Che cosa scusa?!?: 0.9

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«Sai... d'ora in poi sarai una Padawan»

"Che cosa scusa?!?" Avrei voluto chiederglielo ma mi addormentai prima del previsto.

La mattina seguente mi ritrovai in camera mia, sotto le coperte del mio letto.
All'inizio non mi ricordavo nulla di quello che era successo la sera prima, poi realizzai.
Ben mi aveva portato qui.
Mi tolsi i vestiti della sera precedente e mi vestii un po' più sportiva

Mi tolsi i vestiti della sera precedente e mi vestii un po' più sportiva

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E con delle scarpe nere da ginnastica.

Quando scesi i miei nuovi amici mi salutarono tutti: Mike, Ashton, Tobias e Ben.
Tutti mi salutarono abbracciandomi, cosa per me molto strana dato che... diciamo non mi capitava tutti i giorni e oltretutto erano tutti più alti e grandi di me. Mi sentivo la piccolina del gruppo, ma non era così male...
Ben invece (che era il più alto di tutti), dopo aver guardato i miei amici uno a uno con un'espressione a dir poco assassina, mi abbracciò e mi diede un bacio sulla guancia.
La cosa mi fece scoppiare a ridere, e tutti poi si unirono a me alzando le braccia in segno di arresa.

Come colazione c'era del latte verde menta, che alla fine aveva lo stesso gusto di quello normale, dei biscotti e delle brioches.

L'allenamento sarebbe iniziato tra 2 giorni, così avevamo deciso, che oggi io e i miei amici saremmo andati a fare un giro per le "montagne" e il giorno dopo saremmo andati al mare.
Dopo aver chiacchierato un po' abbiamo fatto firmare il permesso al Maestro e, dato che nel nostro gruppo di amici c'era un maggiorenne e patentato (Ash), abbiamo noleggiato una macchina.

Dopo circa un'oretta di viaggio (passata a chiacchierare o ad ascoltare la musica) eravamo arrivati.
Da quel punto si riusciva benissimo a vedere la costa, la spiaggia, il mare; ma anche la piccola valle, tanto verde e ogni tanto qualche volatile strano.
A quell'altitudine (non troppo elevata) si respirava un'aria ancora più pulita di quella in "città".
C'era quiete e tutto sembrava in un equilibrio innaturale.

Il sole illuminava la vegetazione rigogliosa rendendola ancora più verde.

«Wow...» mi scappò.

I ragazzi stesero delle coperte sul prato e alcuni montavano un tavolo.
Stavano preparando tutto alla perfezione.

«Come mai quest'isola è così poco conosciuta?» chiedo a Ben che si volta verso di me piantando i suoi occhi color pece nei miei.
«Beh, se sapessero che qua ci sono persone strane e altre cose diciamo non sarebbe un vantaggio...»
«Capisco... ma... cosa c'è di strano?»
«Presto lo scoprirai...» disse alzando leggermente il lato destro della bocca.
Sorrisi di ricambio.

La giornata trascorse normalmente tra giochi come UNO o Monopoli e un buon pranzo.
La sera arrivò presto di conseguenza, anche l'ora di tornare al tempio.

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