ATTENZIONE: questa storia non è mia, ma di un'autrice molto brava di efp che mi ha dato il permesso di pubblicarla qui.
DARCY'S POV
Aprì piano gli occhi.
Ci misi un po' ad abituarmi alla luce del sole.
Mi alzai, mettendomi seduta, ma me ne pentì subito: sentì come se qualcosa mi trafiggesse la testa.
Di colpo mi ricordai le vicende della sera precedente. I calci e i pugni che mi ero presa da Marco e i suoi amici, e poi lui che stava per scoprire tutto.
Questa volta lui aveva lasciato passare tutto: mi ero accorta del fatto che non credeva molto alla storia che gli avevo raccontato.
Come dargli torto?
Normalmente riuscivo sempre a inventare scuse, ma ieri non ci sono riuscita. Non riuscivo a mentire, e così ho detto la prima cavolata che mi è venuta in mente.
Se mi avesse visto altre volte in quelle condizioni? Cosa mi sarei potuta inventare? Non mi avrebbe creduto per sempre. Avrebbe fatto ricerche.
Mi alzai dal letto, per poi abbassarmi a fianco, alzando le coperte che coprivano il sotto del letto, per vedere la valigia.
Per ora non l'aveva trovata, ma non ci sarebbe voluto molto. Il punto è che non so dove metterla, non ci sono posti abbastanza grandi per mettere questa valigia, e nell'armadio credo che sarà il primo posto dove controllerà.
Avrei preferito rimanere là...
Come avrei fatto? Spiegatemi. Come avrei fatto? Se avesse scoperto tutto... cosa sarebbe successo? Chissà cosa farebbe...
Guardai l'ora: le sette e mezza.
Scattai. Cavolo tra mezz'ora devo essere a scuola!
Corsi nel mio bagno per lavarmi, ma non prima di vedere come stavano i segni sulla mia faccia e, con grande sollievo, vidi che non c'erano più. Questa era una mia caratteristica. La mamma diceva che avevo preso da papà, guarivo in fretta.
Mi lavai in fretta, e mi vestì indossando dei jeans blu, una felpa con il cappuccio e le converse. In fine mi diedi una pettinata ai capelli.
Presi il mio zaino.
Aprì la porta e camminai nel piccolo corridoio per arrivare alle scale, e quando passai davanti alla porta della sua camera, vidi che stava ancora dormendo.
Sbuffai. Era ovvio.
Senza fare troppo rumore, andai al piano di sotto in cucina. Non potevo di certo farmi da sola la colazione, ma un po' di latte lo potevo bere, no?
Poggiai lo zaino per terra e aprì il frigo e tirai fuori la confezione di latte, presi un bicchiere ci versai il latte, e lo bevvi. Beh, di sicuro non era proprio una vera colazione, ma almeno era qualcosa.
Guardai l'ora: un quarto alle otto. Era meglio se andavo.
Forse dovrei lasciare un biglietto a lui... No. Tanto non gli interessa.
Presi lo zaino ed uscì di casa, iniziando ad avviarmi verso la scuola. Per fortuna il giorno prima avevo notato che non era molto lontana da casa sua..
Mentre passavo vicino ad una casa, notai che una signora anziana mi stava fissando. Io mi fermai andandole vicino.
Notai che alla mia vicinanza sobbalzò.
"Signora? Sta bene?", chiesi non sapendo cos'altro dire.
Lei annuì "Si, certo piccola. Posso solo farti una domanda?", mi chiese.
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Born from a mistake
FanfictionAvrei voluto che papà fosse stato più presente, anzi fosse stato presente. Tutti mi hanno sempre presa in giro, chiamandomi ‘nata per errore’ ‘hei Brandon, oh scusa! Volevo dire EHI ERRORE’. Sempre è sempre. Dei ragazzi più grandi hanno iniziato a p...