Capitolo 10

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Will era intento ad affilare una spada e Jack a guidare il timone. Quest'ultimo ogni tanto diede un'occhiata alla sua bussola.
I due non dissero una parola fin quando Will non interruppe quello straziante silenzio.

Will: quando ero piccolo, in Inghilterra, mia madre mi ha tirato su da sola. Dopo la sua morte sono venuto qui in cerca di mio padre.
Jack: pensa un po'!- rispose Jack, fingendo non-curanza.
Will: mio padre, Bill Turner. È stato solo dopo aver saputo il suo nome che hai accettato di aiutarmi. Era quello che volevo e non ho indagato. Non sono un sempliciotto, Jack. Tu conoscevi mio padre.
Jack: lo conoscevo. Ero uno dei pochi a conoscerlo come Bill Turner. Tutti gli altri lo chiamavano Sputafuoco, o Sputafuoco Bill.

I due scesero nella parte sottostante della nave.

Will: Sputafuoco?
Jack: brav'uomo. Bravo pirata. Ti giuro che sei uguale!

Will rimase ancora più confuso dalle affermazioni di Jack.

Will: tutte menzogne! Era imbarcato su un mercantile, un uomo rispettabile che osservava le leggi.
Jack: era un briccone di pirata della peggior specie.
Will: mio padre non era un pirata!

Prese la spada che poco prima stava affilando e la puntò verso Jack, al quale non sembrava importare e continuò a manovrare delle corde.

Jack: mettila via, figliolo. Non ti fare battere un'altra volta.

Ma Will non si mosse.

Will: non mi hai battuto mai. Tu hai ignorato tutte le regole, in un leale duello ti ucciderei!

Jack ghignò, ma era girato di spalle e chinato, perciò Will non lo vide.

Jack: così non è che mi incoraggi a combattere lealmente, no?

Jack tirò una corda e una vela colpì Will e lo tenne sospeso sopra all'acqua.

Jack: Giacché ti trovi appeso lì, fa attenzione. Sono solo due le regole che contano davvero: quello che un uomo può e quello che un uomo non può. Per esempio, o tu puoi accettare che tuo padre fosse un pirata e un brav'uomo, o non puoi. Ma hai sangue pirata nelle vene e dovrai farci i conti un giorno o l'altro. Prendi me ad esempio: posso lasciarti annegare, ma non posso portare la nave a Tortuga solo soletto. Comprendi? Quindi...

Fece tornare Will a bordo, il quale cadde e Jack gli puntò la spada contro...

Jack: ...puoi navigare sotto comando di un pirata...

Gli porse il manico della spada.

Jack: ...o non puoi?

Will prese la spada e si alzò in piedi.

Will: Tortuga?
Jack: Tortuga!- confermò il pirata.

Dopo qualche ora i due arrivarono sull'isola prestabilita.
Era piena di gente sporca, mercanti, vagabondi, ma soprattutto pirati.
I due, dopo aver attraccato la nave, si incamminarono nella strada.

Jack: in poche parole è un vero vita grama chi non abbia respirato affondo il dolce, prolifero buchè che c'è a Tortuga, comprendi?
Will: è persistente.
Jack: credi a me amico, se ogni città fosse come questa, non ci sarebbe uomo infelice per amore.

Avanzammo e una donna con un vestito elegante, apparentemente arrabbiata, gli andò incontro.

Jack: Scarlett!

La donna diede uno schiaffo a Jack e se ne andò.

Jack: non so se me lo meritavo.- disse Jack a Will.

Nel frattempo un'altra donna, sempre in vestito elegante, si avvicinò a loro.

Jack: Giselle!
Giselle: chi era quella?- disse la donna, anche lei arrabbiata.
Jack: chi?

E anche questa gli tirò uno schiaffo e se ne andò.

Jack: forse questo me lo meritavo.- aggiunse il pirata.

Poco dopo i due arrivarono davanti a una stalla piena di sterco, nella quale vi era addormentato un uomo.
Jack prese un secchio d'acqua e gli e la lanciò addosso svegliandolo.
Era Mr Gibbs. Un marinaio che un tempo era al servizio del Governatore Swann.

Gibbs: tu sia maledetto, vigliacco furfante!

L'uomo si accorse subito dopo di chi aveva davanti e rimase molto sorpreso.

Gibbs: Madre divina! Jack! Lo sai che svegliare un uomo che dorme, porta male...

L'uomo rimase seduto per terra e Jack gli sorrise.

Jack: ah, fortuna che so come scongiurarlo: l'uomo che l'ha svegliato offre da bere all'uomo che dormiva. L'uomo che dormiva beve, mentre ascolta la proposta dell'uomo che l'ha svegliato.
Gibbs: sì, dovrebbe funzionare.

Gibbs si alzò,Will nel frattempo prese un altro secchio d'acqua e lo tirò a Gibbs.

Gibbs: e basta! Sono sveglio!
Will: era per l'odore.

I tre uomini annuirono e si diressero verso la taverna.

Jack: tieni gli occhi aperti.- disse a Will, il quale rimase appoggiato ad una trave mentre i due pirati si sedettero ad un tavolo.

Gibbs: allora, qual è la natura dell'impresa, stavolta?- disse Gibbs, bevendo un sorso di rum
Jack: sono sulle tracce della Perla Nera.

A quella frase, a Gibbs gli andò di traverso ciò che stava bevendo e tossi.

Jack: so dove trovarla e come conquistarla!
Gibbs: Jack, è uno sforzo inutile. Tu sai meglio di me ciò che si racconta sulla Perla.

Jack sorrise soddisfatto di se stesso.

Jack: e so anche ciò che Barbossa ha intenzione di fare. Ora mi serve una ciurma.
Gibbs: a quanto sento di Capitan Barbossa, non è un uomo che tolleri gli sciocchi o che ci stringa patti, men che meno.

Jack indicò se stesso e guardò Gibbs quasi allibito.

Jack: tanto meglio che io non sia uno sciocco, allora, eh?
Gibbs: perché pensi che Barbossa cederà la nave a te?

Jack sorrise e indicò Will con la testa senza che quest'ultimo li vedesse, o sentisse.

Jack: ti dico soltanto che dipende dalla leva che usi, chiaro?

Gibbs guardò Will confuso.

Gibbs: il ragazzo?

Jack annuì.

Jack: è l'unico figlio di Sputafuoco Bill Turner. Sangue del suo sangue, comprendi?

Gibbs: davvero? Leve dici tu. E io dico che il vento sta cambiando. La ciurma te la trovo. Qui abbonda di marinai, ce ne saranno pazzi quanto te.
Jack: lo spero proprio!- disse e poi sollevò il bicchiere.- Dritti alla meta.
Gibbs: e conquista la preda!- alzò anche lui il bicchiere e fecero cin-cin, per poi bere.

Cuore da pirata [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora