Capitolo 3

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Il giorno tanto atteso era arrivato.

Erano le 10:00 del mattino quando iniziai a riprovare la canzone che avrei portato al provino.

Ci avevo impiegato circa una settimana a scegliere insieme a mia madre e mio fratello.

In realtà se fosse stato per Jeremy avrei dovuto portare la sigla di Spiderman come mi aveva proposto. Quando rifiutai per ovvi motivi non mi rivolse la parola per una settimana ma poi si decise a farsene una ragione e capì le mie motivazioni.

Dopo aver ascoltato un centinaio di canzoni su YouTube decidemmo che avrei cantato Unfaithful di Rihanna.

Due ore prima stavamo già facendo la fila. Non ho mai sopportato questo genere di cose.

Mi chiedo come certe persone riescano a stare in piedi senza battere ciglio per ore, se ne stanno lì e aspettano.

Io invece sono una di quelle ragazze impazienti e iperattive, ho sembre bisogno di fare qualcosa.

L'unico momento in cui preferirei non dover fare nulla è la mattina, non ho mai voglia di andare a scuola e ho un rapporto stupendo con il mio letto di cui vado molto fiera siceramente.

Dopo aver passato tutto il tempo a girarmi i pollici e a controllare il mio telefono ogni due secondi mi accorsi che mancava solo una persona e poi sarebbe stato il mio turno.

La consapevolezza che quel momento stava per arrivare mi invase seguita dal panico.

Un adetto alla sicurezza ci fece cenno di dirigerci all'interno e rimanemmo ad aspettare nel backstage.

Stava facendo il provino un ragazzo abbastanza alto e magro con i capelli biondi.

Rimasi incantata dalla passione con cui iniziò a cantare She Will Be Loved dei Marron 5.

Dio solo sa quanto amo quella band, i testi per non parlare delle voce di Adam Levine.

Comunque fermiamo i miei pensieri altrimenti parto per la tangente e addio mondo.

Quando il ragazzo smise di cantare un applauso si levò su tutta la platea e ovviamente ricevette quattro si da parte dei giudici.

Lo vidi passare dietro di me in lacrime mentre raggiungeva la sua numerosa famiglia pronta ad accoglierlo a braccia aperte.

Subito dopo sentì una voce femminile dire attraverso un microfono -Avanti il prossimo!!-

Toccava a me. Avrei voluto correre su quel palco ma era come se fossi incollata al pavimento, i miei piedi non rispondevano, ero nel panico.

Mia madre pensò subito a risolvere il problema spingendomi fuori dal tendone.

Goffa com'ero caddi a terra davanti alle faccie divertite dei giudici. Maledetta, non avrebbe potuto essere un po' più delicata?

Qualche secondo dopo sentì qualcuno afferrare la mia mano per aiutarmi a rialzarmi.

Alzai lo sguardo, di fronte a me cera un ragazzo dai capelli corvini e gli occhi neri. Ero completamente rapita dalla profondità del suo sguardo, non avevo mai visto nulla del genere.Inoltre era anche un ragazzo stupendo, indossava degli skinny jeans che mettevano in risalto le sue gambe lunghe e magre, una maglia nera leggermente bucata qua e là che fasciava il suo petto  e delle vans anch'esse nere.

-Grazie mille- dissi, quella situazione era piuttosto imbarazzante e spero il ragazzo non si sia accorto che lo stavo fissando.

-Prego- rispose rivolgendomi un sorriso, non so di preciso come abbia fatto ma quello sguardo che mi aveva rapita qualche secondo prima riuscì a trasmettermi una sicurezza che non credevo neanche di avere.

Alive||Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora