Epilogo

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«E poi?» chiese il bambino.
«E poi, la piccola Martina vide il suo amato, lasciare il nostro mondo. Questa volta, per sempre»
«Oh... Niente lieto-fine?»
«Errato. La piccola Martina, stette malissimo. Infondo... Aveva perso la persona che amava. Ma andò avanti. Andò avanti con la propria vita. I suoi amici, le sue sorelle e suo fratello si preoccuparono per lei. Ma lei stava bene. Infondo... Il suo Aiden l'avrebbe aspettata. E lei, riuscì a vivere normalmente. Certo, il dolore era tanto. Ma lei lo seppe affrontare»
«Uh, e poi?»
«Poi divenne grande. Vide suo fratello, sposare Jude. Ila trovare l'amore. Sara, vivere finalmente una vita felice. I suoi amici innamorarsi, sposarsi, vivere bene»
«E lei?»
«Lei si fece aiutare dal fratello, per adottare una piccola peste dai capelli rosa pesca» rispose la donna toccando la punta del naso del piccolo, che ridacchiò.
«Quindi è per questo che non ho nessuno da chiamare papà?»
«Esatto amore»
«Oh... Però, Aiden sarebbe diventato il mio papà se fosse riuscito a resistere?»
«Si... Aiden sarebbe stato il tuo papà...»
«Allora papà era fortissimo!»
«Si, Aid... Lo era...»
«Mamma... Non piangere! Non essere triste!» esclamò il bambino, asciugando le lacrime della donna dai capelli castani.
«Non sono triste, piccolo mio. Ora, infondo, ho te»
«Ti voglio bene mamma»
«Anch'io tesoro mio. Ma adesso, dormi»
«Va bene»
Il bambino dai capelli rosati e gli occhi grigi, si stese nel letto, e la giovane donna gli baciò la fronte. Poi, uscì spegnendo la luce e andò in soggiorno, dove prese il telefono e fece una chiamata.
«Chi minchia rompe...?»
«Ehy Ila... Sono io, Martina»

Fine.

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