-Capitolo 1

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Ero nel panico più totale,correvo,inciampavo,mi rialzavo per continuare a correre,ma era tutto inutile.

Erano dietro di me.Correvano per raggiungermi,mi volevano morta,volevano staccarmi la testa a morsi. Volevano farmi a pezzi. Emettevano grugniti sempre più forti,si stavano avvicinando,urlavano il mio nome.Correvo senza una meta,scappavo. ''MELISSA,MELISSA!'' Urlavano, ''MELISSA''. Continuamente il mio nome era urlato,sputato fuori dalle loro fauci. Continuavano a correre,le gambe non riuscivano più ad andare avanti. Mi fermai. Sentii una fitta alle spalle.Mi avevano raggiunta.Sentivo il mio respiro irregolare. Cercai di divincolarmi,ma invano.Erano più forti di me.Mi tenevano ferma.Non so quanti fossero,ma erano tanti.Sentivo le ossa spezzarsi sotto quella forza. Non riuscivo più a respirare.Tiravo calci,pugni.Ma non servivano a nulla.Provai ad urlare.Urlai. Urlai ancora più forte,ma nessuno mi sentiva. Nessuno mi aiutava,ero sola. Sola nel buio,insieme a quei mostri.Mi stavano torturando,si stavano portando via la mia vita. Sentii una presa fortissima alla gola. Il cuore pompava,non smetteva di battere. Era arrivata la mia ora. Emisi con tutto il fiato che avevo un urlo,mentre gli esseri si scaraventavano sul mio corpo ormai privo di forze,per mettere fine alla mia vita. 

Mi svegliai di spoprassalto.Ero tutta sudata,tremavo,e quasi non riuscivo a muovermi. Rimasi li ferma per non so quanto tempo,ero spaventata,ma decisi di non pensarci,in fondo a tutti capita di fare un brutto sogno. Alla fine mi alzai. Accesi la lampada che era posta sulla scrivania accanto al letto. Guardai l'ora sul mio cellulare,erano le 6:45. Avrei avuto ancora un quarto d'ora prima che suonasse la sveglia. 'se solo non avessi fatto quell'incubo,avrei dormito di più' pensai. Così mi alzai dal letto,aprii l'armadio in cerca di vestiti. Presi un maglione semplice grigio abbastanza largo da coprire i miei difetti,e per stare comoda. Poi presi dei jeans chiari,e mi incamminai verso il bagno. Feci una doccia completa,mi asciugai,eritornai in stanza per vestirmi.Suonò la sveglia,erano le sette. ''MELISSA''Mi si gelò il sangue nell'udire il mio nome. Spaventata ripensai all'incubo fatto, a quelle creature che urlavano. Un brivido mi percosse la schiena ''SVEGLIATI'' urlò ancora. Ma era solamente mia mamma,che come ogni mattina,si assicurava del fatto che io sentissi la sveglia. Risposi anche io urlano per farmi sentire dalla stanza in cui si trovava che ero sveglia e pronta. Scesi le scale senza passare dalla cucina per fare colazione,salutai velocemente mia mamma,presi lo zaino e mi avviai verso scuola. Eravamo a novembre,e in Sicilia faceva tanto freddo. Guardai l'orario,era troppo presto per andare a scuola,così decisi di fermarmi al parco. Come al solito non c'era nessuno,era un posto calmo,e tranquillo. Decisi di ascoltare un po' di musica per distrarmi dai mie pensieri,e dal sogno,così feci partire Give me love di Ed Sheeran. Amavo ascoltare musica. La ascoltavo anche da piccola. E ora ho 17 anni. Quindi è da parecchio che amo la musica. Iniziai a canticchiare. Ma sentii dei brividi lungo la spina dorsale. Ero quasi sicura che non fosse nè per il freddo,nè per la canzone.Tolsi le cuffie. Mi sentivo osservata,così mi girai,ma non c'era nessuno.Non mi sentivo tranquilla. Decisi di incamminarmi nuovamente per il liceo,ero all'ultimo anno del Classico finalmente.Arrivata in classe,come al mio solito,mi accomodai al mio posta da sola. Entrò la professoressa di Greco,e iniziò le sue interrogazioni a sorpresa. Per qual giro fui risparmiata per fortuna. Dopo le altre quattro ore di scuola,finalmente uscii da quall'inferno. O come la chiamo io,Arena,si,quella di Hunger Games. Mi misi in cammino verso casa,mi venne in mente l'incubo fatto,non so per quale strano motivo,forse perchè mi aveva spaventato così tanto,e mi era parso così reale. Scrollai la testa,e camminai ancora. Provai la stessa sensazione del parco. Mi sentivo osservata,e in più sentivo dei passi dietro di me. Non ebbi il coraggio di girarmi,ma subito presi a camminare più velocemente. Mancavano pochi metri,e sarei arrivata. Appena vidi la porta di casa mia,iniziai a correre. Sentivo dietro di me passi. Arrivai davanti la porta. Presi le chiavi con mani tremolanti,ma fortunatamente riuscii ad inserirle nella toppa della serratura. Con uno scatto la porta si aprì,e io mi catapultai dentro,affrettandomi a chiudere la porta. Mi girai ancora tremante con il fiato spezzato a causa dell corsa. 

