Era passata una settimana da quando Jooheon stava a casa di Minhyuk, ormai a casa del castano era tornata la luce e anche il gas ma il motivo per cui stava a casa del più anziano era un altro.
"Minhyuk, non voglio andare alle lezioni oggi." Disse Jooheon, ancora assorto nel torpore del sonno, si leccò le labbra per inumidirsele; quel gesto fece correre un brivido lungo la schiena dell'altro.
"Va bene." Disse Minhyuk, accarezzando dolcemente i capelli del più giovane, non riusciva a staccare gli occhi da quel ragazzo e dovette sforzarsi per alzarsi dal letto e dirigersi verso la cucina.
Per colazione aveva optato di preparare del kimchi, dato che in frigorifero aveva dei frutti di mare avanzati e dei broccoletti, e una frittata. Non voleva andare, di nuovo, a prendere il caffè da Starbucks, perciò prese un succo al mango e riempì due bicchieri; apparecchiò accuratamente la tavola e aspettò che il kimchi fosse pronto, girando ogni tanto il mestolo all'interno della pentola e assaggiandolo di tanto in tanto per controllare il sapore e la cottura.
Dopo circa 20 minuti Jooheon riuscì a trascinare i piedi fino al delizioso profumino che proveniva dalla cucina; cercò di essere il più silenzioso possibile per non distrarre il maggiore che preparava da mangiare con così tanta diligenza da sembrare suo fratello maggiore.
Quando mise in tavola le due ciotole contenenti il kimchi, quasi si spaventò: non si aspettava la presenza del castano che lo fissava imbambolato.
"Spero ti possa piacere." Sussurrò il maggiore, sorridendo amorevolmente.
È così perfetto che non credo nemmeno sia reale, stava pensando Jooheon e, probabilmente, dal suo sguardo si potevano dedurre i suoi pensieri, se solo il maggiore fosse stato un po' più attento.
"Mangia, se no si raffredda." Lo riscosse la voce di Minhyuk e l'altro, in risposta, cominciò a mangiare non curandosi del reale sapore perché aveva ben altro a cui pensare.Hyungwon, quella mattina, si stava dirigendo verso la casa di riposo dove cantava e, qualche volta, ballava per gli anziani che vi erano rinchiusi all'interno.
"Stai sprecando il tuo talento, lo sai?" Gli aveva detto, un giorno, Kihyun, scuotendo la testa e sospirando.
"Io lo faccio per quei poveri vecchietti, costretti a stare tutto il giorno ad ascoltare le disgrazie che passano ai telegiornali. Non pensi che di disgrazie ne abbiano anche abbastanza, loro?!" Gli aveva risposto Hyungwon, facendo spallucce e facendo un sorriso che sembrava più una smorfia, a causa delle sue labbra carnose.
Entrò nell'enorme edificio e salutò i dipendenti che, in quel momento, stavano consumando la loro pausa caffè. Dopo qualche chiacchierata con il custode e dopo aver ascoltato per l'ennesima volta un "sei così magro! Dovresti mangiare di più!" detto da qualche vecchietta e una sua risposta del tipo "non mi piace ingozzarmi troppo" si avviò verso il salone centrale.
L'istituto aveva procurato solo per lui un pianoforte, in modo che il biondo potesse suonare tutto ciò che volesse in perfetta tranquillità; si posizionò sul sedile, regolandolo all'altezza che più gli era confortevole e poi passò ad accordare lo strumento. Mentre Hyungwon sistemava il suono del pianoforte per renderlo il più melodioso possibile, sentì una voce troppo familiare che gli fece tremare inconsciamente le mani, cosa ci fa Hoseok qui?! Si chiese, mentre non staccava gli occhi dai testi bianchi e neri del pianoforte.
"Dai nonna, devi pur mangiare qualcosa!" Esclamò il ragazzo, sovrastando le lamentele dell'anziana. Non si è accorto della mia presenza, pensò Hyungwon pronto per suonare una sua canzone che aveva scritto qualche mese fa: aveva del talento, ma non l'avevo mai riconosciuto come tale.
Cominciò a suonare e a cantare, mentre il silenzio da parte degli ospiti cominciò a fare da pubblicò a quel ragazzo tanto magro e tanto pallido che cantava con una voce melodiosa e suonava con tanta delicatezza; Hoseok se ne accorse, si accorse che era Hyungwon il ragazzo che suonava e cantava così bene e, appena ebbe finito, non poté non applaudire con foga e alzarsi in piedi invitando pure gli anziani e i dipendenti ad applaudire.
"Wonnie!" Esclamò, quasi incredulo per la bravura del ragazzo; il più giovane si girò verso di lui e lo guardò con sguardo perplesso e, leggermente, imbarazzato.Il più anziano gli offrì da bere al bar della casa di riposo e si sedettero in quel piccolo spazio angusto a sorseggiare i loro thè caldi e a chiacchierare in completa tranquillità, lontani dal chiasso che facevano gli anziani mentre giocavano a carte o a tombola.
"Perché non ti iscrivi in uno di quei talent che organizzano le agenzie discografiche per, almeno, provare ad avere un contratto? Sei molto bravo." Gli disse Hoseok, afferrando un ennesimo biscottino al cioccolato e ficcandoselo in bocca.
"Non mi piace l'idea di suonare per troppa gente." Ammise il biondo, fissando il liquido marroncino nella tazza bianca.
"Sei timido?" Chiese il più anziano, sinceramente curioso.
"Non è essere timidi, è essere ansiosi." Spiegò l'altro, quando sapeva perfettamente che era molto timido ed introverso.
"Comunque dovresti provare, stai sprecando il tuo talento" Disse il moro, finendo il suo thé "ti accompagnerei volentieri e ti supporterei sempre, anche se dovessi commettere cazzate." Concluse poi, appoggiando la sua grande mano su quella ossuta del più giovane.
Al tocco dell'altro ragazzo, Hyungwon sentì ancora quella stessa scossa che, però, questa volta era stata molto più accentuata e forte: lo fece quasi sobbalzare. Era definitivamente innamorato di Hoseok.Hoseok rimase con Hyungwon tutta la mattina e sarebbe rimasto con lui anche il pomeriggio se solo una notifica non l'avesse disturbato e, per giunta, irritato.
Shownu🐻:
Hoseok, ciao broWonho🍜:
Prega il tuo Dio di avere un motivo valido per disturbarmiShownu🐻:
Vieni a prendermi, ho la macchina K.O.Wonho🍜:
E non puoi chiedere a Minhyuk?!Shownu🐻:
Ho provato a chiamarlo, ma non risponde😞Wonho🍜:
Vabbè, 10 minuti e arrivoRimise nella tasca il telefono e andò a pagare i due thè e la manciata di biscotti che avevano preso; venne fermato da Hyungwon che lo guardò con occhi desiderosi e luccicanti, quasi da bambino.
"Te ne vai, di già?" Chiese il biondo, stringendo leggermente la presa sul polso dell'altro.
Hoseok annuì intenerito dall'espressione infantile del più giovane "Hyunwoo ha la macchina ferma e devo andarlo a prendere." Aggiunse, per giustificarsi. Sarei rimasto con te per l'eternità, avrebbe voluto dirgli, ma ricacciò i pensieri in fondo al suo subconscio e si avviò verso la sua auto parcheggiata malamente sul ciglio della strada: non era mai stato bravo a parcheggiare.
"Allora... ciao, ci vediamo non so... che ne pensi di sabato sera per una cena?" Propose Hoseok, aprendo la portiera e sbattendoci all'interno l'ennesimo maglione che gli aveva regalato sua nonna.
"Certamente!" Esclamò Hyungwon osservando Hoseok entrare nell'auto e metterla in moto, si salutarono un un'ultima volta con lo sguardo e poi Hoseok partì.
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oɴʟʏ ʏoᴜ - ʜʏᴜɴɢwoɴʜo
Fanfiction"Perché ti ostini tanto a seguirmi?! Sono diverso, una persona completamente differente dagli standard sociali!" La storia di due ragazzi, rispettivamente di 25 e 24 anni che si sono conosciuti mediante il loro gruppo d'amici, ma qualcosa di sorpren...