Capitolo 1

522 23 0
                                    


Mi svegliai nel momento esatto in cui sentì il letto abbassarsi sotto il peso di un'altra persona.

-Sorellona sveglia!sveglia!sveglia!-iniziò a gridare mio fratello saltellando da tutte le parti.

Ma dove riusciva a trovare tutta quell'energia già dalla mattina?

Devo ammettere che è sempre stato un fratello minore un po' vivace e fino ad'ora questo aspetto del suo carattere non aveva causato troppi problemi, ma se hai sonno e ti viene ad urlare in faccia le cose cambiano.

-Jeremy se non scendi dal mio letto ti butto giù a calci!-intimai ancora assonnata rifugiandomi sotto al mio adorato cuscino.

-Ma hai scuola e mamma mi ha detto che sei in ritardo!-urlò

Mi ci vollero un paio di minuti per capire bene quello che mi aveva appena detto, alzai la testa e iniziai ad aprire gli occhi, pian piano tutto intorno a me divenne più nitido.

Controllai la sveglia e notai che erano già le 7:50, il che significava che avevo solo dieci minuti di tempo per prepararmi e prendere la metro che mi avrebbe portata a scuola, in quel momento realizzai la situazione in cui mi trovavo, ero fottuta.

Mi catapultai fuori dalla mia stanza, mio fratello cadde dal letto urlando e non potei fare a meno di farmi sfuggire una piccola risata. Ben ti stà almeno impari a non rompere di prima mattina.

Andai in bagno, indossai degli shorts a vita alta e una maglia dei Nirvana, ai piedi portavo le mie vans nere. Lasciai che i miei capelli lisci e biondi ricadessero liberi sulle mie spalle e scesi in salotto il più velocemente possibile.

__________________________________

-Sei l'unica persona che arriva in ritardo l'ultimo giorno di scuola, ma dove hai la testa?-disse Margaret, la mia migliore amica, scuotendo la testa.

La conosco da quando facevamo le scuole elementari, lei era quella più estroversa io ero quella che preferiva stare in un angolo ad osservare quello che gli accadeva intorno.

Un giorno si è avvicinata a me per chiedermi di giocare con lei e da lì è nata la nostra amicizia, penso che il nostro punto di forza siano proprio le enormi differenze dei nostri caratteri.

Ognuna ha quel poco che manca all'altra. Io ci sono per lei e lei c'è per me.

-Hey Amy!! Ma stai ascoltando quello che ti dico?-mi chiese sventolando una mano davanti al mio viso.

Mi risvegliai dal mio stato di trans (se così possiamo definirlo)-Certo e comunque questa volta posso dirti con certezza che la sveglia non ha suonato- risposi e chiusi il mio armadietto sotto lo sguardo indagatore e allo stesso tempo divertito di Margaret.

Ci avviammo verso i cancelli.

-Oggi pomeriggio vai a registrarti per fare quel provino, giusto?-mi chiese perplessa.

-emh, aah si-risposi, è mai possibile che me ne fossi dimenticata??

Quale persona sana mentalmente si dimentica dell'occasione più importante della sua vita? Ovviamente io.

Credo propio che dovrei andare da un medico, uno bravo.

-ok, allora ci sentiamo questa sera-disse avvicinandosi a me per abbracciarmi.

-certo!-risposi ricambiamdo l'abbraccio poi si avviò verso l'altro lato dell'enorme parcheggio.

Mi diressi a casa, mancavano due isolati, i giardini delle villette erano pieni di fiori di tutti i tipi e colori e il sole batteva sulla strada di sanpietrini.

Quì a Londra giornate così se ne vedono ben poche anche durante questo periodo estivo.

La mia mente iniziò a vagare liberamente e quando arrivai davanti alla porta di casa mia mi voltai a guardare il viale.

Quel viale dove avevo trascorso tutti i momenti più felici della mia infanzia, quando ancora la nostra poteva essere definita una famiglia.

*flashback*

-Devi cercare di stare in equilibrio e pedalare-gridava mio padre con fare incoraggiante cercando di insegnarmi ad andare in bici.

Raccolsi tutto il mio coraggio e poggiai i piedi sui pedali iniziando a muoverli.

Riuscì a fare quattro metri e poi caddi procurandomi una sbucciatura al ginocchio destro.

Mio padre venne in mio soccorso e mi prese in braccio, con i pollici asciugò le lacrime che stavano lentamente scendendo sulle mie candide guancie.

-Tranquilla tesoro è solo un piccolo incidente, domani riproveremo e vedrai che andrai alla grande- disse mentre disinfettava la ferita cercando di non procurarmi altro dolore.

E fu così, il giorno dopo tra le risate di mio padre e le mie lacrime di gioia imparai ad andare in bici.

Ero solo una bambina di otto anni, in quel momento non contava il futuro ma il presente.

Vivevo con gioia e spenzieratezza ogni attimo di quella vita apparentemente perfetta.

*fine flashback*

Sorrisi ricordando uno dei momenti più belli della mia vità.

La verità è che quello era il modo di vedere le cose di una bambina.

Col passare del tempo cambia tutto, ti accorgi che inizi ad avere delle responsabilità, ti accorgi che la tua vita non è come la immaginavi perchè niente è perfetto.

Oggi mi registrerò per fare il provino che attendo da quando ho memoria, chissà cosa succederà, riuscirò a farcela? Riuscirà la mia musica a trasmettere le emozioni giuste? Se tutto andrà bene cosa ne sarà di tutto questo? Cosa ne sarà della mia vecchia vita?

Guardai davanti a me come per voler imprimere nella mia mente ogni particolare di quel posto, dalle margherite al color panna dei muri della casa difronte, la bici del vicino lasciata vicino alla ringhiera, il dolce profumo delle torte sul davanzale della signora Brown.

Dopo la mia riflessione entrai a casa e chiusi la porta alle mie spalle.

In quel momento stavo chiudendo un capitolo della mia vita per iniziarne uno nuovo, quello decisivo.

ECCOMI

Salve, come primo capitolo forse non potrà sembrare un granchè ed è anche leggermente corto ma ricordate che siamo solo all'inizio.

Vi chiedo scusa se eventualmente c'è qualche errore ma non ho avuto il tempo di rileggere, poi sistemerò tutto.

non aggiornerò fino a quando il capitolo non arriverà a 4 voti e 3 commenti!!

Quindi mi raccomando votate e commentate ci tengo a sapere il vostro parere (accento anche critiche purchè siano costruttive)

ci vediamo al prossimo capitolo, buon pomeriggio

abbraccioniall

Alive||Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora