Un orrendo suono inizia a trapanarmi l'orecchio e mi costringe ad aprire gli occhi. Spengo la sveglia e, dopo aver sbuffato sonoramente, sono costretta ad alzarmi. Apro l'armadio ed afferro uno skinny nero una maglietta rosa antico e l'intimo. Faccio il mio ingresso in bagno e, dopo essermi fatta una doccia fredda, mi vesto. Metto un filo di mascara e un po' di correttore, per coprire le occhiaie. Mentre scendo le scale, per andare in soggiorno, il solito odore mi accoglie. Alzo gli occhi al cielo e spalanco tutte le finestre, per far adar via la puzza di fumo e alcol. Metto un po' in ordine e lancio uno sguardo di ribrezzo a mia madre, la quale giace immobile sul divano, con in mano una bottiglia di vodka e nell'altra una canna (fortunatamente) spenta. Alzo gli occhi al cielo e gliele tiro via dalle mani. Preparo la colazione per i miei due fratelli e, dopo aver svegliato il mio gemello, Stefano, esco di casa.
Cammino per le vie, meno frequentate, di Milano fino ad arrivare davanti un bar, quello in cui lavoro.
Apro la borsa, che ho quasi sempre con me, ed estraggo le chiavi, che inserisco nella serratura per far si che la saracinesca si tiri sù. Fatto ciò apro la porta utilizzando la chiave e mi affretto a capovolgere tutte le sedie dato che, fra poco, il solito gruppetto di amici verrà a fare colazione.
Indosso il mio grembiule nero ed il cappellino, mentre sforno i connetti caldi."Buongiorno."
"Salve, cosa posso servirle?" Domando sorridendo al signore.
"Un cappuccino, i cornetti sono caldi?" Mi domanda.
"Sì, ne vuole uno?"
"Sì, all' amarena."
Afferro, con una pinza adatta, il cornetto del signore ed inizio a fare il cappuccino che mi ha richiesto, mentre alcuni ragazzi prendono posto nei tavolini, alcuni fuori, altri dentro.
***Mi privo del mio grembiule e del cappellino a visiera, che sono costretta ad indossare, e mi avvio verso casa, sono le 14:30 ed il mio turno, per oggi, è finito.
Non appena arrivo davanti casa suono al citofono, dato che ho dimenticato le chiavi, ad aprirmi è mio fratello Francesco."Ehi!" Lo saluto.
"Avevo fame.." Mi sorride lui.
Lascio la borsa all'entrata e, dopo essermi lavata le mani inizio a cucinare."Metto fusilli?" Domando
Lui annuisce, mentre fissa il vuoto."Tutto bene?"
"Sì.."
"Sicuro?"
"Sì, è solo che sono stanco di stare sempre solo a casa.. -Rivela- tu e Stefano siete sempre via.."
"Perché oggi non esci con i tuoi amici?"
"Sono al mare. -Sbuffa.- Noi ci andremo?"
"Non so.." Faccio spallucce, mentre apparecchio.
"Carlotta se non è possibile non fa niente."
Sussurra lui.
***"Io vado, fai il bravo." Raccomando mio fratello prima di andar via. Ritornando a lavorare, ma non al bar, al negozio di abbigliamento.
Dopo circa cinque minuti arrivo e parcheggio la macchina. È la prima volta che trovo aperto, di solito arrivo sempre io prima."Ehi!" Saluto entrando.
"Ciao Car! -Mi saluta Elisa, sa che odio essere chiamata così.- Sono arrivata prima di te." Esclama ridendo.
"Già!" Sorrido.
"Sono arrivati i capi della nuova collezione, li sistemiamo?"
Annuisco ed insieme ci rechiamo in magazzino, iniziando a sistemare alcuni capi."Li mettiamo anche in vetrina?" Domando.
"Sì, vado a prendere qualche manichino!"
Esco dal magazzino e servo alcune ragazze."Cosa cercavate?" Domando.
"Dobbiamo fare un regalo. -Inizia a parlare una di loro.- Abbiamo preso una collana e volevamo prendere un vestito da, diciamo, abbinarci." Conclude.
"Okay, posso vedere la collana o è già incantata?"
"No no, eccola." Risponde mostrandomela.
"Ah okay. Avete un budget di?"
"Cinquanta euro."
"Perfetto, se volete posso farvi vedere quello che è rimasto dei vestitini in saldo."
"Sì, okay."
Dopo aver mostrato loro tutta la roba in saldo, decido di far vedere loro alcuni vestitini della nuova collezione, arrivata stamattina."Questo è bellissimo!" Esclama una di loro.
"Quanto esce?"
"Quarantacinque e cinquanta." Rispondo.
"Prendiamo questo?" Si consultano facendomi sorridere.
"Aggiudicato?" Ironizza facendole sorridere.
"Sì." Affermano all'unisono.
***
È finalmente arrivata la sera.
Fra mezz'ora chiudiamo ed non vedo l'ora di arrivare a casa.
Inizio a mettere un po' in ordine i vari scaffali e appena scattano le 20:30 esco, insieme ad Elisa, la saluto e mi avvio in macchina. Giro la chiave di quest'ultima e, mentre sto per schiacciare la frezione e levare il freno a mano, mi soffermo ad osservare lo studio del dottore qui, difronte a me.
Ricordo ancora quando frequentavo scuola e volevo, a tutti i costi, laurearmi in medicina. Questo era uno dei miei sogni nel cassetto, ma purtroppo ho dovuto chiudere quel cassetto a chiave, per poi gettare via quest'ultima.
Ed è stato un po' come strapparsi il cuore dal petto. Perché non c'è cosa più brutta che non poter realizzare i propri sogni.
Tiro un sospiro e faccio partire la macchina, a casa c'è mio fratello che mi aspetta.
Vorrei portarlo via, portarlo in un'altra città, lontano da tutti, fargli ricominciare una nuova vita, perché lo so che odia quella che ha adesso..
Io vorrei poterlo fare, ma tutto ciò mi costerebbe troppo.
***"Sono io." Rispondo, dato che ho appena suonato al citofono.
"Com'è andata?" Mi domanda Francesco.
"È stato più stancante del solito!" Affermo.
"Che ci fai qui?" Domando guardando mio fratello Stefano, di solito a cena, così come a pranzo, non c'è mai per via del lavoro.
"Oggi attacco alle 21:00."
"Non avete ancora cucinato?" La voce di mia madre mi giunge alle orecchie.
"Sta zitta." Sputo acida.
"Non parlarmi in questo modo. Dovresti solo ringraziarmi, se io non avessi scopato quella notte, tu ora non saresti qui, nessuno di voi ci sar-" viene interrotta da Stefano.
"Sei tu che dovresti ringraziare noi, siamo noi che ti manteniamo, e sono certo che se continuerai così noi ci stancheremo di te." La zittisce.
Spazio autrice
Ehii
Come state?
Tutto bene?Ed ecco il primo capitolo di: "E se fossi tu la mia persona?"
Spero vi sia piaciuto, se si lasciate una stellina e, se non avete niente da fare, commentateAl prossimo capitolo, ciaooo!
Scusate gli eventuali errori.
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E se fossi tu la mia persona?||FEDERICO ROSSI||
FanfictionRossella e Matteo, si amavano alla follia. Il loro amore era gigante, così grande che dopo una notte di passione, lei era rimasta incinta, aspettava due bambini, due bellissimi gemelli. Nonostante i due innamorati avessero solamente 16 e 17 anni dec...