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Newt aveva messo Thomas con gli Scavatori, coloro che lavorano agli orti. Lo aveva lasciato con Zart che era l'Intendente. Era il ragazzo che stava in prima fila, il giorno precedente, all'Esilio di Ben.
Newt aveva preso Alice sotto sua custodia per quella giornata. Non c'era Alby, quindi gli serviva una mano.
Alice scoprì che il lavoro di Newt era più di uno. Quando non doveva gestire le cose, l'amministrazione, l'ordine, ecc., aiutava qua e là tutti gli altri Intendenti nei loro lavori.
<<Newt, quanti Intendenti ci sono in totale? E quali sono i lavori possibili?>> la ragazza interruppe il silenzio.
Stavano aggiungendo delle assi qua e là per il Casolare.
Newt prese un chiodo e con il martello lo fece entrare nel legno. <<Be', ci sono i Costruttori, gli Spalatori, gli Insaccatori, i Cuochi, i Geografi, i Medicali, gli Scavatori, i Macellai. I Velocisti, ovvio. C'è qualche altro lavoro, ma non diamo dei nomi specifici per quelli.>>
<<Cos'è uno Spalatore?>> Era il lavoro di Chuck ma non sapeva in cosa consistesse.
<<È quello che fanno i pive che non sanno fare nient'altro. Puliscono i bagni, puliscono le docce, puliscono la cucina, puliscono il Macello dopo che hanno ammazzato gli animali: tutto.>> disse Newt con fare assente. Poi si fermò e si girò a guardare Alice che teneva in mano un'altro martello. <<Alby ti voleva mettere con loro, ma io non ti ci vedo a pulire sploff. Così ho detto di no. E ho suggerito che potevi aiutare qua e là, col tuo tocco aggraziato. Magari migliorare quella sbobba di Frypan.>> Sorrise.
Ad Alice vennero i brividi a pensare che l'avrebbero potuta mettere con gli Spalatori.
<<Grazie per avermi risparmiata, Newt.>>
Newt tornò a lavorare.

Era ora della pausa. Alice si diresse verso la cucina per fare uno spuntino e bere un po' d'acqua.
Si lasciò cadere accanto a Thomas e Chuck. C'era anche Newt, ma era da solo e ignorava tutti gli altri. Aveva gli occhi arrossati e la fronte solcata dalle rughe profonde. Thomas lo fissava strano mentre si mangiava le unghie.
<<Che ha che non va?>> sussurrò Chuck <<Ha l'aspetto che avevi tu quando eri appena saltato fuori dalla Scatola.>> disse indicando Thomas.
<<Non so, è tutto il giorno che si comporta così. È distaccato.>> osservò Alice.
<<Ho sentito ogni vostra cacchio di parola>> gridò Newt a voce alta.
<<Che hai che non va?>> gli domandò Chuck. <<Non prendertela, ma sembri uno che sta di sploff.>>
<<Non va neanche una singola cosa in tutto l'universo.>> rispose. Poi sprofondò in un lungo silenzio, con lo sguardo perso nel vuoto. Poi proseguì. I suoi occhi si strinsero e lui li rivolse verso una delle entrate del Labirinto. <<Alby e Minho>> mormorò. <<Sarebbero dovuti rientrare ore fa.>>

