Capitolo 13

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Evan's Pov
Sono le quattro e mezza del mattino. Alle sei dobbiamo uscire di casa e andare in aeroporto. Prendo il telefono e chiamo Luke, visto che non ho sue notizie da ieri sera.

«Pronto?» risponde.

«Già sveglio eh?» lo sapevo.

«Non ho dormito e lo sai»

«Quindi?» chiedo impaziente.

«Quindi niente, sono ancora in aeroporto. Questa cretina ancora non ha trovato un volo»

Di sottofondo sento una voce femminile «Senta, se non vuole essere gentile...»

«Si si, continui a cercare che è tardi» la interrompe lui.

Quella donna dovrà aspettare una vita prima che Luke sia gentile con lei. Sorrido all'idea di quella scena.

«Ok. Allora quando sai qualcosa avvisami d'accordo?»

«Si va bene....aspetta ha trovato due posti» poi parla alla donna «Non ha niente che parta oggi stesso?»

«Hanno solo un volo per domani mattina alle cinque, che facciamo?» mi chiede.

«Prendilo subito. Le ragazze si sono svegliate, ci sentiamo dopo» riattacco e continuo a bere il caffè sul tavolo come se niente fosse.

Avrei tanto voluto partire oggi, insieme a loro ma non importa, vorrà dire che dovremo aspettare un giorno in più.

«Buongiorno amore» dice Emma dandomi un bacio sulla guancia e io ricambio il saluto. Va in cucina e si prepara il caffè per lei e per mia sorella.
L'avrei fatto io ma avevo paura che si raffreddasse nel frattempo.

Emma si siede a tavola e pochi minuti dopo arriva anche Allison. La guardo con attenzione per cercare di capire se quello che aveva ieri sera le sia passato del tutto e in effetti così sembra.

«Evan posso chiederti una cosa?» dice la bionda masticando un pezzo di pane e marmellata.

«Si certo»

«Conosci un ragazzo di nome Zac?»

Appena finisce la frase Allison dietro di me comincia a tossire. Non me la raccontano giusta.

«Evan non darle ascolto» dice dando un ultimo colpo di tosse.

«Si invece. Allora lo conosci?»

«Non lo so dovresti darmi qualche informazione in più, a scuola c'erano tanti ragazzi di nome Zac ma scusate perché me lo state chiedendo?» finisco il caffè.

«Semplice curiosità»

«Io non direi» la interrompe Allison. Ok forse in questi casi è meglio non chiedere troppo.

«È alto, biondo, occhi azzurri. Il cognome non mi ricordo se l'aveva detto oppure no»

«Ho capito chi è. È del vostro stesso anno»

«Ok poi?» chiede Emma ancora.

«Non lo so..anzi sì...ho sentito dire che sia gay»

«Gay?» dice perplessa girandosi verso Allison «Impossibile»

«Lascia stare Emma»

«No, ho preso un impegno. Scoprirò tutto su di lui e vi dimostrerò che quel ragazzo non è affatto gay» batte la tazza sul tavolo e sentiamo i suoi passi sulle scale. Io e Allison ci guardiamo e scoppiano a ridere, quella ragazza è pazza. È per questo che la amo infatti.

Poco dopo le aiuto a portare giù le valige e le carico in macchina.

Arrivati all'aeroporto ci dirigiamo verso il check-in che fortunatamente è già aperto e non dobbiamo perdere tempo ad aspettare.

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