Capitolo 19

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Caleb trascinò Jude in uno sgabuzzino abbastanza grande e si lasciò cadere a terra, lasciandogli il polso.
«Sei un coglione!» sbottò il rasta.
«È il tuo modo di ringraziarmi?» fu il commento ironico del castano.
«Non avresti dovuto farlo! Hai fatto un errore, stupido! Ti sembra il modo di fare?! Ma hai almeno riflettuto?! Ovviamente no! Perché tu fai tutto alla cazzo di cane! Non pensi alle cose! Tu e il tuo dannato istinto!»
Il punk rimase basito da quella sfuriata, ma poi si incazzò e si rimise in piedi. Gli levò gli occhialini e lo guardò negli occhi.
«Sai che c'è?! Che hai ragione! Come ogni fottuta volta! Ho sbagliato porca merda! Lo so! Ma ho sbagliato per te e non lo capisci!! Ho fatto uno sbaglio perché ti amo, e non voglio amarti!!! Perché sei l'unica cosa che mi rende davvero felice e per questo sarai ciò che vorranno portarmi via! Sei la mia debolezza!»
Detto questo, Caleb lo spinse contro la porta e lo baciò. Esattamente come aveva fatto quando Jude era andato a calmarlo. Perché, quella volta, mentre il rasta lo rimproverava, l'aveva baciato e aveva usato la scusa che voleva zittirlo. Ma, quella volta, non c'erano scuse. C'era solo un sentimento, una verità, che il giovane regista ricambiò. Ricambiò il bacio, i sentimenti, la stretta disperata di quell'abbraccio che avevano iniziato a darsi.

Sara stava rintracciando tutte le 400 basi che Dark possedeva. Gli altri si erano proposti di aiutarla, ma lei voleva sbrigarsela da sola. Non voleva pesi.
«Dovresti calmarti un po...» commentò la voce preoccupata e dolce di qualcuno, mentre la persona entrava nella stanza di Sara.
«No, Shawn. Non devo! Dobbiamo muoverci! Altrimenti Dark li ammazza! Non posso perdere la mia famiglia, e farò tutto ciò che serve per trovarli!»
«Sei molto determinata»
«Sai... Il mio sogno più grande era volare via, ma prima che me ne rendessi conto mi ingabbiarono e mi sfruttarono. E da quel giorno non ci ho più provato, comico no? Sottomessa e sfruttata dalla mia stessa famiglia. Ora che ne ho una che mi ama davvero... Non dovrei essere determinata a salvarla? Davvero? Io lo sono, molto. Non voglio e non posso perderli»
«Nessuno vuole perderli. Per questo devi farti aiutare»
«...
Preparatevi, andiamo a visitare qualche base di Dark»

Aiden, mentre cercava, si ritrovò davanti alla cella di Ila e Martina. Non appena la maggiore incontrò il suo sguardo, lo distolse subito. La minore, invece, lo stava trucidando solo con esso. Il rosato, in quel momento, capì una cosa, e corse di nuovo nell'ufficio del suo ormai capo, che lo stava portando alla perfezione che desiderava.

Jude guardò Caleb negli occhi non appena si staccarono. Gli nacque uno dei suoi sorrisetti in volto, poi parlò.
«Hai paura di essere debole, ma... Sai... Se la tua debolezza è l'unica cosa per cui lotti, la puoi trasformare nella tua forza»
«Dove vuoi arrivare?»
«Ti amo anch'io. E se credi che io ti renda debole... Dovresti vedere quanto sei forte quando lotti per me»
Poi, si scambiarono un altro bacio.

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