16. La storia di Stormy

168 7 0
                                    

«Tutto iniziò il primo giugno.»

La sua faccia è diventata un turbinio di emozioni in poco tempo: non so quante emozioni può avere in questo momento dentro di se.

Sospira per poi ricominciare a parlare. «Ero smarrita, stavo tornando a casa.
Quel giorno avevo cambiato quartiere ed ero molto arrabbiata con mia madre, perché durante il trasloco ha perso diverse fotografie con mio padre.»

Guarda un punto fisso nella camera per poi ricominciare a parlare.

*flashback*

Stormy's pov.           1 giugno.

«Ti sei persa?»

Una ragazza si fa spazio davanti a me per poi sorridermi.
Sembra un angelo: pelle rosea, lunghi capelli biondi e un colore degli occhi mistico.

«Sono Loren, Loren Flogart.»

Mi allunga la mano gentilmente per poi sorridermi.
Le stringo la mano e una scossa di energia mi percuote su tutta la schiena.

Deglutisco. «Stormy. Mi sono trasferita in questo quartiere da poco.»

Mi giro intorno cercando di nascondere le scocche rosse sul mio viso ma una mano si posa delicatamente sul mio braccio.

«Ne ho sentito parlare, ti accompagno.»

La sua mano intreccia velocemente la mia per poi incamminarci.

«Sei alla Kerton High School?»

Le mie guance cominciano a pizzicare e le nostre mani sono ancora intrecciate: è così imbarazzante.

«Sì.» 

Ho sentito parlare di Loren Flogart prima d'ora.
Alla Kerton la dipingono come un essere maligno, una ragazza spregevole e viziata, ma io vedo solo un angelo biondo che mi sta facendo dubitare della mia eterosessualità.

«Non ti ho mai visto.» dice mettendosi davanti a me e lasciando la mia mano.

Un piccolo senso di vuoto si fa spazio dentro di me.

«Comunque ecco, è questa casa tua no?»

Mi giro davanti la villetta bianca addobbata con diversi fiori nel giardino.

«Grazie.»

Abbozzo un sorriso abbassando lo sguardo e sfregandomi le mani.

«Quando vuoi chiamami.»

Incredula alzo lo sguardo per guardarla meglio.

«Ecco il mio numero, ci si vede Stormy.»

Mi passa quel fogliettino di carta per poi attraversare la strada e sparire.

Loren.

***

20 giugno.

«FINCHÉ SEI IN QUESTA CASA SCORDATI DI FARE COME TI PARE E PIACE.» delle urla si fanno spazio dalla mia finestra mettendomi curiosità.

Il mio angelo biondo ha in mano delle valigie e gesticola imprecando contro una donna sulla quarantina.

Scendo velocemente le scale raggiungendo la porta per poi correre in giardino a vedere meglio la scena.

«Evitiamo di fare scenate, vado a preparare la cena, alle sette in punto sarà meglio per te che sarai a tavola.» la donna si aggiusta il grembiule per poi lanciare uno sguardo omicida al mio angelo e rientrare in casa.

With(out)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora