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Dire che la giornata di ieri sera è stata stancante è dire poco.

Sono tornata a casa alle tre e mezza del mattino, inutile dire che mi sono subito tolta il vestito per poi catapultarmi tra le mie coperte.

Ho perfino dimenticato di struccarmi, sicuramente avrò le sembianze di un panda e il mio cuscino sarà intinto di fondotinta.

Oggi è lunedì e la voglia di andare a scuola non mi convince per niente, ieri sera ho cercato di convincere mia madre per non andarci ma a quanto pare non ha funzionato.

Mi alzo dal letto lentamente, quello che faccio sempre quando non voglio andare a scuola ma purtroppo devo.

Fortunatamente con me c'è Theresa che ha dormito con me stanotte ed è 'obbligata' ad andare con me a scuola, in un certo senso mi fa tenerezza ancora dorme come un ghiro.

Il mio sguardo si posa verso la vecchia sveglia che mi regalò anni fa mia nonna, quella che purtroppo mi sveglia tutti i giorni settimanali.

Segna le sette e quarantacinque, segno che siamo in un grandissimo ritardo come sempre.

Mi sa che mia mamma dovrà svegliare Theresa, io devo prepararmi il più presto possibile almeno per  cercare di nascondermi queste orrende occhiaie.

Corro velocemente in bagno e la fortuna è sempre dalla mia parte, come ogni mattina cado o sbatto contro qualcosa proprio come questa mattina.

In pochi minuti mi ritrovo vestita, lavata e truccata un pò. Spero solo che Theresa non ci metta troppo a prepararsi o truccarsi, ogni mattina la ritrovo truccata molto per andare a scuola e per questo l'ho sempre rimproverata.

Rimango sorpresa quando non appena apro la porta del bagno la trovo già pronta ed è intenta a scendere per fare colazione anche prima di me.

Alzo gli occhi al cielo afferrando il mio solito zaino rosso, il mio colore fortunato. La piccola Tiffany mi passa accanto salutandomi con la manina e a questo gesto le rivolgo un lieve sorriso, quasi quasi mi stupisco che sia mia sorella. E' biondina con gli occhi azzurri, ha un viso angelico e devo dire che ci assomigliamo un pò ma da piccola non ero assolutamente come lei.

''Buon risveglio bella addormentata'' dice mia madre sorridente mentre sorseggia il suo cappuccino.

''Ma cosa? Non è per niente vero, mi sono anche svegliata prima di Theresa'' le faccio notare.

''Si ma smettila'' risponde Theresa al posto di mia madre facendomi la linguaccia.

Credo che un rapporto come il nostro non finirà mai, litighiamo giocosamente per tutta la giornata e ci insultiamo a vicenda ma sappiamo benissimo che il nostro legame è troppo forte per spezzarsi.

''Mamma noi andiamo o seriamente arriveremo in ritardo'' comunico alzandomi dalla sedia e Theresa fa lo stesso.

''Vi accompagno io?'' domanda mio padre sbucando all'improvviso dal salotto.

''Non si preoccupi signor Gilbert, prenderemo un autobus o andremo a piedi'' risponde Theresa.

A questa sua affermazione apro il cancello di casa mia e saluto Tiffany, il tragitto casa-scuola è abbastanza breve dista a circa dieci minuti a piedi e cinque in macchina.

Mio padre lavora molto durante il giorno per questo non gli chiedo mai di accompagnarmi a scuola, lavora in un ospedale a mezz'ora da qui e andando verso la mia scuola ci metterebbe di più per cercare di arrivare presto.

Fortunatamente sono solo le otto del mattino e dobbiamo essere in classe tra esattamente quindici minuti, pensavo che arrivassimo molto più tardi del previsto e invece no perché riesco ad intravedere l'insegna grandissima della nostra scuola a pochi passi da noi. 

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