-Quinta Intervista-

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“Questa storia mi è davvero piaciuta” è quello che pensato quando sono arrivata alla fine di essa.

È un concentrato di emozioni che difficilmente molte persone riescono ad esprimere nero su bianco e ammetto che, nonostante l’inesperienza della scrittrice, sia comunque riuscita a farmi emozionare.

Vorrei riservare un piccolo spazio innanzitutto alla ragazza che con tanta dolcezza mi ha proposto di intervistare la ragazza -di cui oggi potrete leggere- indicandomi la sua storia. Quindi innanzitutto, se l’intervista vi piacerà, vorrei che ringraziasse tutti quanti lei: inanarrowheart. E lo faccio anche io GRAZIE.

Lei mi ha consigliato di leggere la storia e sempre lei ha espresso il desiderio di leggere una sua intervista; quindi, vista la sua infinita dolcezza, ho deciso di accontentarla. Così dopo aver letto Disconnect, intervisto la carissima inashtonsarms.

Preciso subito che non ha scritto quest’unica storia ma anche altre tra cui:

-Chosen- Harry Styles

-Heartache –Calum Hood

-Mess – Niall Horan

-Super-Hero –Ashton Irwin

Se a qualcuno non fosse ancora chiaro, lei è praticamente malata di One Direction e 5 Seconds of Summer. Non si risparmia la ragazza!

Io mentre leggevo ho avuto alcune perplessità ve lo dico già da subito, giusto per permettervi in guardia qualora decideste di leggere anche voi. Non che abbia scritto nulla di male ma se non ci capite una mazza di psicologia o non sapete nemmeno cosa sia la psicologia vi invito caldamente a leggervi quanto meno le basi della materia. Adesso sto studiando il mio caso e analizzando quale sindrome mi caratterizza, per la fine del mese potrei sapervi dire qualcosa, se avrete pazienza riusciremo tutti quanti a capirci qualcosa.

Ovviamente prima di iniziare faccio sempre le dovute precauzioni sul genere di intervista che le aspetta perché non vorrei arrivasse qualche lettera per diffamazione o calunnia o che so io, e la risposta non mi stupisce più, lo devo ammettere. “Mi spaventi un po’”. È tipica. Incuto timore nelle mie interviste, mi domando perché. Qualcuno sa dare una risposta a questo dilemma? Magari dovrei migliorare il mio approccio. Ci devo riflettere per bene prima di giungere ad un responso.

Come sempre chiedo il loro nome, giusto per entrare in confidenza ed evitarci questi complicatissimi nick che molto spesso vengono usati. Ho avuto delle difficoltà sia a scrivere il suo che quello della ragazza che mi ha suggerito la storia e l’intervista, voglio dirlo perché a quanto pare mettermi in ridicolo è la mia specialità. Si chiama Ilaria e con un punta di spavalderia giudica la mia domanda di routine facile. Ha ragione lo è ma è di routine quindi tocca a tutte quante.

La seconda domanda che chiedo sempre a tutte quante è l’età (anche questa facile). Ha quindici anni. E poi ride anche lei. Visto l’enorme successo nel riscuotere diverse risate alle mie domande sto progettando un futuro in qualche show televisivo, però senza la Belen presente –lei è dovunque, l’importante che siano cose stupide in TV-. Questa mi incute timore.

Durante la lettura della storia mi sono più volte chiesta quanti anni avesse Ilaria perché la protagonista (non so scrivere il suo nome quindi non lo scriverò) ne ha quattordici. E per avere quattordici anni la sua vita è davvero molto complicata. Se io a quattordici anni avessi iniziato così la mia vita sentimentale credo che adesso mi troverei a vendere cocco sulle spiagge di tutto il mondo completamente fuori di testa.

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