Capitolo 10

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Calum Pov's

Eravamo appena arrivati nel locale. Non mi ero ancora allontanato più di tanto dall'entrata.

-Cal, io e Alexis andiamo a buttarci in pista- disse Michael che stava tenendo per mano la ragazza accanto a lui.

Quei due stavano veramente bene insieme, l'avevamo notato sin dalla prima volta in cui si erano visti e Michael nei camerini non faceva altro che parlare di lei, nessun ragazza aveva mai avuto un simile effetto su di lui.

Complimenti Michael, almeno tu sei riuscito a stare con la ragazza che ti ha fatto innamorare, pensai.

In quel momento mi ricordai di quello che era successo in macchina mezz'ora prima e sorrisi.

Le avevo fatto un complimento perché era veramente la ragazza più affascinante che io avessi mai visto e lei non sembrava essere imbarazzata. Per non parlare di quei pochi istanti in cui riuscii ad incatenare i miei occhi nei suoi.

I suoi grandi occhi color nocciola che tanto amavo.

Se in un paio d'occhi azzurri si può vedere l'oceano in un paio d'occhi marroni puoi vedere un mondo intero. Puoi vedere l'intensità delle emozioni che la persona davanti a te sta provando.

Stai diventando pazzo, disse la mia coscienza.

Ripensa al fatto che potrebbe rischiare la sua carriera per una tua bravata.

Al diavolo la ragione le avevo dato fin troppo ascolto in queste settimane e non facevo altro che stare male, francamente non so se quello che provavo poteva essere definito amore, dopotutto la conoscevo da poco, ma di certo non era una bravata.

Di qualsiasi tipo fosse era pur sempre un sentimento e i sentimenti sono una parte della tua vita che non va trascurata.

Prima di fare qualcosa è bene ascoltare il cervello ma senza trascurare quello che il proprio cuore ha da dire, mi ripeteva mia nonna. Quella donna portava con sè la saggezza dei suoi 74 anni e si era rivelata un ottima ascoltatrice durante la mia infanzia, avevamo un rapporto meraviglioso.

E fu da lì che una volta fermato il flusso dei miei pensieri decisi che quella sera avrebbe rappresentato una svolta.

Iniziai a cercarla e dopo qualche minuto la vidi ad un tavolo con Luke.

L'unico problema era che lei se ne stava seduta sulle sue gambe mentre parlavano di non so cosa.

Se ve lo state chiedendo, si ero geloso.

Avrei parlato con Luke il giorno dopo per chiarire tutta questa storia senza litigare.

Continui a camminare fino a quando non arrivai di fronte a loro.

Il primo a notarmi fu il mio migliore amico.

-Hey! Ti vuoi sedere a fare quattro chiacchiere con noi?- mi chiese sorridendo.

La situazione non era delle migliori e mi sentivo fuoriposto.

-Ecco in realtà ero venuto per chiedere ad Amelia se vuole venire a ballare un po'- dissi passandomi una mano tra i capelli, ero visibilmente nervoso.

Mi voltai verso di lei ad aspettare una risposta da parte sua che non tardo ad arrivare.

-Si, grazie.- rispose e si alzò in piedi.

Salutò velocemente Luke lasciando un bacio sulla punta del naso e sussurrandogli qualcosa che non riuscii a capire poi spostò la sua attenzione su di me.

Le presi per mano e la portai verso la pista.

Amelia Pov's

Stavo parlando con Luke di un argomento veramente interessante ovvero del perchè non ha mai potuto avere un pinguino domestico.

Alive||Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora