Feci il test... Non volevo guardarlo chiesi a Nick di darmi la risposta...
-Sono incinta?- Chiesi tremolante
Aveva un espressione da cui non fuoriusciva nemmeno un segno un qualcosa, una risposta.
Mi guardò e disse...
-Si sei incinta-
Ero felice ma allo stesso tempo spaventata, mi misi a piangere...
Pensai... Che si quella notte a Parigi era successo qualcosa di magico con Jonatan, ma poi ricordai. Poco tempo dopo tornò Nick, quella sera ero così felice che lui fosse tornato, ci ubriacammo e... Non mi ricordo bene.
Ah si mi ricordo che siamo arrivati fino a casa abbiamo bevuto un altra birra, e ha iniziato a baciarmi così andammo in camera sua iniziammo a spogliarci e... La mattina mi ritrovai nuda nel suo letto, lui non c'era...
Forse Jonatan non era il padre...
Decisi di non dire nulla a Jonatan del bambino e nulla a Nick di quella sera.
Ma sfortunatamente... Jonatan mi chiamò e mi disse:
-Amore... Nick mi ha detto che mi dovevi parlare, ti sto passando a prendere, andiamo in un bel ristorantino e parliamo ok?!-
Non feci in tempo a rispondere che era sotto casa e dovetti scendere.
Entrammo nel ristorante...
-Di cosa mi dovevi parlare-
Gli diedi un bigliettino, che mi aveva regalato Nick, non volevo spiegare, glielo diedi e basta.
C'era una cicogna con un bambino e una scritta sopra "PER I MIEI FUTURI MAMMA E PAPÀ PREFERITI".
Jonatan mi guardò stranito così aggiunsi io:
-Sono incinta-
Gli squillo il telefono era lavoro... Mi accompagnò a casa, stette al telefono per tutto il viaggio, mi chiese scusa a bassa voce e io scesi
Mi sentivo l'unica che ci teneva a questo o questa bambina o bambino, a Jonatan il padre, o penso sia lui, non gliene fregava nulla, pensavo mi volesse lasciare, ma forse è stato meglio così, non mi ha lasciata sul momento e sono già traumatizzata da questo piccolo minuscolo umano, meglio che lo aiuti anche uno grande.
Decisi comunque di non dire nulla a Nick.
IL GIORNO DOPO
Andai in ospedale con Nick, entrò il dottore:
-Buongiorno lei deve essere la signorina McPousent?! Anne McPousent! Giusto?-
-Buongiorno! Sisi giustissimo!-
-E lei è?-
-Smith! Nick Smith! Piacere-
-Dott Robinson! Piacere mio! Siete proprio una bella coppietta-
Nick stava per intervenire ma io mi affrettai a rispondere
-Grazie, grazie mille!-
Nick mi guardava stranito come per dire che stai dicendo?! Ma feci finta di niente.
-Ecco guardi questo è il gel, ora glielo metto è un po freddo, ma niente di che, roba che non ha mai ucciso nessuno, e sa... Quanta gente è diventata mamma- Mi disse il dottore ridacchiando
-Congratulazioni signori Smith lei è incinta! Non so ancora dirle di che sesso ma sarà di sicuro bellissimo... O bellissima, tutto merito di questi due splendidi genitori!-
-Ma cosa dice! Il merito è tutto della mia Anne!-
-Haha grazie ma non è vero-
Mi tolsi il gel dalla pancia e salutai il dottore, andammo a casa.
Appena arrivati Nick mi chiese:
-Perché hai detto che bimbo era nostro? Hai un fantastico ragazzo che non vede l'ora ti sapere la notizia e di crescere questo bambino con te!-
-Lo so lo so, ma... Boh lo ho detto così-
Nick capì che c'era un motivo ma si vedeva che aveva capito che non glielo volevo dire così annui e andò in camera.
Non volevo dirgli che forse il bambino era suo, magari anche lui mi avrebbe abbandonata.
Per una o due settimane Jonatan non si era fatto sentire, non mi chiamava più, mi sentivo sola, decisi che la cosa migliore era dire la verità a Nick.
Lo chiami con voce tremolante e gli raccontai la faccenda...
-Ora anche tu vorrai abbandonarmi vero?-Gli dissi piangendo.
Mi asciugò le lacrime e mi diede un bacio sulla fronte...
-No, no, io non ti abbandonerò mai!-
-Mi sentivo rinata, così gli stai addosso in un abbraccio fortissimo, ero attaccata al suo collo, sulle punte, da quanto era alto, gli stampai un bacio sulla guancia e lo guardai negli occhi.

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Just "Friends"
Ficção AdolescenteCiao io sono Anne ho 16 anni vivo a Miami... E che altro... Vivo da sola in una piccola casa, ho i capelli mori, gli occhi verdi e le lentiggini una pelle olivastra e sono abbastanza alta. Non sono di certo una perfettina, spesso sbaglio ma non mi i...