"Grazie di tutto, ragazzi", queste persone si salutano sempre come se ognuno fosse venuto a una festa organizzata dall'altro. Invece ci siamo trovati in un locale, abbiamo mangiato una pizza e pagato a coppie, come facciamo da ventiquattro sabati. Io, almeno. Loro forse da vent'anni - se ci penso rabbrividisco.
"Peccato per Roberto, si era liberato un momento ma nemmeno è voluto entrare."
"Alla fine era venuto? E dov'era?", Alessio resta un po' interdetto alle parole di sua cugina, mentre girano gli ammazzacaffè.
"Si è fermato al bar a prendere un caffè al volo, l'ha intercettato Max mentre fumava, ma ha detto che era di fretta e che aveva già cenato. Ci saluta tutti."
Al parcheggio ha un'aria un po' triste. Spero che non voglia ricominciare, è stata una bella giornata.
"Va tutto bene?", mi arrischio a chiedere.
"Sì, no. Non lo so. Certe volte penso che mi stia evitando. Va sempre di fretta come un dannato."
"Beh, domani prendilo di petto e chiedigli qual è il problema. Non può evitarti. Siete amici", so quant'è sensibile Alessio, e quant'è attaccato ai suoi contatti, al suo mondo. Non lo amo forse anche per questo?
Mi scopro a sorridere tra me e me. L'ho ammesso, alla fine.
"Cosa ridi?"
"Niente, niente. Poi ti racconto, magari domani", lo tengo un po' sulla corda.
Se ormai sono sicura di amarlo, non devo temere più di lasciarmi andare con lui, e posso fare la civettuola. Il resto si aggiusterà da sé.
"Spero che tu non sappia qualcosa che io non so. Tu e Roberto", mi apre la portiera, fa il giro della macchina e completa la sua battuta di chiusura, "un giorno di questi tu e lui mi farete uno scherzetto, lo so."
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Gelosia senza nome
RomanceSono una donna adulta, ho il mio lavoro, il mio appartamento, il mio ragazzo. Mi sono guadagnata la mia vita dopo una pessima infanzia, me la sono meritata: se solo Alessio non fosse così insicuro, con i suoi sospetti fondati sul niente. Parla di pr...