Hey, Darcy

9.5K 420 130
                                    

ATTENZIONE: questa storia nn è mia, ma di un'autrice di Efp che mi ha dato il permesso di pubblicarla qui.

1 Settembre

Continuavo a canticchiare per la stanza, con le cuffie nelle orecchie e la musica a volume altissimo, Burn.

Quando non c'era papà in casa, passavo la maggior parte del tempo ad ascoltare la musica, o a leggere. Avrei tanto voluto passare un po' di tempo con Lottie, ma era in vacanza con la famiglia e non era ancora tornata.

Era un mese che non la vedevo. Ovviamente ci eravamo sentite per telefono e su Skype, ma era diverso. Averla accanto a me era stupendo, mentre vederla solo attraverso uno schermo o sentire solo la sua voce faceva sentire la mancanza. Non vedevo l'ora che tornasse, per farmi raccontare tutto ciò che le era successo, persone che aveva incontrato, ragazzi carini. Era difficile stare senza Lottie, che mi tartassava di domande stupide, che mi parlava di cose di cui non m'interessavano. Be', si non m'interessavano, ma amavo sentirla parlare.

Non potevo lamentarmi delle mi vacanze, però. Mi ero divertita molto con papà ed Anne, che ormai dovrei chiamare nonna. Quando mi vide per la prima volta scoppiò a piangere, per poi stringermi in un abbraccio caloroso. Mi aveva fatto sentire a casa. Avevamo passato una settimana intera con lei, per recuperare, anche se di poco, il tempo perso. Era molto dolce, tanto quanto poteva esserlo papà quando voleva.

La famiglia Styles non era per niente male, mi piaceva. Ero orgogliosa di farne parte.

Ormai il cassetto 'passato' era stato chiudo, con lucchetto e la chiave era stata buttata via. Non volevo più sentire parlare di mia madre e di tutti i problemi che ho dovuto affrontare. Nuova vita.

Quando lo dissi a papà, lui mi disse di star esagerando sul fatto di 'voler dimenticare mia madre' ma io non potevo farci niente. Lei mi aveva abbandonata e, anche se era mia madre, non posso non odiarla per questo. Aveva problemi, si certo, ma io ero pur sempre sua figlia. Non aveva nessun diritto di lasciarmi sola ad affrontare tutto, mentre io l'aiutavo sempre in tutto. Lei, invece? Lei dov'era mentre ero usata come straccio dagli altri, quando venivo picchiata, quando venivo insultata. Lei non c'è mai stata per me.

Di sicuro per lei, come per gli altri, io ero nata da un errore.

Ho passato dieci anni della mia vita a distruggermi e ad essere distrutta, ora è tempo di cambiare. Non posso continuare a farmi buttare giù da tutto, ma devo imparare a difendermi e a credere in me stessa. Infondo, a difendermi ero già abbastanza brava grazie ai miei allenamenti da piccola e grazie a papà, che ogni settimana mi portava in palestra per allenarmi. Mi divertivo così tanto con lui. Era il papà migliore del mondo, sempre pronto a proteggermi, sempre pronto a tirarmi su di morale anche nei momenti peggiore. Sempre qui per me.

Delle volte mi davo da sola della stupida per aver solamente pensato che lui fosse una persona orribile. Voglio dire, da dove mi sono venute fuori? Lui era dolcissimo e simpaticissimo con me, non potevo non adorarlo.

Ero orgogliosa di me stessa. Non credevo sarei mai riuscita ad andare avanti, ed invece ora eccomi qui a pensare al futuro.

Ormai la mia vita era migliorata in tutti i sensi, anche grazie a quei quattro idioti che mio padre si trova come migliori amici. Mi ero affezionata a tutti quanti, soprattutto a Niall, che mi stava sempre accanto. Succedeva spesso che la notte, mentre tutti dormivano, io e Niall andassimo in punta di piedi fino alla cucina per poi rubare le patatine a mio padre e correre fino alla mia stanza. Stavano tutto il tempo lì, a mangiare patatine e a ridere e scherzare.

Mi cadde l'occhio sull'orologio, e notai che ormai erano quasi le undici. Era passato più tempo di quando avessi pensato. Decisi di andare a mettermi il pigiama tanto papà non sarebbe tornato prima di mezzanotte, quindi era inutile aspettare. Sinceramente non sapevo dove fosse andato, e non volevo neanche saperlo.

Born from a mistakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora