Sul viso di Elliot compare un sorrisetto subdolo che quasi mi mette i brividi ma allo stesso tempo mi diverte.

«Vai straniera, ti sfido.»

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