Capitolo 9

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4 MESI DOPO

Ero li, di profilo, davanti allo specchio, a guardare la mia pancia che piano piano ingrossava, sentivo primi dolori, i primi movimenti anche se era molto presto, forse me gli immaginavo?!

Quando entro Jonatan

-Lo so che il bambino non è mio... Ma non mi interessa, noi siamo una coppia stupenda, e crescerò questo bambino con te lo stesso, come se fosse il mio.-

Stava per baciarmi quando... Gli tirai uno schiaffo!

-Non ti sei fatto sentire per 1 mese da quando te lo ho detto, poi ti sei deciso a telefonarmi per parlarne, senza nemmeno fare lo sforzo di venire qui, mi attacchi il telefono in faccia e dopo 3 mesi ti rifai vivo?! Ma scherziamo?! Di questo bambino non te ne è mai fregato nulla, e sai cosa ti dico?! Sono felice che il MIO bambino non sia tuo perché tu fai proprio schifo-

A quelle parole Jonatan si arrabbiò molto, venne li e mi sbatté contro il muro, iniziai a urlare, mi tirò un pugno in un occhio, ero gonfia e tutta viola, la sua pelle mi aveva toccata, ma molto più forte di una carezza, urlavo e trattenevo le lacrime, mi tirava calci nella pancia mentre urlava

-Brutta puttana! Io ho accettato di perdonarti dopo che mi hai tradito e ora osi dirmi che di quel bambino non me ne frega nulla! Sai cosa ti dico? Che ora devi morire insieme a questo bambino!-

Io urlavo, svenni per terra, al mio risveglio ero sul letto dell'ospedale con Nick li a fianco che mi teneva la mano.

-Cosa ti è successo? Hai il viso pieno di lividi, e anche la pancia! Il dottore ha detto che il bambino non si è fatto nulla perché non si è ancora creato, ma stavi per ucciderlo-

-Lo sso-

Dissi io, avevo il labbro rotto, sentii un picco allo stomaco... E iniziai a vomitare sangue, ero tutta rossa, sembravo un cadavere.

-Oddio! Dottore dottore!- Gridò Nick

Il dottore arrivo mi diede subito una medicina e mi pulì.

-Ora mi spieghi come hai fatto a ridurti così?-

-Ccome haai ffatto a tttovarmi?-

-Jennifer ha sentito delle urla mentre tornava da scuola, è entrata ti ha vista li è mi ha chiamata-

-Mmi ddispiace cche mmi aabbia vvista ccosì-

-Non preoccuparti non devi dispiacerti per lei! Ma piuttosto per te! Mi sono spaventato tanto-

-Nnon ddevi ppreoccuparti ssto bbene-

-No! Non stai bene! Ora riposati ok?-

-Sstai qqui tti pprego-

-Si sto qui! Non preoccuparti, ti starò sempre accanto-

Si mise ancora più vicino a me e mi prese la mano, mi accarezzava, chiusi gli occhi.

Non volevo dire nulla a Nick, ma di certo... Come avrei fatto, una spiegazione di certo la voleva.

IL GIORNO DOPO

Tornai a casa, Nick mi mise a letto.

-Ora che sei più riposata.... Spiegami, come hai fatto a ridurti così?-

-Sono... Ehm... Caduta...-

-Sisi! Perché non vuoi raccontarmi la verità?-

-Perché ti farebbe troppo male-

-Penso che ne abbia fatto molto di più a te-

-Ok! Va bene se ci tieni te dico-

Gli raccontai l'accaduto... Aveva il viso rosso di rabbia e pieno di lacrime, non smetteva di camminare avanti e indietro per la stanza, appena finii il racconto prese la giacca le chiavi della macchina e di corsa senza dire nulla uscii e sbatté la porta con forza.

Nick's pov

Ero così arrabbiato, come si era permesso quell'idiota a farle del male?! Volevo andare la e sparargli, riempirlo di botte! Quando Anne mi chiamò.

-Nick-

-Cosa succede?- Chiesi preoccupato

-Potresti andare a casa mia a prendere la roba rimasta?-

-Certo-

-Grazie! Le chiavi sono sotto lo zerbino della porta sul retro-

-Ok! A dopo principessa! Riposati-

-A dopo-

Entrai in casa sua era stupenda, c'erano tante foto ma oltre ai suoi genitori c'era anche un ragazzo, alto moro con gli occhi verdi, tipo me, strano, Anne è rossa con le lentiggini ma anche lei ha gli occhi verdi, si quegli occhi stupendi così grandi così teneri. Chissà chi poteva essere; decisi di andare in camera di Anne, aprii l'armadio, c'erano tutti abiti neri, come si veste sempre lei, tutta nera, con kg e kg di trucco sul viso, poi guardai meglio quelle foto, in quelle foto sembrava felice, si vestiva tutta colorata, con un velo di mascara, ma era sola con quel ragazzo, magari era il suo ex che la aveva lasciata ma... No! Anne non è il tipo da cambiare così radicalmente per un ragazzo... E nemmeno io lo ero... Ma a quanto pare non sembrava, io, il bullo della scuola, che coccola una ragazza e l'aiuta nei momenti difficili, lei mi aveva cambiato.

Tornai nel suo armadio, c'era uno scatolone, era pieno di vestiti colorati, quello che metteva prima, e c'erano delle punte, quelle per danza, erano tutte rovinate. Decisi di tornare a casa e portai quello scatolone con me.

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