Capitolo 11

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Un mese. Era da un mese che Aiden era tornato. Aveva iniziato a far parte della squadra, si allenava con loro, e nonostante il suo carattere non fosse dei migliori si era fatto quasi tutti amici. Solo gli Stonewall non riusciva ad ammaliare. Caleb perché... Beh... Si sa com'è Caleb. Ila perché a lei stava sulle palle dal primo momento. Martina... Lei continuava a pensare che non fosse ciò che faceva credere. Diffidava di lui ed erano arrivati al punto di odiarsi. Ogni scusa era buona per Aiden per darle fastidio, e lei, nonostante abbia in un certo senso tanta pazienza, per quanto una Stonewall possa averne, ricambiava gli attacchi a suon di calci. Nel vero senso della parola. Avevano più volte, infatti, fatto a botte. E ovviamente chi è che ci rimetteva se non le palle di Aiden? Era il punto che più amava distruggere la ragazza. Probabilmente, a quest'ora, il ragazzo sarà diventato femmina.
Al momento, la squadra si stava allenando, con l'aggiunta di Ila e Martina.
La castana liscia palleggiava, ma venne prontamente disturbata dal rosato dei Frost, che le rubò palla.
«Come va principessa?»
«Male ora che ti vedo. Smettila di chiamarmi così»
«Altrimenti che mi fai, principessa?»
La ragazza riprese palla.
«Ti spezzo queste gambine da puttanella che ti ritrovi»
«Oh, ma che paura»
Il ragazzo va in scivolata, riprendendo il pallone.
«Mai sottovalutare una Stonewall. O le risse non ti hanno insegnato niente?»
«Evito solamente di far male ad una fanciulla»
«Sei odioso»
«Posso farti una domanda?»
La ragazza scatta contro di lui per riprendere palla.
«Se proprio devi»
Il ragazzo la supera con un salto.
«Vivi davvero con Dark?»
«Cosa sai di lui?»
«Tutto ciò che sa mio fratello»
Lei non si fa ingannare e riesce a prendere palla mentre lui mente.
«Ovviamente... Comunque si, vivo con lui»
«Mi spiace per te, principessa Dark»
«Non sono una Dark»
«Eppure sei sua figlia»
«Non per scelta mia»
«La mela non cade mai lontana dall'albero»
«Io non sono come lui»
«Ne sei proprio certa?»
«STA ZITTO!» urlò la ragazza, attirando l'attenzione su di loro. In quello stesso momento, Aiden calciò la palla che, però, Martina stava calciando nello stesso momento. Il pallone rimase tra i loro piedi, mentre nessuno dei due lasciava che fosse l'altro a vincerla. Iniziarono ad emettere onde sismiche, finché la palla non ne emise una molto potente insieme ad un fascio di luce. I ragazzi furono spinti tutti all'indietro, mentre Martina ed Aiden, che erano al centro, furono spediti dalle parti opposte del campo, accanto alle reti. Caleb, Jude, Ila, Celia e Sara andarono subito in soccorso della ragazza, mentre gli altri andavano dal ragazzo. Il giovane Frost riuscì a rialzarsi con solo qualche acciacco, a differenza della Stonewall a cui faceva male la caviglia. Le manager la fecero sedere in panchina, e la giovane Hills le mise un po di ghiaccio sul punto dolorante. Martina non avrebbe potuto continuare ad allenarsi, e questo fece stranamente sentire in colpa Aiden, anche se esso non ne capiva il motivo. Gli allenamenti ricominciarono, e lui si avvicinò alla ragazza infortunata.
«Che cazzo vuoi?» chiese questa, scorbutica.
«Volevo chiederti scusa»
«Non me l'hai mica slogata tu, la caviglia»
«Quel colpo è partito perché ti sei incazzata. E non sarebbe successo se non ti avessi provocata»
Si vedeva che Aiden stava soffrendo nel scusarsi, non era di certo da lui.
«Mh» fu l'unico verso emesso dalla ragazza.
Posso approfittarne per andare avanti col piano di Dark pensò il rosato, guardandola.
«Permettimi di farmi perdonare. Alla fine degli allenamenti non te ne tornare con Caleb. Usciamo. Si? Ottimo» disse, tornando subito ad allenarsi senza farla rispondere. Martina rimase basita da quella strana richiesta, ma la curiosità la prevalse e decise che avrebbe potuto vedere che aveva in mente quell'insopportabile ragazzo.

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