***
Apro piano piano gli occhi e sbatto più volte le palpebre per mettere, più a fuoco, gli oggetti difronte a me. Quello che vedo non è il solito vecchio, comodino della mia camera, ma uno nuovo, con sopra una bajour lilla, la quale si abina perfettamente all'armadio del medesimo colore. Questa camera è abbastanza femminile e devo dire che non mi dispiace affatto stare qui dentro. Mi tiro su e mi metto seduta sul letto per poi controllare i vari social, come Twitter, Instagram e Facebook!
Dopo aver fatto ciò, decido di alzarmi. Poso i piedi sul parquet e mi reco in balcone. Fumo una sigaretta, così da rilassarmi di più e scendo di sotto, do il buongiorno a chi è presente e bevo un caffè per poi chiedere il permesso per fare una doccia.
Finito di fare la doccia indosso un semplicissimo vestitino che ho comprato qui, metto le mie amate Vans ed esco di casa.
Ho intenzione di fare una passeggiata, oggi sono particolarmente di buon umore.
Mentre cammino, ammirando ogni singola parte di questa città, il mio cellulare emette un piccolo "bip", il quale mi fa capire che c'è un messaggio per me.
Lo sblocco e leggo il messaggio.Da numero sconosciuto:
Gentile signora,
La volevamo informare che la sua valigia è stata ritrovata, siamo gli operatori dell'Aeroporto di Bologna. Speriamo di vederla al più presto e ci scusiamo con lei per il piccolo imprevisto.Sorrido intuendo che la mia valigia può ritornare nelle mie mani.
Chiamo un taxi e decido di andarla a riprendere ora.
Il tassista ha detto che arriverà qui fra 20 minuti, ma che sarò in compagnia di uno ragazzo.
Nell'arco di 15 minuti il taxi arriva."Buongiorno." Saluto cordialmente.
"Salve, dove vi porto?" Domanda il tassista, nonché un signore, dall'apparenza simpatico, sulla cinquantina d'anni.
"Io dovrei andare all'aeroporto di Bologna." Rispondo per prima.
"Sì, anch'io." Prende parola il ragazzo moro accanto a me.
È un ragazzo dagli occhi chiari e le braccia piene di tatuaggi, proprio come Federico.
E, ora che lo guardo meglio, sembra che io l'abbia già visto da qualche parte, ma non riesco proprio a capire dove.
Le mie iridi incontrano le sue ed io riporto immediatamente la mia attenzione sulla strada.
Sentendomi osservata riporto lo sguardo sul ragazzo e, questa volta é lui che si volta quasi immediatamente, facendomi sorridere."Come ti chiami?" Spezzo il silenzio io.
"Benjamin, tu?"
"Carlotta."
"Non sei di Modena, vero?" Sorride.
"Sono di Roma." Rispondo ricambiando il suo sorriso.
"Hai un viso familiare." Mi rivela.
"Sì, pensavo di te la stessa cosa prima! Sei mai stato a Roma?"
"Sì, da bambino. Ho frequentato lì l'asilo e la prima e seconda elementare." Rivela.
"Sei Benjamin Mascolo?"
"Sì, come hai fatto a sapere il mio-" lo interrompo.
"Eravamo nella stessa classe!"
"Non mi ricordo di te.." Sussurra
Faccio spallucce e ritorno a fissare la strada."Ti sei offesa?"
"No no, assolutamente! Eravamo piccoli ci sta che tu non ti ricordi di me!" Accenno una risata.
Io mi ricordo di lui, solo perché è stata la mia prima cotta.
Eravamo piccoli e, sebbene in classe ci fossero bambini più carini di lui, io lo preferivo a tutti! Ricordo che io l'avevo soprannominato "puffo", ma non per l'altezza perché era più alto di me, ma per il suo strano tempera matite con i Puffi, che io tanto amavo."Se sei di Roma, come ti trovi qui?" La sua voce, con il tipo accento Modenese, mi riporta alla realtà.
"Sono venuta a trovare mio padre." Rispondo senza pensarci troppo.
"Vive qui?"
Annuisco e il silenzio si rimpossessa dell'aria."Posso chiederti perché vai all'aeroporto?"
"Oh beh, quando ho preso l'aereo, per venire qui, hanno perso la mia valigia e oggi mi è arrivato un messaggio dove mi avvertivano di averla ritrovata." Rispondo semplicemente.
"Ah, almeno è finita bene. -Ride lui.- Un giorno anch'io ho perso una valigia, ma non l'ho più ritrovata!"
"Uh, mi spiace!"
"Tranquilla, è successo anni fa!" Mi rassicura.
***"È stato bello riscontrarti." Afferma Benjamin.
"Sì, anche per me lo è stato." Rispondo
sorridendo."Quanto rimani a Modena?"
"Una settimana." Rispondo senza pensarci.
"Allora ci vediamo in giro!"
"Si, certo. Ciao!" Lo saluto con un cenno della mano.
***Ho appena suonato al campanello di casa e con me ho la mia amata valigia.
"Da dove sbuca quella?" Domanda Federico alzando un sopracciglio.
"L'ho ritrovata dopo averla persa in aereo!"
"Che culo!" Esclama sorpreso.
"Ehi!" Lo ammonisco guardandolo male.
"Intendevo che fortuna!" Alza gli occhi al cielo sbuffando.
"Lo so deficente! -Imito il suo stesso tono.- È solo che non mi sembra il linguaggio adatto da usare con una ragazza."
Lo vedo alzare gli occhi al cielo e uscire di casa di getto, sbattendo la porta.Tanto è casa sua, se la rompe sono cazzi suoi!
Sì, hai ragione.
Come sempre.
Ma smettila!"Hai recuperato la valigia!" Esulta mio fratello notandomi.
"Sì!" Sorrido.
***
Apro la connessione dati e mi connetto ad internet, tramite i miei amati giga. Rispondo a qualche messaggio su WhatsApp e posto una mia foto su instagram. Tra i vari like, trovo un nuovo follower: b3nm, visualizzo il suo profilo e fra i suoi seguiti ritrovo un certo federicofederossi, controllo anche il suo di profilo e noto che è il ragazzo dalle spalle larghe rompi scatole, ricambio il follow di Benjamin e blocco il mio cellulare.Di certo non ho intenzione di seguire quel antipatico di Federico!
Fatto ciò scendo di sotto e do una mano a Morena, la quale sta preparando il pranzo.
Spazio autrice
Ehii
Come state?
Tutto bene?
Io sì!Ecco a voi il quinto capitolo di "E se fossi tu la mia persona?" Spero vi sia piaciuto. Se si lasciate una stellina e , se non avete niente da fare, commentate
Al prossimo aggiornamento, ciaooo
Scusate gli eventuali errori
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E se fossi tu la mia persona?||FEDERICO ROSSI||
FanficRossella e Matteo, si amavano alla follia. Il loro amore era gigante, così grande che dopo una notte di passione, lei era rimasta incinta, aspettava due bambini, due bellissimi gemelli. Nonostante i due innamorati avessero solamente 16 e 17 anni dec...