-Diciassettesima Intervista-

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STUDIARE NUOCE GRAVAMENTE ALLA SALUTE.

Dico sul serio.

Dopo un’intera giornata trascorsa sui libri, a cercare di tenermi lontana dal pc e dal telefono, fino a evitare di giocare con il cane, ho concluso la mia, intensa, giornata di studio scrivendo questa nuova intervista.

In realtà questa è stata scritta poco più di una settimana fa, ma solo adesso mi accingo a scriverla per: a) mancanza di tempo; b) poca voglia; c) nessuna idea su come sarebbe stato meglio iniziarla.

Alla fine dei conti, ho optato per il modo più disperato che io conosca: parlare di studio.

Ma tranquilli, non mi dilungherò troppo in questo breve discorso perché io per prima non ne ho assolutamente voglia.

Che poi studiare non è poi tanto male. Io trascorrerei ore a leggere libri interessantissimi, che parlano di cose mai sentite prime; il problema è che queste cose super interessanti, del quale non ho mai sentito parlare prima di ora, devono anche essere imparate. Questo è il vero problema dello studio, secondo me.

Ma la domanda che vi voglio adesso qui porre è la seguente: chi ha mai letto Awake?

Non so perché, ma vedo questa storia come una di quelle che devono per forza essere lette quando ti iscrivi qui su Wattpad. È una delle prime storie lette dalla sottoscritta ai tempi della mia ormai presenza su questo meraviglioso mondo (Per chi non lo sa, festeggio in questo mese di Novembre un anno esatto. Auguri a me!).

Si tratta di una storia abbastanza intrigante, con personaggi piuttosto abbondanti di problemi, ma con un profilo ben delineato e una trama non poi così tanto male. Io credo di aver pianto alla fine di questa storia.

Anzi tolgo il credo, ho proprio pianto alla fine di questa storia.

Era una grigia giornata, ero comodamente sdraiata a poltrire sul comodo letto dei miei genitori e stavo beatamente leggendo alcune storielle su Wattpad, quando incappai in questa storia. Lessi tutto nel giro di due giorni, notte e giorno, senza sosta. Come ho appunto detto, alla fine piansi disperatamente.

La cosa che mi più mi lascia dubbi e quindi la voglia di intervistare l’autrice, è che dopo questa storia non ne ha più scritte altre. Di lei non si hanno avuto più notizie, eccetto svariate occasioni in cui decide di rispondere alla gente che lascia piacevoli commenti alla sua storia. Suppongo utilizzi Wattpad per il semplice gusto di leggere storie nuove, il che è assolutamente lecito, tuttavia leggere altre sue storie mi sarebbe piaciuto molto.

Lei si chiama America.

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No, ragazze non è un nickname il suo.

Si chiama proprio così a quanto pare.

Strano, ma lo trovo piuttosto intrigante quindi mi piace. Molto.

America ha venti anni.

Fa la cacca almeno tre volte al giorno, sostenendo che meno di tre volte sarebbe un male per se stessa. Ognuno di noi ha un rapporto piuttosto particolare con il momento cacca, dobbiamo ammetterlo. Da quando se ne parla con così tanta tranquillità qui, ne abbiamo lette davvero tante, perciò credo che non sia più compito nostro giudicare quante volte la gente la faccia al giorno, rimanendo comunque dell’opinione che quello rimane uno dei momenti migliori della giornata.

Ti scaccoli? “Ho fatto da poco il septum, non posso toccarmi il naso”. Ottimo. Questa risposta mancava al repertorio bizzarro che nel tempo ho collezionato di risposte bizzarre.

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