Alice tornò a lavorare. Stavolta era insieme a Thomas a dare una mano negli orti.
Newt aveva detto che Minho e Alby sarebbero dovuti rientrare entro mezzogiorno. Sarebbero dovuti rimanere via giusto il tempo che serviva per arrivare al Dolente morto, fare una ricognizione di un paio di ore e rientrare. Non c'era da stupirsi se era tanto sconvolto.
Quando Thomas gli chiese come mai né lui né nessuno degli altri fosse pronto a entrare nel Labirinto in cerca dei due amici, l'espressione di Newt era cambiata, passando all'orrore puro. Le guance gli si erano come ritirate dal viso, facendosi olivastre, scure. Poi, poco a poco, si calmò e spiegò che era vietato mandare squadre di ricerca nel Labirinto. C'era il rischio che si perdessero anche più persone.
Newt era terrorizzato dal Labirinto.
Qualsiasi cosa gli fosse accaduta là fuori - forse anche collegata alla caviglia ferita e mai del tutto guarita - doveva essere stata davvero orribile.
Quella sera, la cena si dimostrò essere un affare serio, ma non per via del cibo. Alice capì presto che tutte le battute sulle capacità culinarie di Frypan erano solo scherzi. Tutti si abbufavano delle sue pietanze e di solito supplicavano di poter fare il bis. Ma quella sera i Radurai mangiarono come morti resuscitati per un'ultima cena prima di essere rispediti all'inferno.
Dopo cena, Alice era sempre più preoccupata alla vista di Newt che correva da una Porta all'altra, ormai senza cercare di nascondere il panico. Ma Alby e Minho non si videro.
Decise di andare anche lei a fare da guardia insieme al ragazzo, nei pressi della Porta Occidentale.
Poco dopo si ritrovò affianco anche Thomas e Chuck. Come sempre.
Newt si passò le dita tra i cappelli poi sollevò lo sguardo. <<Ma dove sono?>> disse con voce sottile e tesa.
Alice si commosse vedendo la sua preoccupazione per Alby e Minho. Si comportava come se fossero suoi fratelli.
<<Perché non formiamo una squadra che esca a cercarli?>> domandò Thomas.
<<Maledetto colui...>> Newt ebbe un sussulto e si interruppe. Chiuse gli occhi per un istante e fece un respiro profondo. <<Non possiamo. Okay? Non dirlo di nuovo. È cento per cento contro le regole. Specialmente con le fottute Porte che stanno per chiudersi.>>
Thomas tentò di nuovo ma Newt lo bloccò. <<Pensi che non rischierei la mia vita all'istante per salvate quei tizi?>> Poi il suo viso si addolcì. <<Non ci sei ancora arrivato, Tommy. Uscire là fuori di notte è come supplicare di essere ammazzati. Vorrebbe solo dire buttare via altre vite. E se quei pive non riescono a tornare...>> Fece una pausa. Parve esitare a dire ciò che tutti stavano pensando. <<Entrambi hanno fatto un giuramento, proprio come me. Proprio come noi tutti. Lo farai anche tu, e Alice, quando andrete alla vostra prima Adunanza. Non si esce mai la notte. Non importa cosa succeda. Non si fa.>>
Newt ora sembrava sprofondato nel panico più totale, come se tutti fossero destinati a morire e non ci fosse via di scampo.
Anche Chuck si era fatto pallido come Newt. <<Newt non lo sta dicendo,>> disse il ragazzo <<quindi lo farò io. Se non tornano, significa che sono morti. Minho è troppo in gamba per perdersi. È impossibile. Sono morti.>>
Newt non disse nulla e Chuck si voltò e prese a camminare verso il Casolare. Morti?, pensò Alice. Guardò Thomas. Anche lui sembrava sconvolto.
<<Quel pive ha ragione>> disse Newt, solenne. <<È per questo che non possiamo uscire. Non possiamo permetterci di peggiorare le cose, cacchio.>> Rivolse uno sguardo carico di tristezza ai due Novellini e si incamminò anche lui verso il Casolare.
<<Non possono essere morti>> disse Alice. <<Non possono.>> Non credeva alle parole di Chuck e Newt. Non voleva crederci.
Un rombo assordante risuonò in tutte le direzioni, strappando di botto Alice al flusso dei suoi pensieri. Poi arrivò lo stridore forte della pietra che strofina contro altra pietra: le Porte si stavano chiudendo per la notte.
Alice si lasciò cadere a terra, a fianco a Thomas che guardava ancora impietrito il Labirinto. Anche lei iniziò a guardare, con sguardo perso, senza alcun motivo, il corridoio principale del Labirinto.
Lontano c'era qualcosa che si muoveva, ma Alice non diede peso alla cosa. Thomas aveva fatto un passo indietro come preso da una stretta di panico. Così la ragazza decise di guardare con più attenzione. Distinse due sagome che incespicavano lungo il vicolo, verso la Porta. Gli occhi riuscirono a mettere a fuoco l'immagine e Alice si rese conto che era Minho, con un braccio di Alby intorno alle spalle. Se lo stava praticamente trascinando dietro.
<<L'hanno preso!>> gridò Minho, con voce stroncata e sfinita. Ogni suo passo aveva l'aria di poter essere l'ultimo.
Alice si tirò in piedi alla velocità della luce e iniziò a gridare. <<Newt! Corri. Stanno arrivando. Li vedo!>>
Thomas era ancora fermo e non credeva ai suoi occhi.
Newt era già tornato al Casolare, ma al grido di Alice si voltò di scatto e prese a correre zoppicando verso la Porta.
Alby era scivolato fuori dalla presa di Minho ed era caduto a terra. Alice vide Minho cercare disperatamente di rimetterlo in piedi, poi infine rinunciare e cominciare a trascinarlo sul pavimento di pietra tirandolo per le braccia.
Ma dovevano percorrere ancora trenta metri.
La Porta si stava chiudendo. Mancavano pochi secondi alla chiusura definitiva. Non avevano neanche una possibilità di farcela in tempo. Neanche una.
Newt era riuscito a dimezzare la distanza tra il Casolare e la Porta. Minho avanzava inciampicando. Poi cadde a terra. Non ce l'avrebbero fatta. Non c'era più tempo.
Alice sentì che Newt urlava qualcosa da dietro. <<Non farlo, Tommy! Non farlo, cacchio!>>
Lo stridore delle Porte riempì l'aria, assordante. Un metro e mezzo. Un metro e venti. Novanta centimetri. Mezzo metro.
Thomas si mosse in avanti. Alice fece solo in tempo a sfiorato, cercando di tirarlo a sé e di non farlo uscire nel Labirinto.
Ma era troppo tardi. Era scivolato oltre le aste ed era entrato nel Labirinto.
<<Noo! Tom!>>
I muri si chiusero alle spalle di Thomas e tutto si fece silenzioso.
Era uscito fuori nel Labirinto.
Si era appena suicidato.

Alice in The Maze - Il LabirintoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora