Capitolo 1

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«Allison!» mi sveglio di soprassalto. Le persone dovrebbero smetterla di gridare quando sto dormendo.

La luce del sole risplende dentro tutta la stanza. Mi stropiccio gli occhi e sento qualcuno salire le scale dal piano di sotto.

«Allison! Sveglia» dice Emma a voce troppo alta, entrando nella mia stanza.

«Mi hai spaventata» le rispondo mentre mi metto a sedere sul letto «Belli quei pantaloncini. Sono nuovi?» dico indicando i jeans scuri a vita alta che indossa.

«Si, li adoro» dice guardandosi allo specchio «tu piuttosto, non mi hai ancora detto cosa ti è saltato in mente prima di farti quel tatuaggio» indica l'ancora

«Non lo so nemmeno mio. Volevo farlo e l'ho fatto» alzo le spalle.

«Sei pazza. Cos'hanno detto i tuoi?»

«Mia madre per poco non sveniva» scoppiamo in una risata.

«Immagino e tuo padre?»

«Lui ha tranquillizzato mia madre ed ora è tutto apposto. Cos'hai in mano?»

«Guarda cos'ho stampato oggi» dice passandomi una busta bianca.

Apro e tiro fuori due biglietti. So cosa sono.
Sorrido.

«Emma! Sono troppo felice!» le corro incontro e le lancio le braccia al collo.

Guardo di nuovo i biglietti per Parigi e li rimetto nella busta.

Io e Emma abbiamo deciso di prenderci una settimana per noi, lontane da tutti e tutto. Un po' di tempo tra amiche ci farà solo che bene. Certo, non sono entusiasta all'idea di dovermi separare da Luke per una settimana intera ma avremo tutta l'estate da passare insieme.

«Ora che ci penso» dico cercando dei vestiti nell'armadio «devo passare da Luke prima di pranzo, devo dirgli di Parigi. Ci sentiamo dopo» le do un bacio sulla guancia e vado in bagno a sistemarmi prima di uscire.

Dopo essermi legata i capelli in una coda alta e aver messo un po' di mascara, fa troppo caldo per truccarmi di più, mi metto i pantaloncini e un top bianco. Vado a prendere gli occhiali da sole e le scarpe.

Molly è in cima alle scale. La guardo. Mi guarda. Esco di casa.

È dalla sera del ballo che non le parlo e prima o poi dovrò affrontare l'argomento. È solo che ancora non mi capacito di averla vista con Nate e ho bisogno di metabolizzare un po'. Mia madre pensa che abbiamo litigato ma le ho detto di stare tranquilla e che presto le parlerò. Probabilmente ha riferito tutto a Molly e gliene sono grata.

Prima di andare a casa di Luke, passo da Starbucks e ordino due bevande fresche al limone.

L'estate è alle porte e il caldo ha già invaso la città. Adoro questa stagione, Luke invece la odia. Dice che fa troppo caldo e che odia le persone sudate. Gli ho detto che potrebbe fare a meno di vestirsi sempre di nero, almeno soffrirebbe di meno il caldo, tra l'altro ha sempre i pantaloni lunghi, ma indovinate un po'? Lui lo fa comunque.

Busso alla sua porta prima di inserire la chiave e aprirla.

«Te l'ho detto mille volte, non serve che bussi prima di entrare. Altrimenti che senso ha avere la chiave?» dice Luke appena mi vede.

«Lo so ma non mi piace entrare così. Non è casa mia» si avvicina e mi avvolge le braccia attorno alla schiena.

«È come se lo fosse» dice dandomi un bacio sulle labbra.

«Per te» dico dopo essermi staccata allungando un braccio.

«Grazie. Non mi abituerò mai alla tua troppa gentilezza» prende il bicchiere di Starbucks e comincia a girare i canali sulla tv.

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