Vidi mia madre in cucina intenta a preparare da mangiare. La salutai con un bacio,le dissi che non avevo fame,e andai a fare i miei compiti. Finito di studiare uscii per prendere una boccata d'aria,ma rientrai poco dopo,poichè si stava facendo buio.Era tornato mio padre,così andai in cucina,e li trovai li,a parlare della giornata stressante di mio padre.

''Ciao papà'' Dissi.

''Ciao Mela'' mi rispose.

''Come è andata oggi?'' domandai incuriosita.

'Come sempre' mi rispose con un sorriso.

Annuii e mi misi a tavola. 

Mia madre aveva preparanto una cena deliziosa,e come sempre,io e papà ci congratulammo con lei.

Andai nella mia camera,mi misi comoda,e presi un libro da leggere. Sentii dei passi provenienti dal corridoio,e poi il suono che fanno le nocche delle mano,quando sbattono con il legno della porta.

''AVANTI'' urlai.

La porta si aprì e trovai mia madre. 

''Dimmi mamma,hai bisogno? '' Chiesi.

'Stavo controllando in che condizioni è la tua camera tesoro,domani arriva lo studente dall'australia,ricordi?'

Che sciocca,me ne ero dimenticata.

'Si mamma,certo che ricordo' Mentii.

'Ok,dai una sistemata,anche se non è molto in disordine,c'è sempre qualcosa fuori posto'.

Sistemai la mia camera,l'idomani sarebbe arrivato uno/a nuovo/a compagno/a di stanza. E io non ero molto entusiasta di condividere la mia camera con uno o una. 

Mia mamma al contrario era felice,a mio padre non faceva nè caldo nè freddo,poichè per colpa del lavoro,non è mai a casa.

Dopo aver dato una sistemata,inizia a guardare un film. Andai sul genere fantasy,e scelsi di guardare Percy Jackson e gli dei dell'olimpo. Lo guardai tutto,fino alla fine. Ma l'indomani avrei avuto scuola,così decisi di mettermi a letto. 

Mi arrivò un messaggio. Lo aprii e lessi attentamente i caratteri sullo schermo

''Domani usciamo,io tu Sam,Cat e Sara,non ci sono scuse.''

Quel messaggio veniva da Carlotta,la mia migliore amica,e le altre ragazze erano pure le mie migliori amiche.

Accettai l'invito,le risposi che ci sarei stata,e mi addormentai. 

****Mi ritrovai in un bosco,era tutto così strano e cupo,sentivo dei rumori,mi girai e vidi un coniglio,dolce e indifeso,ma...****

|||Spazio autricee ||

Hey ragazze,spero che il capitolo vi piaccia,a breve pubblicherò il secondo,ci sto lavorando :)

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