Capitolo 8

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La tempesta li aveva sorpresi mentre cavalcavano attraverso una profonda foresta. Le nuvole avevano oscurato i pochi raggi di sole che penetravano le chiome degli alberi, annunciate da un vento tagliente. Le gocce erano gelide in confronto al tiepido mattino primaverile e le foglie scosse dai turbini d'aria portavano ben poca protezione. Link, lasciando il sentiero, condusse la principessa ad una grotta circondata da folti rampicanti. Legò i cavalli e prese le bisacce dalle selle, conducendola poi all'interno. "Saremo all'asciutto per un po'." Osservò la principessa: i lunghi capelli ricadevano zuppi attorno agli abiti, appiccicati alla sua pelle. Tremava leggermente dal freddo. "Non possiamo tenere addosso i vestiti bagnati. Voi cambiatevi subito, principessa, io intanto cerco di accendere il fuoco." "Mica posso cambiarmi davanti a te!" esclamò lei arrossendo. Link sorrise e prese una delle corde di budello che assicurava all'arco. La tese tra due stalattiti e vi appese il largo mantello, creando un paravento. Zelda vi si nascose dietro con gli abiti asciutti e iniziò a slacciare la giacca e la tunica, in silenzio. Lo sentì mentre sistemava la fascina sul pavimento. Ascoltò le pietre focaie tintinnare tra di loro più volte prima che le fiamme scricchiolassero timidamente. Il lieve bagliore delle fiamme delineò l'ombra di Link oltre il mantello. Inizialmente cercò di ignorare i movimenti del giovane, concentrandosi sulle proprie mani e sui lacci, ma inevitabilmente ne studiò la sagoma. Si era alzato e si stava spogliando della camicia. Zelda finì di cambiarsi e appese i vestiti bagnati; ne approfittò per abbassare leggermente la corda. Link le dava la schiena, i capelli bagnati che venivano sfregati in un telo. Per il resto era nudo. Arrossendo fissò lo sguardo sul capo coperto. Sulle braccia cicatrici spiccavano bianche contro la pelle rosata. Osservò la schiena ricoperta di squarci, graffi e ferite e immaginò che il petto fosse nelle stesse condizioni. I muscoli si tendevano e rilassavano, senza difficoltà, senza memoria di battaglie e duelli. La sua mente immaginò ogni possibile dolore, i lividi che erano spariti da anni ma che a loro tempo avevano virato al viola bluastro, magari deformando la carne. Distolse lo sguardo dai glutei concentrandosi invece sulle gambe sode: anche loro portatrici di tanti sofferenti ricordi. Si rintanò dietro il paravento, producendo una leggera vibrazione della corda. Per quanti anni lo aveva creduto perfetto, invidiandolo e augurandogli di sentirsi come lei, inadatto e inutile. Quante cicatrici ora aveva potuto contare sul suo corpo? Il duello con il lynel di poco tempo prima era solo l'apice di una vita di allenamenti e sfide anche mortali. Mentre lei non sapeva fare altro che lamentarsi. Si rannicchiò, nascondendo il viso contro le gambe. "Zelda, perché piangi?" Si era avvicinato, la pelle martoriata coperta dagli abiti di cotone. Si era inginocchiato davanti a lei, guardandola con tenerezza. Non rispose, abbassando il capo. Il telo che aveva asciugato i capelli di Link le venne posato sul capo, le dita di lui che le massaggiavano la cute e la folta chioma dorata. "Scusami." Balbettò esitante. "Scusami se ti ho sempre trattato in un modo così stupido." La abbracciò, permettendole di nascondere le lacrime contro la sua spalla. "Credevo mi disprezzassi come tutti gli altri perché eri perfetto e invece io... Quanto sono stata idiota." "Zelda, disprezzavo gli altri, non certo te. Ti indirizzavano su strade non tue ed osavano criticarti se non riuscivi a seguire quella via. Per quanto io abbia un talento nella scherma, amo praticarla. Mentre tu eri costretta in spazi che non erano davvero tuoi. Avevi scoperto come accendere i guardiani e invece di farti continuare liberamente le tue ricerche ti hanno costretta a pregare e pregare." "Ma è il mio dovere e-" "Dovere o meno, è ingiusto sacrificare se stessi ad esso." Si asciugò gli occhi, rimanendo comunque nella sua stretta. "Le altre ci riuscivano. Perché io no?" "Non lo so, Zelda. Ricordo poco di loro, sono più che altro ombre che mi visitano nei sogni. So per certo una cosa sola: non sei inferiore a loro. Sei diversa e allo stesso tempo sei ognuna di loro. Come il pane: esiste in tante forme diverse, con ricette diverse, ma è sempre pane. Ognuno ha la propria ricetta con cui si-" il brontolio del suo stomaco interruppe bruscamente le sue parole, mentre Zelda ridacchiava, ancora stretta a lui. Lo guardò negli occhi: "Credo di aver capito cosa intendi, e anche che è ora di pranzo." Sorrise e Link annuì, mentre le orecchie diventavano rosse.

"Sembra che non voglia smettere più." Zelda posò il capo sulla spalla di Link mentre un tuono esplodeva in un rimbombo fragoroso. Link avvolse entrambi nel mantello. Il fuoco scoppiettava tranquillo diffondendo un lieve calore. "Link, se io non riuscissi a sprigionare il potere sacro cosa succederà a tutto questo?" "Probabilmente scomparirebbe in un oceano di dolore e morte, come accade per ogni disastro. Ma ogni temporale prima o poi finisce." "Rassicurante, davvero." "Scusami, ma una falsa verità sarebbe stata ancora peggiore, non credi?" Annuì piano e guardò fuori: "Non voglio che tutto questo scompaia per chissà quanto tempo." "Dobbiamo ancora visitare la sorgente di Ranel, forse lì riuscirai a risvegliare il tuo potere." Si voltò verso di lui: "Se non ci riuscissi?" "Guiderai comunque me e i Piloti se ci sarà una battaglia." "Non so nulla di tattica militare." "Credo che nemmeno i boblin le abbiano." Gonfiò le guance e lo colpì con un pugnetto alla spalla, facendolo ridacchiare. I loro occhi si incrociarono. Il cavaliere non vi vide solo le giade della sua Zelda, così uniche, ma anche lapislazzuli, agate, ametiste, bagliori suggeriti dal fuoco baluginante, le chiome tinte di sfumature ora candide ora caramello. "Link, sarai sempre al mio fianco?" Posò la fronte contro la sua, le dita affondate in quel metallo fuso. "Sempre, Zelda." Il rumore della tempesta scomparve nell'istante in cui si baciarono.

Note dell'autrice
Mamma mia, speravo di pubblicare prima, ma tra il computer che fa il rumore di un aeroplano, l'ansiogena vita della (matricola) universitaria e casini personali i tempi si sono allungati a tal punto che manco per Natale è arrivato, ma per Santo Stefano.
Comunque, è uscito il nuovo capitolo di Hyrule Warriors dedicato ai nostri eroi di BOTW! Non so ancora se comprarlo o meno, ma tanto il mio compleanno è vicino XD
Permettendomi qualche speculazione, non credo sia da ritenere l'effettivo passato del nostro BOTW ma di una realtà parallela. Perché se il "Guardiano Piccino" torna indietro nel tempo per fermare la Calamità e ha successo, nel futuro poi gli avvenimenti di BOTW non avverrebbero e mancherebbe il motivo per cui il "Guardianino" è tornato indietro. Soliti paradossi temporali, eh? Vedrò, parlo da persona che ha visto i trailer, giocato la demo e basta XD
Buone feste!

Two sides of the same coinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora