Blood

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ATTENZIONE: questa storia nn è mia,

ma di un'autrice di Efp.

DARCY'S POV.

Successe tutto in un momento.

Sentì uno sparo seguito subito dopo da un botta contro il pavimento. Nell'aria si fece largo un urlo, il mio. Il mio urlo che chiamava il nome di Niall. L'urlo rimbombò nella stanza, e mi ritornò contro come se fosse una molla. Fui colpita da una botta sulla fronte, ma non capì da cosa. Sembrava solamente aria.

Il mio corpo era bloccato e non riuscivo a muovermi. Mi sentivo come in un cubo di ghiaccio che invece di sciogliersi per il calore, diventava sempre più duro, pesante e freddo.

Il mio cuore batteva quasi alla stessa velocità di quello di un piccolo uccellino e sentivo che sarebbe esploso da un momento all'altro.

Sentivo quello sparo nelle mie vene, come se avessero sparato direttamente a me. Non era così, però, perché al piano di sopra qualcuno era stato il bersaglio del proiettile, e quel qualcuno potrebbe essere stato chiunque. Anche Niall.

La testa mi girava e vedevo tutto appannato. Non riuscivo a distinguere i contorni degli oggetti intorno a me e mi sentivo debole. Provai e portare in avanti le mani per afferrare qualcosa, ma appena mi avvicinavo a qualcosa sentivo solo aria. Aria e basta, come se tutto ciò che poco prima mi circondava fosse scomparso in un secondo. Come se il mondo stesse scomparendo piano, piano. Provai più e più volte a prendere qualcosa con le mani o semplicemente a sentire qualcosa di concreto, ma niente. Mi sentivo persa.

Portai un piede in avanti, provando a fare un passo, ma non avevo forze e la testa pulsava troppo; barcollai e finì contro il tavolo posto al centro della stanza, sbattendo con il fianco contro lo spigolo e finendo dopo a terra. Il tavolo contro cui colpire però c'è..

Sentivo la testa pulsare sempre più forte, proprio sulla tempia e sentivo il pavimento freddo che si scontrava contro la mia testa. Facevo fatica a tenere gli occhi aperti, e non riuscivo più bene a capire cosa stesse succedendo. Volevo solamente trovare Niall, sapere se stava bene, ma non riuscivo neanche a capire se io stavo bene.

Portai una mano in avanti con calma, davanti al mio viso, con il palmo rivolto verso il basso e provai a socchiudere gli occhi, sforzandomi di ritornare a vedere i contorni.

Sentì una sostanza appiccicosa. Pensai di essere pazza, e allora passai più volte la mano sullo stesso punto per vedere un qualche cambiamento, ma niente. Continuavo a sentire qualcosa di appiccicoso al contatto con la mia mano. La sentivo umida entrare a contatto con la mia pelle e provai a stringere la mano in un pugno, sentendo subito la sostanza che appiccicò le mie dita tra di loro.

Anche se leggermente stordita, portai la mano vicino al viso con fatica, per esaminare la sostanza, ma la mano finì contro il naso, sporcandolo. Chiusi per un attimo gli occhi, sentendo il contatto freddo, riaprendoli poi successivamente e portando bene la mano davanti ad essi, aprendola per bene.

Il palmo era sporco di una sostanza quasi nera, ma non riuscivo bene a capire per via della vista appannata. Sbattei più volte le palpebre per riuscire a vederci meglio, e appena ci riuscì anche se di poco, capì che quella sostanza era sangue.

Spalancai gli occhi provando ad alzarmi, ma la mia testa era come incollata al pavimento. Provai a girarmi, mettendomi a pancia in su ed un dolore lancinante mi colpì con forza alla testa, facendomi urlare, ma dalla mia bocca non uscì niente. Avevo una sensazione di nausea, e sentivo qualcosa risalire per la mia gola. Pensai subito che fossi sul punto di vomitare, ma di nuovo dalla mia bocca non uscì niente. Ero vuota.

Continuavo a sentire quella sensazione in bocca e giù, fino alla fine della gola, ma ogni volta che provavo a far uscire qualcosa, non succedeva niente.

Born from a mistakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora