Capitolo 5

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Pov's Samantha
Sto rileggendo quel romanzo che mi ha tanto colpita e devo dire che ogni volta mi piace sempre di più. L'autore di questo libro deve essere una persona molto colta e preparata perché è sorprendentemente perfetto, dovrà pur sempre passare sotto il controllo dei correttori prima di essere pubblicato ma ad occhio non trovo errori. Non ho voluto sapere chi fosse l'inventore di questo capolavoro, voglio che sia una sorpresa. Sono le 10:15, a momenti dovrebbe arrivare; dire che sono in ansia è dire poco, di solito prima di un incontro con l'autore non mi sento mai agitata o qualcosa del genere, ma stavolta sento che qualcosa stia per accadere e che questo incontro darà inizio a queste mie supposizioni. Spero che queste ultime non portino a qualcosa che possa spostare il mio baricentro e la stabilità che finalmente ho trovato. Sento che qualcuno sta cercando la mia attenzione, quel qualcuno è Kim, non mi sono accorta della sua entrata.
" Signorina Moore è arrivato l'autore. Le presento il signor Logan Harris" mi informa la mia segretaria indicando l'uomo di fianco a lei. Beh devo dire niente male, alto, con dei capelli che vanno in tutte le direzione e con dei comuni occhi castani, ma che devo dire hanno un certo fascino, è abbastanza muscoloso ma non troppo e infine ha quel dettaglio che mi fa letteralmente impazzire: l'accenno di barba, sono della convinzione che rende più sexy gli uomini. Samantha, riprenditi, ricorda niente uomini nella tua vita,solo il lavoro perciò svegliati e pensa al contratto, e smettila di pensare con l'ormone,mi rimprovera la mia coscienza.
"Signor Harris si accomodi" dico indicandogli la sedia "Kim grazie di aver accompagnato il nostro signore fino a qui, ora puoi andare" la ringrazio con un sorriso. Appena Kim chiude la porta del mio ufficio, il mio sguardo cade sull'uomo di fronte a me.
"Eccoci qui signor Harris, andiamo dritti al sodo. Il suo manoscritto mi ha molto colpita ed affascinato. Per prima cosa volevo farle alcune domande, se permette" gli dico gentilmente.
"Certo Signorina, però prima devo ringraziarla per aver apprezzato il mio romanzo" afferma con un sorriso di gratitudine.
"Di niente. Comunque ritornando a noi, volevo chiederle cosa le ha dato l'ispirazione per questo libro" chiedo curiosa. Mentre pensa alla sua risposta mi fissa intensamente negli occhi e io faccio lo stesso, ha degli occhi magnetici. Samantha, basta, concentrati, mi rimprovero mentalmente.
"Beh sono stato ispirato dalla storia di una ragazza. L'ho incontrata per caso in un bar, lei stava molto male e si è sfogata raccontandomi cosa la opprimeva tanto. Dopo il suo racconto sono rimasto totalmente colpito e ho deciso di scriverci una storia, ovviamente prima mi sono accertato che la ragazza fosse d'accordo" racconta l'uomo con un sorriso stampato sul volto.
"Bene, leggendo il suo racconto ho notato che ha utilizzato un registro linguistico abbastanza alto ma ugualmente permissibile a tutti, questo mi fa intuire che lei sia un uomo molto acculturato, o sbaglio?" Domando sempre più incuriosita, appoggiandomi con il mento sulle mia mani.
"Signorina devo deluderla, sono un semplice operaio e la scuola non mi è mai piaciuta tanto, in compenso ho letto molto, così ho imparato a parlare in un modo leggermente più forbito, quando è necessario" risponde con un pizzico di goduria.
Ora sono scioccata, conosco persone con lauree a non finire che non riescono a parlare correttamente, lui invece da operaio appassionato di libri è stato capace di questo, sorprendente.
"Signore con questo mia ha spiazzato, non so cosa altro aggiungere, direi di passare a parlare di affari" dico con un sorriso sulle labbra, non so quest'uomo mi infonde positività, il che per un certo senso non è una buona cosa, ma ora lasciamo perdere.
"Signorina ai suoi ordini" risponde leggermente divertito dalla mia autorità.
"Se per lei va bene direi di prevedere la pubblicazione del suo libro per Agosto, così in due mesi riusciremo a rivederlo e a renderlo il più perfetto possibile. È d'accordo?" Chiedo "Certamente, il capo è lei, mi sottopongo ai suoi ordini" dice facendomi spuntare un sorriso divertito.
"Perfetto allora, direi di fissare un altro appuntamento per parlare delle cifre. Che ne direbbe di vederci mercoledì prossimo qui allo stesso orario di oggi?" Chiedo speranzosa dato che è l'unico buco libero che ho nell'agenda.
"È perfetto anche per me. Ci vediamo la settimana prossima...Signorina Moore" detto questo se ne va lasciandomi impalata davanti alla mia scrivania con ancora i brividi che mi percorrono la schiena, iniziati appena la sua voce roca ha cominciato a pronunciare il mio nome. Mi riaccomodo e riprendo il mio lavoro, fino all'orario di chiusura. Per tutto il giorno ho pensato ai suoi occhi, talmente profondi da lasciare senza fiato, e al suo sorriso, devo dire che è molto bello, come lui d'altronde. Samantha? Dov'è finita la ragazza dal cuore di ghiaccio? Riprenditi, ricordi, niente uomini nella tua vita?
Mi ricorda la mia coscienza.
La cosa peggiore è che ha completamente e dannatamente ragione, vabbè tanto domani lo avrò già dimenticato sarà una cosa passeggera, o almeno spero. Sbuffando per i troppi pensieri, salgo in macchina e mi dirigo nel mio appartamento. Una volta aver cenato ed essermi sistemata per la notte decido di andare a dormire. Finalmente dopo una mezz'oretta passata a rigirarmi nel letto riesco ad addormentarmi, l'unico problema è che l'ultima cosa che ho visto sono stati i suoi occhi.


Ecco a voi il capitolo 5.
Finalmente si sono incontrati e devo dire che a Samatha, Logan non è rimasto affatto indifferente.
Al prossimo aggiornamento.
Baci🌸
—Somebody

DUE CUORI TRA LE DUNEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora