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***
Fortunatamente nessuno, oltre Federico, sa che ho dei punti e tutto ciò mi mette tranquillità.
Ora, come al solito, sono in balcone con una sigaretta tra le dita e il paesaggio difronte.
Osservo, per quanto mi è possibile, ogni angolo della città, facendomi cullare dalla musica che si sente in lontananza.

"Ehi.." Sussurra la solita voce, quella che mi fa compagnia tutte le sere, dopo mangiato, sul balcone.
Sposto lo sguardo su di lui e sorrido.

"Come sta il fianco?" Domanda dopo un po'.
Immediatamente le immagini di me che provo a scappare da un signore, sulla quarantina d'anni, mi riappaiono nella mente e scuoto la testa per cacciarle via.

"Bene." Rispondo.

"Raccontami cosa ti è successo." Sussurra avvicinandosi, proprio come ieri.
Faccio cenno di no.

"Ti prego." Mormora nel mio orecchio.

"Non voglio parlarne con nessuno." Inspiro il fumo.

"Allora scrivimelo sul cellulare." Mi passa il suo telefono.
Sorrido e continuo a far cenno di no, con il capo.

"C'è una festa, vuoi venire?" Domanda cambiando discorso.

"Dove?"

"Qui vicino, senti la musica?"
Annuisco.

"Vieni con me?"

"Va bene. Vado a prepararmi." Concludo finendo la sigaretta.

Entro in camera e apro l'armadio, estraggo la valigia e la fisso per un po'.

Metto un vestito?
Se è troppo stretto potrebbe darti fastidio.
Allora pantaloncino e maglietta.
Mh... Metti il vestito, non puoi andare con un pantaloncino!

Rido, da sola per la mia indecisione e prendo un vestito, che ho comprato qui. Mi reco in bagno e, dopo averlo indossato, mi trucco.
Inizio a mettere l'eyeliner, provo a fare una linea uguale, per tutti e due occhi, ma fallisco miseramente.
Dopo aver imprecato riesco a farla quasi identica.
Metto del mascara e una tinta labbra.
Fatto ciò ritorno in camera e indosso le mie amate Vans nere, che si abinano perfettamente al vestito, che è del medesimo colore. Prendo il telefono e raggiungo Federico, che è di sotto.

"Andiamo a piedi, spero non ti dispiaccia." Prende parola aprendo la porta per uscire.

"No assolutamente." Gli sorrido, mi piace camminare.

"Mi raccomando: sta attenta ai punti." Mi avvisa appena arriviamo.

"Tranquillo." Gli sorrido.

"Io vado." Ricambia il sorriso prima di sparire tra la folla di persone.

Perché la gente urla? Ceh, ballate, divertitevi ma non urlate. Ce sta già la musica a palla, se ve ce mettete pure voi...

Rido da sola, per la delicatezza della mia vocina interiore e mi faccio strada fra le persone.

"Permesso." Dico ogni due per tre, per passare, ma nessuno di questi mi ascolta e mi limito a spintonarli, con poca grazia, per raggiungere il banco degli alcolici.
Una volta raggiunta la mia meta chiedo da bere ed aspetto di essere servita.

"Eri divertente." Mi urla una voce famigliare nell'orecchio.
Mi volto e appena riconosco la figura di Benjamin sorrido.

"Non ti capisco." Urlo per sovrastare la musica.

"Ho detto che eri divertente." Ripete.

"Sì, questo lo avevo capito. -Rido.- Ma non capisco a cosa ti riferisci."

"Ah. -Sorride.- mentre ti facevi spazio tra la folla, sembravi una camionista in mezzo al traffico."

"Ma guarda che chiedevo anche permesso!" Mi giustifico.

"Offro io." Non mi da tempo di ribattere che paga il drink che avevo ordinato.

"Grazie." Gli sorrido prima di sorseggiare il liquido.

"Nulla, balliamo?"
Annuisco e prima di seguirlo, in pista bevo, d'un sorso il bicchiere, rischiando di congelarmi il cervello dato il numero, forse infinito, di cubetti di ghiaccio.
***
Ho appena ricevuto una gomitata sul fianco e, oltre al dolore lancinante che ho provato, l'istinto omicida che ho in questo momento mi permetterebbe di uccidere un intero esercito.

"Ben, vado a prendere una boccata d'aria." Esclamo provando a sovrastare, con la mia voce, la musica assordante.

"Vengo con te." Afferma, annuisco ed insieme ci allontaniamo, di qualche passo, dalla festa. Andando verso una ringhiera, dalla quale si ha una piccola vista.

"Ti dispiace se.. "Lascio la frase incompleta mentre gli indico, imbarazzata, la sigaretta.

"No, però prova a smettere." Mi sorride.
Annuisco e la accendo.

"Allora, cosa mi racconti?"

"Uh, niente di nuovo.." Sussurro spostando lo sguardo un po' più a destra.
Nel mio campo visivo rientra una coppietta che sta pacificamente limonando.
Il ragazzo ha un ciuffo biondo molto familiare, ma dato le mie poche doti visive, la luce abbastanza scarsa, non riesco a capire di chi si tratta. Mentre la ragazza riesco a vederla perfettamente, peccato che io non la conosca.

"Non hai trovato il ragazzo?"

"No, per ora sto bene così. Tu?"

"Voglio godermi la mia vita da single." Afferma facendomi ridere.

"Ti va di fare una passeggiata?" Chiedo.

"Sì!"
Finisco la sigaretta e la lascio cadere a terra per poi spegnere la cicca con il piede.

"Dove vuole andare signorina?" Mi prende sottobraccio.

"Non sono di qui, mi guidi lei."
***

Bene. Anche questa settimana è finita. Gli ultimi tre giorni sono letteralmente volati, sebbene, a differenza degli altri, sono stati parecchio noiosi.
Ora sono in aeroporto.
Prima di venire qui ho salutato tutti, tutti tranne Federico.
Mi sarebbe piaciuto salutarlo, infondo mi ha aiutata tantissimo, ma lui non c'era e così mi sono limitata a mandargli i miei saluti tramite la madre.

"A che pensi?" Stefano interrompe il mio riassunto settimanale.

"Spero di non perdere la valigia." Ironizzo facendolo sorridere.
***

Ed eccoci arrivati a Roma, la mia Roma.
Per quanto io possa amare questa città, delle volte la detesto. Ma non è colpa della città in se, ma di qualcun altro che mi porta ad odiare le mie origini.
Paghiamo il taxi e scendiamo.
Eccoci davanti casa.
Stefano apre la porta e il solito odore, forse anche più forte, di alcol fumo mi invade le narici. Poso le valigie a terra e spalanco tutte le finestre.

"Dove siete stati?" Domanda senza urlare, una voce femminile, per certi versi simile alla mia.

"Da papà." Risponde Francesco.

"Ah va bene."

"Avresti potuto fare le pulizie!" Sbuffo io notanto il casino presente in casa.

"Non sono una schiava tesoro. E poi a Michele piace così." Si avvicina a me.

"Chi è Michele?" Si acciglia mio fratello.

Spazio autrice
Ehii
Come state?
Tutto bene?
Io sì

Purtroppo, fra poco inizia la scuola...
A che punto siete con i compiti? 

Comunque
Ecco a voi il capitolo 9, di "E se fossi tu la mia persona?"
Spero vi sia piaciuto. Se sì lasciate una stellina e, se non avete niente da fare, commentate

Al prossimo capitolo, ciaooo

Scusate gli eventuali errori

E se fossi tu la mia persona?||FEDERICO ROSSI||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora