-Decima Intervista-

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Ave Wattpad!

Per scrivere questa nuova intervista credetemi se vi dico che avrei fatto prima a chiedere direttamente udienza ad Obama . A parte il fatto che siamo ancora in Estate e la mancanza di tempo sembra essere prerogativa comune, la mia nuova intervistata (a differenza mia e di molte altre ragazze) trascorre davvero poco tempo davanti Wattpad.

Forse avrei dovuto farmi svelare il suo segreto, giusto per capire come trovare una soluzione a questa mia, ormai conosciuta a tutti, ossessione per questo sito.

Riuscire a trovare un momento da dedicare lei a me e io a lei sembrava più difficile di quanto potessi immaginare; ho aspettato due giorni per la sua conferma ad essere intervistata, una settimana per trovare il tempo per dedicarlo a lei e ovviamente almeno un giorno per le sue conferme.

Alla fine ci siamo accordate per giorno 22 Agosto alle ore 21.00.

Ovviamente siamo riuscite a cominciarla il giorno dopo, intorno alle ore 09.00. Ottimo.

In più solitamente scherzo con battute o altro ma ho preferito evitarle giusto per non perdere altro tempo.

La mia nuova intervistata è marty_charlotte (no, non sono due persone se ve lo state chiedendo e se non ve lo state chiedendo sappiate che io invece me lo sono chiesta) scrittrice di una storia molto carina che io leggo! La storia s’intitola Bittersweet memories. Ma non è la sua unica storia, è anche scrittrice di Unspoken Words.

Ho iniziato a leggere questa storia diverso tempo fa. Come ormai avrete capito la tempistica non è il suo forte, aggiorna molto di rado tuttavia quando lo fa è sempre un piacere leggere i suoi capitoli. È una scrittrice che svolge ogni suo lavoro con il massimo dell’impegno quindi ho pensato che dedicarle una delle mie interviste fosse, in qualche modo, dovuto al suo impegno e naturalmente bravura. 

Martina, è molto brava e scrive qualcosa che secondo me merita di essere letto. Quindi se non leggete le sue storie passate a dare un’occhiata. (Non vedetelo come un ordine ma come un invito piuttosto forzato a farlo!).

Quindi come ho già scritto il suo nome è Martina e non soffre di nessuna crisi di doppia personalità ma ha semplicemente dovuto trovare una soluzione alternativa alla difficoltà di poter utilizzare il suo nome per intero (esistono troppe Martina a quanto pare!). Lei ha ventuno anni e non sa quando fa la cacca, anzi sostiene si tratta di una domanda complicata (Mi sfugge il perché una domanda così banale possa essere reputata complicata; forse se le avessi chiesto quali sono i protoni e neutroni allora si che si sarebbe trattato di una domanda complicata, ma quando si tratta di cacca, mia cara Martina, di complicato c’è davvero poco). Personalmente non so come potrei fare senza saperlo, soprattutto da quando ho iniziato a scrivere interviste ci faccio caso più del solito. O magari Martina va talmente così tante volte che perde perfino il conto, in quel caso voglio svelato anche questo secondo segreto.

Come trascorre le sue giornate mi è sembrata una giusta domanda da porle, visto che la questione cacca sembra essere piuttosto complicata, e la sua vita non sembra un grande spasso, anzi io al suo posto mi sarei suicidata diverso tempo fa. Dice infatti che studio e scrittura sono importanti per lei e che dedica loro il dovuto spazio, quindi sostengo che nel resto della giornata non faccia un cazzo e ha preferito rispondere in questo modo perché non voleva risultare ai miei occhi una persona pigra; in realtà Martina sei risultata solo un tantino noiosa ma questo ci può stare se gli unici tuoi impegni sono solo questi. Hai mai provato un’attività come la corsa, sai aiuta molto e non c’è nemmeno spreco di soldi (nel caso in cui fossi un po’ taccagna!).

Voi imprecate mai? Io parecchio. Anzi, alle volte anche troppo. Impreco contro qualsiasi cosa abbia turbato la mia quiete. Chiedo a Martina l’ultima persona contro cui ha imprecato (magari non è poi tanto noiosa come è apparsa fino a questo momento). Lei risponde: “Una mia collega, a volte alcune persone sono nate per essere oggetti delle tue imprecazioni!”. Si concordo a pieno con te. Non lo fanno nemmeno per una qualche ragione, semplicemente sono fatti così: oggetti di imprecazioni di qualcuno.

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