Chapter Eleven

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Presente
"Quanto manca ancora?!" l'alpha osservò il monitor che controllava i battiti della ragazza e sorprendentemente vedendo il cuore reagire molto bene sorrise.
"Molto presto si risveglierà!"
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Flashback
La ragazza si risvegliò su un lettino, non si trovava più dentro il bar. Questo era un posto diverso, pieno di libri e vari aggeggi che potevano essere definiti quasi magici.
Era stata portata nel posto che cercava, era stata portata da Sebus.
"Ehilà ragazzina" un uomo sulla cinquantina e con la matita intorno agli occhi la fissava e continuava a schioccare le dita richiamando la sua attenzione. Si guardò intorno e William e Jacob erano ancora là che la fissavano preoccupati.
"Chi è lei? È Sebus?" Chiese la ragazza
"Vedo che sai già come mi chiamo, bene così non dobbiamo soffermarci sulle cose formali" disse l'uomo sorridendole. All'improvviso alla ragazza squillò il telefono, era Cris. Le aveva fatto ben 13 chiamate ma non poteva rispondere in quel momento, finalmente era faccia a faccia con chi le aveva fatto questo.
"Bene visto che salteremo le formalità, mi dica tutto ciò che ho bisogno di sapere" disse la ragazza con sguardo serio.
"Oh non c'è bisogno che parlo. Bevi questo, ti torneranno in mente tutti i ricordi che ti sono stati tolti" Sebus le porse una pozione di color blu e Alysea fece come egli le aveva detto, si distese, bevve la pozione e chiuse gli occhi lasciandosi trasportare dalla magia.

"Oh Liliana spingi" era il momento in cui La donna stava dando alla luce la loro piccola bambina, dopo che Sebus l'aveva riportata in vita avevano deciso di farsi aiutare durante il parto da quest'ultimo. Dopo un paio di spinte la bambina nacque e di consuetudine pianse.
Lo sguardo dei genitori era colmo di gioia, dopo le molteplici difficoltà finalmente erano felici.
"Come la chiamerete"
"Alysea" rispose Liliana
"Dovrete stare molto attenti, la bambina dovrà imparare cosa vuol dire amare, cosa vuol dire sperare e sopratutto dovrete insegnarle come apprezzare ogni singola cosa che riceverà dalla vita. La vendette e l'odio, mai dovranno arrivare nel suo cuore se no ciò che vive dentro di questa piccola  si risveglierà" li avvertì Sebus.
"Verremo ogni anno a farla controllare, Non voglio che sappia di non essere una persona come tutti noi, una persona normale."
"Questa bambina non potrà mai essere normale"
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5 anni dopo
"Buon compleanno tesoro!!!" Liliana prese in braccio la bambina, era il suo compleanno.
"Mamma dov'è papà?!" sussurrò la bambina mentre si accingeva a scartare il regalo fatto dai suoi genitori.
"Oh papà sta arrivando con un'ospite speciale"
"Ma mamma ho cinque anni, non li voglio più i clawn" disse la bambina facendo i capricci, la mamma sorrise. Quando il campanello suonò aprì la bambina ritrovandosi il papà di fronte, l'abbracciò forte per poi farlo entrare in casa insieme al suo"ospite".
"Io sono Sebus, piacere" disse stringendo la mano della bambina.
"Sembri un mago" disse quest'ultima guardando il suo abbigliamento.
"Forse è perché lo sono" disse l'uomo con una voce buffa e prendendola in braccio.
"Tesoro perchè non ti sdrai un poco? mh.. così il signor Sebus  farà un gioco divertente"
"Okay" la bambina si sdraiò nel lettino e chiuse gli occhi. Sebus passò la mano sopra il suo viso e sussurrò codeste parole "Surgere iam" ripetè la frase tre volte, la bambina di sentì sopraffare da una forza incredibile ed aprì gli occhi e da un profondo azzurrò cambiarono diventando arancioni. Lo stregone si allontanò.
"Cos'è successo"Chiese James
"Si è risvegliata" la madre si avvicinò al padre.
"Ma non le abbiamo mai fatto mancare niente, ha avuto amore, speranze... tutto" disse lei preoccupata
"Sta per accadere qualcosa di brutto qui" disse l'uomo allontanandosi dai due sposi.
"Sebus, hai avuto una visione?"
"Devo andare mi dispiace"
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Suonarono alla porta, la piccola l'aprì senza sapere chi avrebbe incontrato anche se sperava di vedere i suoi genitori.
Ormai erano passate un paio d'ore dopo che Sebus se ne andò e i suoi genitori dovettero svolgere un importante lavoro di cui Alysea non ne conosceva la natura.
"Ehi piccola in casa non c'è nessuno?" Chiese un poliziotto
"Si, i miei zii ma voi chi siete" disse la ragazza osservando i due uomini in divisa.
"Potresti chiamarceli?"
"Dove sono i mei genitori?" Nessuno dei due poliziotti risposero così la bambina si mise a piangere
"Ehi calmati piccola, andrà tutto bene!" Alysea si accorse che accanto alla casa vi era un'autoambulanza, si svincolò dalla presa di uno dei poliziotti e quando si avvicinò ad essa Si accorse che vi erano due corpi coperti da due lenzuoli neri. Un braccio era caduto fuori dalla barella e notò che al polso aveva il bracciale della madre.
La piccola non capiva cosa stesse accadendo, ne chi fossero tutti quelli intorno all'autoambulanza, non aveva neanche la certezza che quelli fossero i suoi genitori ma da lì a poco a confermarglielo sarebbero stati i suoi zii e tutta la sua vita sarebbe cambiata. La bambina non pianse perché sentiva in cuor suo di dover essere forte. Un uomo in lontananza osservava la scena in silenzio, Sebus l'aveva predetto, aveva predetto il risveglio del potere che possedeva la spada prima che essa potesse essere distrutta e trasportato nella piccola Alysea affinché lei e sua madre sopravvivessero, aveva predetto la morte dei Davis. E Sapeva quello che stava per accadere, presto.

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Alysea si risvegliò da quel momento di trans in cui tutto ciò che aveva dimenticato a causa di una magia fatta da Sebus le era tornato in mente.
Sua madre era morta e il padre affinché entrambi potessero vivere si rivolse ad uno stregone che l'aveva fatta diventare un mostro. Perché anche se per tanti anni dentro di se colmava un forte odio in realtà era anche a causa di ciò che possedeva dentro.
"Perché non gli ha detto ai miei genitori che stavano per essere uccisi? È responsabile della loro morte" disse Alysea rivolgendosi a Sebus, aveva nuovamente gli occhi di quel colore arancione che per diversi tratti rispecchiava il tramonto.
"Stai calma piccola. Non sapevo cosa fare, se avessi detto qualcosa mi avrebbero ucciso"
Disse lo stregone mentre si allontanava. Nel frattempo Jacob si stava avvicinando affinché Alysea potesse fermarsi ma quest' ultima lo spinse ed egli cadde contro una libreria.
Era molto più forte e nessuno l'avrebbe fermata, nessuno eccetto uno.
"Alysea!" Appena la ragazza udì quella voce tornò in se e quando si girò verso il ragazzo si sorprese quando quest'ultimo fosse proprio Cris.
"Cris che ci fai qua?" Le tremava la voce mentre abbassava lo sguardo perché spaventata del fatto che lui avesse scoperto tutto.
"Ho fiutato il tuo odore. Ero preoccupato perché non rispondevi al telefono e" si fermò quando si rese conto che Jacob era lì presente
"Che ci fai qua? Conosci Alysea?" Disse Cris andandogli incontro. Jacob sapeva che la ragazza ancora non gli avesse detto nulla quindi per non tradire la sua fiducia non parlò.
"Alysea che sta succedendo perché ti trovi in compagnia di uno stregone e questo ragazzo, perché avevi gli occhi di quel colore e" non sapeva neanche lui cosa dire più, non sapeva cosa pensare. Non capiva e basta.
"Cristopher per favore aspettami fuori e ti spiegherò tutto, te lo prometto" disse la ragazza con la voce spezzata dalla paura.
Il lupo fece come ella gli aveva detto è confuso l'aspetto fuori.
"Alysea come stai" Le Chiese William, ma la ragazza continuava a guardare Sebus mentre cercava di trattenere la rabbia stringendo i pugni.
"Non permetterò che questa cosa possa prendere il sopravvento di me stessa. Non sono un mostro, non lo diventerò. I miei genitori mi hanno insegnato cosa sia l'amore, queste persone me lo hanno insegnato" disse indicando Jacob e facendo intendere che Cristopher era compreso
"Quindi Sebus, chiunque verrà a cercarmi, gli farò pentire di essersi messo contro di me. Perché vincerò io e non combattendo con questo potere che mi ritrovo ma col potere più forte del mondo: l'amore. Spero che potrai vivere a lungo affinché dentro di te viva ancora il rimorso di non aver permesso ad una bimba di 5 anni di vivere per molto tempo con i suoi genitori" una lacrima rigò il viso di Sebus, era fortemente pentito di ciò che aveva fatto ma finalmente poteva essere libero di aver confessato i suoi peccati. Ora avrebbe solo continuato a vivere con quel peso, come d'altronde aveva fatto per dodici anni.
Alysea uscì da quel posto seguita da William e Jacob e come detto precedentemente Cris era fuori ad aspettarla, i suoi due accompagnatori la lasciarono solo capendo che era giunta l'ora per lei di parlare con il lupo di ciò che le stava accadendo. Si sedettero in una panchina presente in un parco lì vicino. Il vento era così leggero che Alysea si sentiva quasi cullata, era pronta. Quello sarebbe stato il suo momento.
"Ricordi quando ti ho detto che c'erano segreti che non avresti mai voluto conoscere di me?" Iniziò a dire la ragazza.
"Bene, ti ho mentito, ho mentito a tutti voi.
Il mio nome è Alysea, ma non vado di cognome Parks bensì Davis. E sono o meglio ero una cacciatrice" Cris sgranò gli occhi, non poteva credere a ciò che aveva appena sentito. La ragazza per cui provava un forte interesse in realtà non era chi aveva da sempre sostenuto di essere.
"Non posso crederci" sussurrò lui
"Cris lasciami spiegare, ci sono un sacco di cose che devo dirti e prima che tu possa odiarmi spero che possa ascoltarle. Non merito il tuo perdono o quello degli altri però ho bisogno che tu ascolti" lo pregò la ragazza ma il ragazzo andò via senza degnarla di uno sguardo, in quel momento Alysea pianse a dirotto, un po' per tutto, ma il colpo di grazia le era stato dato da Cris.
Egli corse fra i boschi, aveva bisogno di pensare, si trasformò in lupo e scomparve. Non aveva intenzione di ascoltarla, non aveva neanche intenzione di vederla più. Il suo cuore, che nel frattempo si stava sciogliendo, era stato distrutto. E non avrebbe permesso che mai più gli potesse capitare qualcosa del genere.
Per lui Alysea Davis, era morta.

Completa- You Are My Eternal LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora