Capitolo 7

259 17 0
                                    

La mattina dopo al mio risveglio mi ritrovai rannicchiata sul pavimento del bagno.

Probabilmente avevo pianto per un paio d'ore ed ero finita col addormentarmi lì. Mi sembrava strano che ancora nessuno si fosse svegliato e accorto di me ma in un certo senso era meglio così, ho evitato una figuraccia e il terzo grado da parte dei ragazzi.

Cercai di alzarmi aiutandomi con le braccia, quando riuscì a stare in piedi sentì un forte dolore attraversarmi tutta la schiena e le spalle.

Mi maledì mentalmente per non essere ritornata a dormire in camera mia invece che su uno scomodo pavimento.

Mi posizionai davanti al lavandino e mi guardai allo specchio, avevo un aspetto a dir poco orribile.

Ero pallida, avevo gli occhi rossi e gonfi e delle occhiaie enormi.

Sembravo una barbona, nulla togliendo ai barboni ovviamente.

Decisi che la cosa migliore da fare sarebbe stata una doccia calda.

Tornai velocemente in camera a prendere un asciugamano poi andai dinuovo al bagno.

Apri la tendina del box doccia e mi ci infilai dentro.

Una volta accesa, l'acqua non tardò a scendere lungo tutto il mio corpo. Uno dopo l'altro sentì tutti i muscoli rilassarsi e trovai sollievo dal dolore lancinante alla schiena.

Da quando avevo iniziato il programma non facevo che stare male, prima la canzone e adesso l'incubo.

Il cambiamento sembrava stesse risvegliando i vecchi ricordi del passato, sopratutto i più dolorosi.

Sarà il panico per la competizione, pensai.

Amavo mio padre ma adesso non potevo lasciare che il dolore mi trascinasse con sè per sprofondare dinuovo nel baratro.

Ero riuscita ad uscirne ma adesso che stavo iniziando una nuova vita sembrava che quella vecchia cercasse in tutti i modi di prendere il sopravvento.

Rimasi a pensare sotto il getto d'acqua per circa un'ora poi uscì e mi avvolsi un asciugamano attorno al corpo.

Non avevo tratto una vera e propia conclusione dalla mia riflessione anche perchè ero ancora leggermente confusa riguardo a quello che stava succedendo.

Arrivai in camera mia, mi asciugai e mi vestii. Indossai degli skinny jeans neri, una felpa larga blu e delle converse nere.

Lasciai come al solito i capelli sciolti e decisi di nascondere il pianto della sera prima con del correttore, il mascara e l'eyeliner.

Mi guardai allo specchio e fui soddisfatta del risultato. Sembrava che avessi riposato tranquillamente quindi non si sarebbero accorti di nulla.

È propio vero che il trucco fa magie, nel mio caso visto com'ero ridotta possiamo dire che aveva fatto un vero e proprio miracolo.

Controllai il telefono e avevo una chiamata persa di mia madre.

La richiamai mentre andavo verso la cucina.

Dopo un paio di squilli rispose.

-Pronto?-

-Buongiorno mamma, scusa se non ti ho risposto ieri ma sono andata a dormire presto, ero molto stanca- mentii con la prima scusa che mi passò per la mente.

-Tranquilla, ti capisco deve essere stressante la gara, comunque ti trovi bene?-chiese curiosa.

-Fortunatamente si, sono tutti molto simpatici- risposi ma al contrario di prima adesso stavo dicendo la verità.

Alive||Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora