La brina aveva coperto la piana, sotto una pallida luce grigia. Le bandiere, a mezz'asta, erano gonfiate dal vento gelido. Il sarto aveva adattato in fretta e furia una divisa per lui, di un opaco velluto nero, con lo stemma reale ricamato in azzurro sul petto: i decori lungo le maniche e il bordo erano stati tagliati e non vi era stato il tempo di ricamarli nuovamente. Lui trovava che fosse meglio così. Raggiunse gli altri scudieri nel giardino anteriore del castello. Il sottile strato ghiacciato scricchiolava sotto gli stivali in maniera sottilmente fastidiosa. Il maestro gli pose una mano sulla spalla prima di raggiungere i suoi commilitoni disposti in due ali ai lati del portone. Si stava svolgendo il funerale della regina ma al di là delle spesse mura di pietra non trapelava un suono. Una settimana prima si era diretta con la sua guardia alla sorgente di Ranel per pregare. Lungo la via del ritorno erano stati aggrediti dagli Yiga, che avevano sterminato tutti. Ricordava ancora il corvo a cui avevano legato quella lunga pergamena rossa, le giravolte che aveva elegantemente compiuto attorno alle torri, prima di appollaiarsi nella piccionaia. Era tornato agli allenamenti, fino a quando non aveva sentito la notizia girare velocemente di bocca in bocca. "Il re ha ordinato di andare subito a recuperare i corpi dei caduti. Preparate due carri e salite in sella." Si era sorpreso quando non era riuscito a piangere. La regina era morta, e con lei tutti gli uomini della sua guardia, compreso il comandante, suo padre. Il pianto lo aveva raggiunto solo nella camerata, nel silenzio soffocante della notte. Sollevò il viso ad osservare le nuvole che incupivano il cielo da un orizzonte all'altro. Il dolore non si era placato, le lacrime non erano state sufficienti. Strinse i pugni, ignorando quel fastidioso nodo alla gola. Non gli avevano permesso di vedere il suo corpo, solo il volto, prima di vestirlo per la sepoltura. Lo avevano lavato dalla terra e dal sangue, avevano cercato di ridare colore alla pelle cerea. Anche da morto suo padre esprimeva la stessa nobiltà che da vivo, ma senza il sorriso caloroso e disponibile. Le campane suonarono lugubri nel mattino immobile. Con la coda dell'occhio vide il popolo radunatosi al di là del cancello, prima che il portone venisse aperto. Si inginocchiò mentre il corteo funebre portava fuori la bara reale. Sapeva che da tempo i reali avevano deciso come sarebbero apparse le loro sepolture: nel marmo sarebbero state scolpite le piante e gli animali di ogni angolo di Hyrule, insieme alle genti che popolavano quei luoghi. Cercando di non farsi notare osservò le principessa serena decorare le cascate degli Zora, con cervi e cinghiali che spuntavano tra gli alberi e i bassi cespugli di fragole e lamponi. Fece appena in tempo ad abbassare nuovamente lo sguardo, prima che il sovrano si fermasse. "Link, mi dispiace per la tua perdita. Tuo padre era un uomo valoroso." Si inumidì di nascosto le labbra: "Maestà, il mio cuore piange per la nostra amata regina: mio padre è morto proteggendola, come era suo dovere. Spero solo di potervi servire con uguali fedeltà e sacrificio." Non aveva osato muoversi quando la mano del sovrano gli aveva scompigliato i capelli. "Mi dispiace, ragazzo." ripeté. Riprese a camminare: dietro di lui veniva la giovane principessa con la sua balia, i capi delle varie razze e tutta la corte. Non poté trattenersi dallo studiare la bambina: le tremava piano il labbro e gli occhi erano rossi e gonfi. Stringeva la mano della tutrice nelle proprie.
La camera era avvolta dal crepitare del fuoco nel caminetto. Era seduta sul tappeto davanti alle fiamme, dando la schiena alla finestra chiusa. Sentì dei colpetti contro il vetro e sussultò spaventata. Dopo qualche secondo si ripeterono. Andò curiosa a sbirciare tra le tende. Esclamò spaventata quando vide un ragazzino inginocchiato sul davanzale: aprì senza nemmeno pensarci e il giovane balzò all'interno. Alla luce del fuoco ne notò i capelli biondi e la divisa da soldato. "Link, che ci fai qui? Sai che non dovresti fare certe cose, sono la tua principessa e-" Le stava porgendo un involto. "Ho saputo che non avete mangiato in questi giorni, così..." Prese il fagotto e, poggiatolo sulla scrivania, lo aprì. Immediatamente il corposo odore delle mele cotte la investì, unita al fragrante aroma dell'impasto. "Sei stato molto gentile." Nonostante il profumo e l'invitante colore dorato della crosta, non riuscì nemmeno a prenderla tra le mani. "Principessa, vi capisco. Anch'io non riesco a toccare cibo, ma mi faccio forza. So che mio padre sarebbe fiero di me se diventassi un cavaliere come lui e credo che anche la regina vorrebbe che voi foste coraggiosa e intelligente come lei!" Zelda accennò un sorriso nel vedere le orecchie dell'altro diventare completamente rosse. Le tremò il labbro inferiore e le si appannò la vista: "Credi davvero che la mia mamma vorrebbe questo?" Si ritrovò stretta a lui: "Lo credo davvero principessa. Vi prego, non piangete." "È così difficile..." Venne scossa da un singhiozzo e nascose il viso contro la sua spalla, asciugandovi le lacrime. Le sue dita le carezzarono lentamente i capelli, tenendola vicina. Quando si calmò rimase comunque in quell'abbraccio, prendendosi il tempo di respirare e riprendersi. Il suo stomaco la deluse prontamente, brontolando: il naso aveva nuovamente percepito l'aroma della torta. Imbarazzata si divise e vide che il ragazzo sorrideva complice. "Ti ordino di non dirlo a nessuno!" "Ai tuoi ordini, principessa." rispose cavallerescamente, facendo poi il gesto di cucirsi le labbra. Lei rise piano e si sedette alla scrivania. Si voltò verso di lui, che stava tornando alla finestra. "Te ne vai di già?" "Dovrei essere a dormire da molto, principessa." "Sì, anch'io in effetti." Le sorrise cordiale e le fece un buffo inchino: "Buonanotte principessa Zelda." "Buonanotte." Lo vide sparire oltre la finestra. Un sussurro: "Grazie, Link."
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Two sides of the same coin
FanfictionFanfiction su The Legend Of Zelda Breath Of The Wild Zelda non vuole che Link la segua. Lui è il simbolo del loro destino intrecciato. Lui è il cavaliere che impugna la spada che esorcizza il male, lei la principessina incapace e viziata. Link vuol...